INDICE GENERALE VOLUME X – 1970
Trieste 1971
MARINO VIANELLO: La valle carsica di Santa Maria (monte Alburno – Salerno)
L’autore esamina i particolari morfologici della valle di Santa Maria, sull’altipiano degli Alburni, dopo averne integrato il rilievo topografico con alcune misurazioni sul terreno. Il lavoro gli permette di risalire all’antica idrografia superficiale della zona inquadrata nella paleoidrografia in precedenza studiata.
D’AMBROSI CARLO: Sulle attuali vedute riguardo l’ evoluzione del carso di Trieste propriamente detto, dopo la genesi della superficie di spianamento cattiano – langhiana
L’A. espone in succinto quali sono le attuali vedute riguardanti l’evoluzione orografica ed idrografica del Carso di Trieste propriamente detto, durante il lungo arco di tempo che intercorre tra la genesi della superficie morfologica cattiano-langhiana e l’attualità e ne spiega le cause determinanti, quali risultano dalle ricerche più recenti. Rappresentazione schematica del Carso di Trieste propriamente detto.
FABIO FORTI: Segnalazione del ritrovamento della (breccia bianco-rosea» nella zona tra Sistiana e Duino (carso Triestino)
Nella zona compresa tra la Baia di Sistiana e Duìno (Carso Triestino) è stata segnalata la presenza della «Breccia bianco-rosea» al passaggio dalle carbonatiti cretaciche a quelle terziarie. Viene data la successione storica degli AA. che si sono occupati del problema della trasgressione senoniana, del periodo di continentalità e relativo fenomeno paleocarsico collegato con la presenza della «Breccia bianco-rosea»; un inquadramento geologico della zona interessata; la descrizione macro e microscopica della serie stratigrafica affiorante; le considerazioni litostratigrafiche con speciale riguardo alle brecce; alcune considerazioni sul paleo carsismo ed una descrizione dei fenomeni carsici penecontemporanei nel complesso carbonatico con considerazioni su alcune terminologie geomorfologiche carsiche in uso.
FRANCESCO GIORGETTI – SERGIO ROSSI: Risultati di un rilievo geoelettrico nel carso Triestino
Nel presente lavoro si indicano i risultati di un rilievo geo-elettrico nella zona di Medeazza (presso Trieste) circostante alla torre piezometrica del nuovo «Acquedotto Triestino».
SILVIO POLLI: Quattro anni di meteorologia ipogea nella Grotta Gigante presso Trieste (1958-61)
Nei quattro anni 1958-61 furono eseguite nella caverna sistematiche misure delle condizioni dell’aria. Tutte le misure sono state eseguite col massimo rigore scientifico. La temperatura e l’umidità si misurarono mediante psicrometro ad aspirazione Assmann in quattro siti opportunamente scelti e all’esterno della grotta.
BENNO BENUSSI – MAURO MELATO: Le iene pleistoceniche del carso Triestino
Gli autori — premesse le precedenti considerazioni sui ritrovamenti di fossili nel Carso — descrivono più particolarmente alcuni caratteri rilevati nelle serie dentarie rinvenute, riferibili alla Iena spelea, indicando le analogie con altri analoghi reperti in Italia e in Europa.
DANILO SEDMAK – MAURO MELATO: Considerazioni sulle motivazioni dello speleologo
Secondo gli autori le motivazioni dello speleologo — trattate nel presente e nel precedente articolo — si possono cercare e spiegare unicamente nell’ambito di categorie antropologico-esistenziali. Tutte le altre ipotesi non soddisfano le premesse metodologiche.
ANTON TERSTENJAK: Analisi grafologico-caratterologica di 21 speleologi
L’autore, partendo dall’analisi grafologico-caratterologica di 21 speleologi, ricerca le caratteristiche comuni alle varie grafie; trova che, anche se non esiste un «Signum distinctivum» del gruppo, alcune caratteristiche come l’ambizione, la asocialità, la razionalità fredda, spingono queste persone lontano dalla società e dal calore della vita nelle profondità della terra, formando dei gruppi a sé: «Gruppi speleologici».