
Il 23 gennaio 2021 la Compagnia del Budello torna a scendere alla 87, sono presenti Ciano, Glauco, Mario, Paolo, Paolin, Pino, Roberto. I lavori proseguono due settimane dopo con alcune operazioni di rilevamento: Pino e Foca completano il “pupolo” della parte finale della grotta, da meno 240 (fine del Cunicolo Furio 1°) sino alla fessura a -256 (bigoli e saltino sino al Cunicolo Furio 2° e i due pozzetti successivi) utilizzando la poligonale fatta con il DistoX da Spartaco ed Enzo nel luglio 2020. Vengono prelevati alcuni campioni di sabbia.

In febbraio viene spostato il cantiere da -225 (grande muro eretto alla base del P.22) al ripiano fra il P.8 ed il P.4, quota -250, sito ove vengono raccolti anche tutti gli attrezzi di scavo (sino ad allora distribuiti fra il grande muro, la Curva de Glauco e il cavernicchio ex P.3 a quota -240). I due rilevatori – Ciano e Pino – dedicano parte di una giornata di lavoro al rilievo del rametto laterale che parte a -205: piccolo pozzo (già visto da Roberto qualche anno prima), nessun alito indicativo di ambienti nascosti, ma pare proseguire, a metà altezza e sul fondo, con l’inizio di un meandro piuttosto stretto: sarà da vedere meglio, ma per il momento viene lasciato in attesa. A fine febbraio si scende nuovamente sul fondo, a meno 256, per scavare, ma non arriva corrente oppure il Makita è guasto: si recupera l’ordegno per una revisione. A fine maggio si ritenta, ma bisogna cambiare la linea elettrica. Vengono acquistati 350 metri di cavo nuovo per la cui sistemazione si impiegheranno tre sabati: 19, 26 giugno e 3 luglio (uscita n. 700 in questa grotta), quindi si ricominciano gli scavi (e gli allargamenti dei punti stretti dei cunicoli Furio 1° (da -235 a -238) e Furio 2° (da -240 a -243).
Gli interventi per gli allargamenti sono effettuati sia in gruppo (al sabato), che individualmente (quando capita, Spartaco); ampliamenti sono fatti da Roberto e da Spartaco.
Restrizioni COVID19, malanni vari ai non più giovanissimi scavatori (nuovi problemi al ginocchio di Glauco, schiena di Refe, operazione alla mano destra di Pino, costipazioni di Roberto, sciatica di Mario ecc.), divergenze sulle tecniche di scavo da seguire diradano le discese in questa grotta e rallentano ulteriormente i lavori. Cinque uscite in luglio (però di cui un paio solitarie di Spartaco) con la sistemazione di una scala fissa sul P.3 a -240 e inizio recupero linea elettrica dismessa, un’uscita in agosto, due in settembre, cinque in ottobre, tre in novembre e altrettante in dicembre.

Comunque il 18 dicembre, all’ultima uscita dell’anno (la 716a in questo buco) in quanto il successivo sabato era occupato dal Natale, il nuovo cunicolo è già lungo un paio di metri: non male come risultato di 24 uscite. Un numero lontano dalla cinquantina di media negli anni del decennio precedente, ma sempre più delle 21 del 2020.
Nel corso del 2021 hanno preso parte ai lavori Paolo Camerino (SAS), Andrea Cancia-ni, Furio Carini, Enzo Caruso, Fabio Feresin, Nicola Fontanini, Paolo Gabbino, Pino Guidi, Luciano Luisa, Andrea Miglia, Roberto Prelli, Claudio e Mario Privileggi, Maurizio Ravalico, Glauco Savi, Spartaco Savio, Paolo Toffanin, Gianpaolo Vascotto.
In alcune occasioni restrizioni e malanni hanno impedito di formare la squadra per il fondo della 87. In questi casi le giornate di lavoro sono state utilizzate – come ai vecchi tempi – per scavicchiare sul Carso, dedicando tre giorni ad un buco di Debela Grisa, una quindicina alle future grotte di Banne, più puntate ad Aurisina e ad una in zona a nord di Repen.
Pino Guidi
