I titoli di coda di questo 2018 sono quasi arrivati e, come di consueto, è tempo di voltarsi a guardare cosa si è fatto, con il pensiero già rivolto all’anno venturo. Quest’anno l’offerta didattica per le scuole è stata ampliata con l’aggiunta dei la-boratori di archeologia, una disciplina strettamente connessa alle grotte ed alla loro storia. La proposta è stata articolata in tre laboratori distinti, in modo da diversificare il tema ad hoc in base al livello di istruzione delle classi coinvolte. L’obiettivo è chiaramente quello di attrarre più studenti possibile, a partire dall’età prescolare fino al massimo grado di istruzione superiore. Per i piccoli ed i piccolissimi il laboratorio Archeologo per un giorno offre la possibilità di imparare il mestiere dell’archeologo giocando e divertendosi. Una prima parte si svolge in aula, dove con l’ausilio di immagini ed oggetti, si introduce l’argomento. Successivamente ci si sposta in giardino e con gli strumenti del mestiere si passa alla simulazione di un vero e proprio scavo archeologico (fig. 1). È stato costruito, infatti, un cassone-contenitore fuori terra di 4X4 m, riempito con 8 m3 di sabbia granita, in cui vengono nascosti i “reperti” archeologici (monete moderne di poco valore, ossa animali, frammenti di cristalli…). Dopo aver scavato si passa alla fase di catalogazione, in cui si descrive l’oggetto trovato su apposite schede e si sigilla il tutto in sacchetti di plastica. Alla fine del laboratorio, ciascun bambino porta a casa il proprio reperto. Il secondo laboratorio “Abitare la grotta: l’uomo ai tempi della preistoria”, rivolto principalmente ad elementari e medie, si articola in una prima parte introduttiva sulla figura umana all’interno delle grotte, approfondendone tutti gli aspetti sulla base delle testimonianze materiali rinvenute nelle cavità, dagli strumenti usati quotidianamente, alle tecniche di caccia, allo sfruttamento dell’ecosistema circostante. La seconda parte del laboratorio, quindi, prevede un’attività manuale, in cui i ragazzi possono scegliere tra tre opzioni: la costruzione di un utensile, la pittura rupestre ed il calco di un fossile (fig. 2). Al termine del laboratorio ciascuno studente porta a casa il proprio manufatto. Il terzo laboratorio “Preistoria e Protostoria: l’evoluzione dell’insediamento umano in ambiente ipogeo”, è indirizzato prevalentemente alle scuole secondarie di secondo grado, poiché gli argomenti trattati prevedono la conoscenza dei contenuti storici di base. Si tratta, infatti, di un excursus attraverso i millenni, che illustra le principali fasi di sfruttamento delle cavità naturali, dai primi insediamenti stabili del Paleolitico al recentissimo uso turistico ed enogastrono-mico delle grotte. Considerando l’anno appena passato i risultati sono incoraggianti, il flusso di studenti è aumentato e con esso la richiesta di laboratori. Le nuove proposte di archeologia hanno avuto un riscontro molto positivo, in particolare per quanto riguarda il laboratorio “Abitare la grotta: l’uomo ai tempi della preistoria”, grazie anche ad una costante e proficua opera di promozione. Un’ultima nota personale, in quanto ultimo arrivato in questo gruppo di lavoro dopo anni di militanza nei ranghi dell’archeologia da campo: ho cercato di portare la mia valigia di esperienza e metterla a disposizione di tutti, trovando grande interesse e collaborazione da parte dei miei colleghi, che hanno accolto con entusiasmo tutte le mie proposte ed iniziative. Chi non conosce il celebre Apologo di Menenio Agrippa narrato da Tito Livio? Un organismo sopravvive solo se le diverse parti che lo compongono collaborano tra di esse, al contrario perisce.
La Grotta Gigante è questo, un insieme di persone che, ciascuno con la propria specialità, contribuisce quotidianamente a mantenere viva e in buona salute questa struttura, che richiede costante impegno e dedizione per conservare il suo standard di eccellenza tra i siti turistici regionali.
Alessandro Duiz