VOLUME IX – 1969

INDICE GENERALE VOLUME IX – 1969

Trieste 1970

CARLO D’AMBROSI: Il carso in generale e il carso di Trieste  in   particolare a proposito di un nuovo   metodo   di   ricerca   sull’origine   ed   evoluzione dei  fenomeni carsici

Lo scrivente, riferendosi al nuovo metodo di ricerche riguardo l’origine ed evo­luzione dei fenomeni carsici da lui ideato e già sperimentato con i suoi collaboratori, precisa cosa debbasi intendere, secondo il suo avviso, per Carso in generale e per Carso di Trieste in particolare e avanza una precisa proposta in merito a scanso di   eventuali   equivoci.

SEVERINO BELLONI: Alcune osservazioni sulle acque e sui depositi al fondo delle «vaschette di corrosione» (kamenitza) della località’ Borgo Grotta Gigante (carso Triestino)

II presente studio inizia con una serie di osservazioni sulle acque contenute nelle «vaschette di corrosione» le quali mostrano come la quantità delle sostanze in soluzione nello strato superficiale di acqua sia diversa da quella al fondo a causa dell’azione di fattori sia chimici che biologici. Prosegue mostrando la presenza di un ciclo diurno e di un ciclo annuo, quest’ultimo suddiviso in due cicli semestrali, nella   composizione   chimica  delle acque  studiate. Continua con le analisi granulometriche e chimiche del calcare nel quale sono   scavate   le   «vaschette   di   corrosione»   e   dei   depositi   al fondo di queste. Termina con lo studio dell’evoluzione della loro sezione che appare essere il risultato delle azioni chimiche, biologiche e fisiche precedentemente studiate e   dipendenti   dal   clima   della   regione.

MARIO BUSSANI: Segnalazione   sul   ritrovamento   di  ghiaie  dolomitiche nella caverna «Lindner»  nell’abisso di Trebiciano

In questo breve lavoro l’A. segnala la presenza di piccoli depositi di ghiaie tra la sabbia che invade la caverna «Lindner» nell’abisso di Trebiciano (—329 ni) e ne attribuisce l’origine alla disgregazione in loco. Si sofferma poi sulla descrizione di alcune   sezioni  di   queste   ghiaie  derivandole   da   rocce   appartenenti   al   Cenomaniano.

FABIO FORTI: Osservazioni su alcuni casi di fenomeni paracarsici riscontrati alla base delle dolomie di età’ norica delle  cime  delle  rondini  (alpi giulie  occidentali) (alpi meridionali)

Studio delle cavernosità d’interstrato lungo le pareti delle Cime delle Rondini (Alpi  Giulie   Occidentali),   costituite   dalla   «Dolomia  principale». Per l’inquadramento geomorfologico del fenomeno che è paracarsico, vengono brevemente descritti gli aspetti geologici generali delle Alpi Giulie Occidentali ed in particolare la struttura della zona oggetto del presente studio. Viene inoltre descritta macro e microscopicamente la natura delle dolomie nelle quali si sono impostati tali fenomeni ed illustrati gli elementi macro e microtettonici strettamente connessi con la  genesi di  tali cavernosità. Vengono infine descritti i fenomeni derivati dalla degradazione meteorica clastica delle pareti di queste montagne, che danno origine ad una serie di fenomeni para-carsici dei quali le cavernette d’interstrato sono i più significativi e meglio rap­presentati.

SERGIO ANDREOLOTTI: Osservazione e descrizione di alcuni  depositi di    riempimento   alluvionali    in   cavita’    e  paleocavita’ del   carso  triestino e istriano

Si descrivono alcuni depositi di riempimento alluvionali, di nuova individua­zione o  già noti,   presenti  in cavità  o  relitti di  cavità del Carso   triestino e   istriano. Si fa qualche osservazione sulla loro presunta origine e si mettono in risalto le difficoltà   della  loro   interpretazione   genetica  e   della   loro   datazione.

SILVIO POLLI: Meteorologia ipogea nella grotta  «C.  Doria» del   carso di Trieste   –  quinquennio   1963-1967

Nella Grotta Sperimentale «C. Doria» del Carso di Trieste si eseguono ogni tre settimane, in 8 stazioni principali e 15 secondarie, misure di temperatura dell’aria, dell’acqua e della roccia; di umidità relativa e assoluta; di evaporazione e dei livelli nelle vasche d’acqua. In questo lavoro vengono presentati i dati che si rife­riscono alla temperatura ed all’umidità relativa dell’aria. Si confrontano questi valori fra loro e con quelli misurati all’esterno, discutendo il loro andamento ed i risultati ottenuti.

