Claudio Elzeri

CLAUDIO ELZERI (1936-2025)

Campo sul M. Cavallo, 1956 – N. Scheriani, C. Elzeri, E. Brandi, D. Marini

Nostra Sorella Morte, come sovente ama chiamarla l’attento prosatore di Progressione Bosco Natale Bone, ha colpito ancora. Non che ultimamente se ne sia stata in ferie, ma ci accorgiamo particolarmente di Lei quando si porta via qualcuno del nostro piccolo mondo.

Stavolta la sua falce si è fermata su Claudio Elzeri il 12 settembre (nove giorni prima del suo compleanno …), un nome oggi perfettamente sconosciuto ai più ma ben noto negli anni ’50 del secolo scorso.

Nato il 21 settembre 1936, nel 1954, a diciott’anni, entrava nella Commissione Grotte “E. Boegan” della Società Alpina delle Giulie, sodalizio in cui sarebbe rimasto per cinque anni, sino a tutto il 1958. Di mestiere panettiere – il suo soprannome era Claudio Pek – il fatto di doversi alzare alla mezzanotte per recarsi al lavoro (a noi tutti piace il pane fragrante, fresco di forno …) non era proprio il massimo per un’attività che chiedeva, almeno allora, non indifferente forza fisica ma anche una certa lucidità mentale congiunta ad una prontezza di riflessi che sicuramente una notte passata a impastare e cuocere il pane non assicurava.

Nonostante questa premessa non accattivante Claudio Elzeri condusse, nei suoi cinque anni di permanenza nel mondo grottistico, un’attività non indifferente, attività di cui è rimasto segno nel Catasto: in quello regionale sono una ventina le grotte che portano la sua firma, la maggior parte sul Carso triestino ma anche una mezza dozzina sull’altopiano del Cansiglio e sulle pendici del Monte Cavallo (il Canin, allora, era soltanto una bianca, lontana, montagna). Grotte esplorate con le scalette di allora – cavo di sei millimetri e pioli in legno – e con le grosse corde di sicura, sempre di manila, di 20-24 (a seconda della lunghezza) mm di diametro, da portarsi sul groppone.

Tra le grotte rilevate sul Carso spiccano ben quattro ubicate nella Val Rosandra (Gr. del Tasso 425 VG, Cav. della Trincea 1265 VG, Gr. dei Pipistrelli 2686 VG e Antro di Venere 2688 VG) Valle che conosceva bene per aver arrampicato sulle sue pareti, e quello della Grotta Plutone, 23 VG. Un apporto per nulla modesto, soprattutto se paragonato alla media dei rilevatori di quel periodo. Claudio Elzeri è stato anche un buon alpinista, un buon arrampicatore, che a fianco dell’’attività grottistica ne condusse anche una alpinistica. Poi, abbandonate le grotte, si era dedicato alla sua panetteria a Muggia, una panetteria che era diventata quasi un’istituzione: non sono pochi quelli che lì ancora si ricordano, con una vena di nostalgia, il pane e i dolci che sfornava giornalmente.

Pino Guidi