
La descrizione a catasto dell’ingresso della Grotta del Ghiaccio cita così: “L’ingresso della grotta è un’alta fessura verticale che si apre sulla parete Est del Monte Bila Pec ed è ben visibile dal Rifugio Gilberti. Oltre l’ingresso della grotta c’è un piccolo ghiacciaio, alla cui destra si apre un pozzo che comunica con l’Abisso Novelli (1347/558FR); la galleria in cui ha sede il ghiacciaio continua per una decina di metri sino ad un meandro che immette, tramite un passaggio alto, in un pozzo di 16m dal fondo del quale la grotta prosegue sino ad un terrazzino…”. Da due anni utilizzavamo il primo pozzo della Grotta del Ghiaccio per far provare l’esperienza del calarsi in grotta, nell’ambito della manifestazione Nevee Outdor Festival, non siamo mai riusciti a trovare la sua prosecuzione. Stando sul ghiacciaio alla base del pozzo e rileggendo la descrizione ci sembrava di trovarci in una cavità diversa. Poi pensando ai cambiamenti climatici, al problema dell’innalzamento delle temperature e dello scioglimento dei ghiacciai, abbiamo sollevato lo sguardo e utilizzando la massima potenza delle nostre frontali abbiamo notato una fessura a circa venti metri di altezza dal ghiacciaio.

Che sia quello il meandro che immette al pozzo da 16m? A fine 2018, siamo ritornati alla Grotta del Ghiaccio per dei lavori propedeutici all’installazione dei termometri nell’ambito del Progetto C3; per raggiungere il meandro, che si trova dalla parte opposta del pozzo rispetto all’ingresso, abbiamo dovuto attrezzare un traverso aereo in parete. Oggi lo strato di neve perenne si trova 16 m più in basso. Con l’occasione abbiamo deciso di rivedere la grotta, che fa parte di un sistema assieme alla BP1 e all’abisso Novelli per magari trovare qualche nuova via che le colleghi al complesso del Col delle Erbe; l’abisso RoLo che si apre all’estremità più bassa del Bilapec (1780m slm) e si innesta nel Gortani, fa scuola. Oramai è un dato di fatto, “basta” arrivare in profondità, alla fatidica quota dei 1400 per trovare “qual cosa” di orizzontale e da li spostarsi…nel cuore del monte. Osservando dall’esterno il massiccio del Bilapec il sistema Ghiaccio-BP1-Novelli si trova al centro tra il sistema Sisma/Laricetto/ Fonda (a sinistra) e l’ingresso del RoLo/Gortani (a destra). Tra la vigilia di Natale e la befana, io, Cristina, Spartaco e Tom, in quattro uscite abbiamo prima rivisto la grotta del Ghiaccio e poi l’abisso BP1 che si innesta sul pozzo finale del Novelli (P160), rifacendone il rilievo col Distox e infine disarmandole. Nel rivedere la Grotta del Ghiaccio, arrivati sul fondo attuale della cavità a -130m, seguendo il flusso d’aria, che in questo punto è contrario a quello percepito lungo tutta la grotta, ci siamo trovati ad esplorare un nuovo ramo. Arrampicando, senza l’utilizzo di attrezzature, una forra per un dislivello positivo di circa quaranta metri, ci siamo addentrati in ambienti sempre più grandi, che non presentavano alcun segno di passaggio, fermandoci davanti una strettoia ventosa in meandro. Oltre si vede un ambiente più grande. L’immaginazione vola…. questo ramo è trasversale rispetto a tutta la cavità, va verso sella Bilapec (NW) e pertanto ci sembra interessante. Ce lo siamo segnati tra le cose da rivedere in un prossimo futuro. Tra gli obbiettivi che c’eravamo posti c’era anche quello di trovare il collegamento tra la grotta del Ghiaccio e l’abisso Novelli, collegamento che risulta esserci dalle informazioni presenti a catasto e da quanto scritto sugli Annali della XXX Ottobre, ma noi non ci siamo riusciti. Probabilmente il passaggio si trova proprio sotto al grosso strato di ghiaccio alla base del primo pozzo della grotta del Ghiaccio. Torneremo.
Gianni Cergol e Cristina Michieli