TULLIO TOMMASINI: Piovosità’ esterna e   stillicidio   nella grotta   gigante sul carso triestino

L’Autore pubblica i dati giornalieri di stillicidio raccolti per oltre un anno da una stalattite nella Grotta Gigante — Carso Triestino — ponendoli a raffronto con le precipitazioni esterne registrate sull’Altopiano Carsico stesso e conclude con un   breve  commento  sui   risultati   ottenuti.

ALFREDO RIEDEL: Resti  di animali  domestici preistorici della grotta gigante sul carso Triestino

Esame   di reperti  di   animali   domestici   provenienti   da   due   strati  neo-eneolitici e   dell’età  del bronzo e  del   ferro della   Grotta  Gigante   nel   Carso   Triestino.

BENNO BENUSSI – MAURO MELATO: Considerazioni preliminari sui  reperti  di  una fauna fossile  a pachidermi in   una   breccia   ossifera   a   Slivia-Visogliano

Gli autori — premesse le precedenti considerazioni sui ritrovamenti di fossili nelle brecce ossifere del Carso — descrivono più particolarmente alcuni caratteri rilevati sulle serie dentarie ivi rinvenute, attribuibili all’H. amphibius ed al Rh. Merckii, sottoli­neando  le analogie con altri  reperti in  Italia  e  in  Europa.

DANILO SEDMAK – MAURO MELATO: Introduzione   allo   studio della   psicologia   della   grotta: considerazioni    sulle    motivazioni    dello    speleologo

Gli autori, nell’esplorazione psicologica delle motivazioni dello speleologo, trovano che le stesse hanno origine nell’ansia, nella fragilità della struttura personale del­l’individuo che cerca la grotta quale fonte di sicurezza. Sono inoltre dell’opinione che la speleologia riveli un carattere di razionalizzazione che influisce, sia positi­vamente quanto anche negativamente, sulla personalità dello speleologo. Gli autori si ripromettono di  comprovare ulteriormente   in   futuro   tali   risultati.

SERGIO ANDREOLOTTI – EGIZIO FARAONE – ABRAMO SCHMID – FRANCESCO STRADI: Rilevamento delle tracce di una rete stradale preromana   e   romana   presso   le   risorgive   del  Timavo (carso Triestino)

Nel 1969 la Commissione Grotte ha iniziato la ricognizione ed il rilievo delle tracce   lasciate   dalle  antiche vie   commerciali   nei   dintorni   del  Timavo. I solchi trovati permetteranno di migliorare la conoscenza delle direzioni e del­l’importanza   dei   traffici  preistorici  e   romani   nella   zona.

PINO GUIDI: Aggiunte   e   revisioni   alla   bibliografia   speleologica della commissione grotte

Nel 1963 e nel 1968 sono apparse su questa rivista due note bibliografiche che raccoglievano quanto pubblicato dalla Commissione Grotte e dai suoi soci dal 1883 al 1968 (1). In seguito ad altre ricerche sono stati reperiti numerosi lavori, e non tutti di importanza secondaria, sfuggiti alla prima cernita. Essi vengono riportati qui di seguito, in ordine cronologico di uscita, e la loro pub­blicazione vuole essere un’ulteriore — pur se minore — contributo alla cono­scenza della storia della Commissione Grotte. A questo proposito vorrei ricor­dare che questo elenco contiene, come i due precedenti, lavori importanti e meno, scritti ponderosi e note di poche righe: è tutto materiale che un biblio­grafo può e deve raccogliere, ma non giudicare, anche se appare talvolta evidente che — almeno per quanto riguarda la storia di una Società — può essere più importante una nota sull’attività sociale che non un trattato scientifico. Spero, agendo in questa maniera, non solo di fare cosa utile a chi vorrà un giorno stilare una storia della Commissione, ma anche di onorare — ricordandoli — coloro che le diedero il loro umile contributo facendola conoscere oltre che con le  opere   anche tramite i  loro   scritti.

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