C’era un amico che credeva fortemente nella collaborazione tra diversi soggetti e nella divulgazione di scienza e cultura attraverso la didattica: tocca a noi ora raccogliere il suo testimone e proseguire sulla strada che Thomas aveva tracciato, prima che la sua tragica e prematura scomparsa ci privasse per sempre del suo entusiasmo e delle sue idee. Il progetto THOMAS (THematic Organi-zation Of Meetings in eArths Science), a lui dedicato, è infatti la realizzazione di un’idea rimasta da troppo tempo in un cassetto. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (INOGS – referente Dr. Rita Blanos), è stato presentato in occasione del bando regionale 2017 per l’erogazione di incentivi annuali, riservato ad iniziative progettuali riguardanti manifestazioni di divulgazione della cultura scientifica. L’obiettivo primario del progetto THOMAS è di promuovere la cultura scientifica nelle scuole, avvicinando gli studenti, in particolare delle scuole secondarie, alle tecniche di indagine utilizzate nel campo della geofisica e della geologia ed ai risultati che tali metodologie possono fornire per lo studio e la conoscenza del territorio, in particolare del sottosuolo. Il finanziamento ottenuto ha consentito, quindi, di attuare il progetto nel corso dell’anno scolastico 2018/2019. In primo luogo è stata sviluppata una web app multi lingue (italiano, inglese, sloveno), che costituisce uno strumento per avvicinare gli studenti alle tecniche di indagine utilizzate dalle Sezioni Infrastrutture (IRI) e di Geofisica (GEO) dell’INOGS nei campi della geologia e della geofisica applicate. L’applicazione ha un approccio interattivo capace di incuriosire e coinvolgere i ragazzi grazie ad un’interfaccia giovane. Attraverso la web app vengono simulate reali attività di acquisizione nei campi delle diverse tecniche geofisiche utilizzate dai ricercatori dell’INOGS, con funzione di orientamento per la scelta del proprio corso di studi.
Il sito dedicato è stato realizzato con tecnologia responsive, che indica una tecnica di web design in grado di adattarsi graficamente e in modo automatico ai dispositivi attraverso i quali vengono visualizzate le pagine, riducendo al minimo la necessità per l’utente di ridimensionamento e scorrimento manuale dei contenuti (https://thomas-earth-sciences.eu/). Le classi di studenti sono state coinvolte, quindi, in attività pratiche: cicli di seminari didattici nelle scuole per imparare ad usare la web app, introducendo gli argomenti scientifici inerenti il progetto, e successive visite didattiche al Museo Scientifico Speleologico della Grotta Gigante ed alla grotta stessa, per conoscere ed osservare direttamente il campo applicativo degli argomenti trattati. Il progetto ha finora interessato 150 studenti nel primo mese e mezzo di attuazione (Novembre – Dicembre 2018); a conclusione dell’anno scolastico in corso l’obiettivo fissato dal progetto è di coinvolgere almeno 400 studenti, traguardo raggiungibile viste la buona risposta degli istituti e le prenotazioni per i prossimi mesi. Sull’onda dell’entusiasmo per il finanziamento e l’attuazione di THOMAS, abbiamo deciso con la Dr. Blanos dell’INOGS di presentare anche quest’anno un nuovo progetto, in occasione dei nuovi bandi regionali con scadenza a Dicembre 2018. Questa volta si è cambiato radicalmente soggetto, scegliendo l’archeologia romana, che costituisce tuttavia un tema di primaria importanza nell’ambito delle grotte carsiche. L’occasione ci è stata fornita dalla pubblicazione del bando regionale che eroga incentivi annuali per iniziative progettuali sul tema “2200° anniversario della fondazione della città romana di Aquileia”. Il progetto, denominato AVATAR (Aquileia Virtual Archaeological Tour In Ancient Rome – Aquileia, la via verso Est) si pone l’obiettivo di promuovere, in particolare tra studenti delle scuole di ogni ordine e grado, la conoscenza del nostro passato storico e culturale, valorizzando le testimonianze archeologiche e i riferimenti letterari, toponomastici, etc., legati alla presenza romana nel territorio regionale. Il progetto si focalizza su una zona molto importante nell’antichità, l’agro aquileiese orientale, e intende esaminare otto punti di interesse (tra cui la Grotta Gigante, inserita in un ampio discorso sulle testimonianze materiali di epoca romana nelle cavità carsiche), individuati lungo il percorso della via Gemina, l’antica strada romana di espansione ad Est. La via, partendo da Aquileia, si divideva nei pressi del Lacus Timavi in due direttrici primarie: la prima si inoltrava nel territorio dell’odierna Slovenia per raggiungere Ae-mona, l’antica Lubiana, mentre la seconda, attraverso il Carso triestino, toccava l’antica Tergeste, fino a raggiungere Pola. Per ciascuno dei siti selezionati si cercherà di valorizzare, attraverso l’utilizzo di tecniche fotogrammetriche impiegate dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, il patrimonio costituito da segni materiali presenti in loco, quali manufatti, costruzioni etc. Grazie a questa tecnica è possibile, infatti, elaborare modelli tridimensionali delle evidenze archeologiche individuate nei punti di interesse. Laddove i segni materiali non fossero visibili sul territorio, verranno fatte delle ricostruzioni a partire da dati laser scanner aerei capaci di individuare, sotto la superficie del terreno, tracce di antichi insediamenti. L’idea è quella di creare una guida interattiva ricca di materiale multimediale, che offra agli utenti preziose informazioni sulle attività locali, il commercio, le tradizioni civili e religiose in età romana. In una prima fase (Marzo-Settembre 2019), verrà creata una guida cartacea tascabile, facilmente scaricabile dal sito del progetto, nella quale ogni punto di interesse verrà descritto in modo approfondito attraverso testi, mappe, immagini, disegni di reperti rinvenuti, etc. Inoltre, in corrispondenza di contenuti specifici, saranno presenti codici QR che consentiranno l’accesso a molteplici contributi multimediali: inquadrando con il proprio dispositivo mobile il QR code, infatti, sarà possibile accedere a modelli tridimensionali delle evidenze, videodocumentari e audioguide.
La versione digitale della guida verrà resa disponibile in modalità flipping book sul sito del progetto. All’interno saranno presenti i collegamenti interattivi che consentiranno di accedere ai contenuti multimediali, così come accade per la versione cartacea. Nella seconda fase del progetto verranno realizzate le attività in aula con gli studenti, organizzando seminari nelle scuole di tutta la regione per promuovere i risultati del progetto. Gli studenti verranno poi coinvolti in conferenze e laboratori nelle sale del Museo Scientifico Speleologico, con visita finale alla Grotta Gigante, per approfondire ulteriormente i temi trattati (Settembre 2019 -Marzo 2020). Il progetto AVATAR, oltre alla Società Alpina delle Giulie ed all’INOGS, ha coinvolto come partner due importantissimi soggetti come il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam (ICTP), che sarà attivo in ambito progettuale con analisi microtomo-grafiche e ricostruzioni 3D dei manufatti di epoca romana ed il Fondo Ambientale Italiano (FAI), primo promotore del patrimonio culturale nazionale. L’augurio è, naturalmente, che anche il progetto AVATAR venga finanziato, in virtù sia dell’interesse che l’argomento suscita negli studenti, sia del prestigio dei partner scesi in campo per attuarlo. Proprio questo punto ci rende davvero orgogliosi, perchè riuscendo a far cooperare tra loro soggetti così importanti, noi possiamo da un lato ambire all’eccellenza e dall’altro onorare la memoria di chi non è più con noi e credeva entusiasticamente in tutto questo.
Alessandro Duiz