
Con febbraio 2018 abbiamo iniziato a lavorare con gli ungheresi nelle zone nuovissime del Gortani entrando dalla scorciatoia dell’abisso Rolo ed evitando così pericolosi avvicinamenti invernali all’ingresso basso scoperto dagli ungheresi. La zona più interessante è quella denominata Quimby dove a inizio 2018 una forte squadra di ungheresi ha messo in sicurezza la frana in salita chiamata Widowmaker (crea vedove) rendendo molto più sicura la progressione verso est ovvero verso l’altopiano di Palacelar passando sotto il Pic Majot. Dopo la Widowmaker tramite gallerie e condotte si arriva su un bel pozzone da 100 chiamato Gaz 99 dagli ungheresi. Da lì ha ripreso le attività Seba (G.S.S.G.) che ha tirato su un bel gruppetto misto tra speleo della nostra regione, del Veneto e delle Marche e al momento (maggio 2019) le esplorazioni sono ferme su più punti sempre verso est e sud-est. In contemporanea anche gli ungheresi hanno aperto altri fronti sempre partendo dal Gaz 99 con le medesime direzioni.

Ovviamente c’è un’ottima collaborazione tra noi e i magiari e grazie alla condivisione dei dati è chiaro a tutti che si sta entrando sotto l’altipiano del Palacelar… Per chi non lo sapesse si sta andando verso lo Zeppelin che taglia da sud-est verso nord-ovest l’altopiano… a buon intenditor poche parole. Come quote siamo ancora tra i 100 e i 200 metri più alti dello Zep, ma l’aria e la distanza fanno ben sperare. Ricordo che in Zep c’è da esplorare ancora tutta la Escape Zone che è di poco più bassa e punta anche lei verso questi rami nuovi. Ecco spiegato il motivo per cui ci sono tante grotte soffianti lungo la fascia di 1700/1800 andando dall’arrivo della vecchia funivia fino alla sella tra il Poviz e il Palacelar. Concludo dicendo che, per coincidenza, tutte queste grotte sono armate ed in(foto Gortani Team) esplorazione come anche quelle della zona a nord-ovest del Col delle Erbe… non sia mai che tra qualche anno si possa una traversata epica di tutto il massiccio italiano del Canin. Ci piace sognare, ma ci sono tutte le carte in tavola affinchè questo sogno diventi realtà! Hanno partecipato: Tom Kravanja, Gianni Giannetti Cergol, Paolo Lilliput Gabbino, Alessio Busletta (C.G.E.B.), Sandro Sandrin Mosetti (G.T.S.), Stefano Giusto Guarniero (Grotta Continua), Sebastiano Seba Taucer, Edoardo Edo Go-bet (G.S.S.G.), Fabio Fabietto Mariani, Michele Grossi (A.S.G.S.V.), Alessandro Cappella Linguiti (G.S.M.), Enrico Magrin (A.F. Lindner) e Tommaso Sinico (A.D.F.) e lo scrivente Marco Cavia Sticotti
Marco Sticotti

SIFONE ABISSO DEI LED ZEPPELIN LUGLIO 2017
Avrei voluto fare un articolo più lungo, ma purtroppo la zero visibilità della super piena di due giorni prima (sifone color latte di monte…) ha reso impossibile immergersi più di 3,5 metri. Di buono c’è che le bombole sono praticamente piene e riproveremo d’inverno. Ci tengo giusto a ricordare che il sifone è a -780 vicino al campo base e che organizzare il tutto non è stato semplice… ma chi l’ha duro la vince! Un ringraziamento ai 3 ungheresi Attila Toth (B.E.K.E.Y.), Fabian Botond (K.A.B.K.) e lo speleosub Adamko Peter (M.AF.C.), a Dean Pertot e Marco Armo Armocida (S.A.G.) e a Sebastiano Seba Taucer (G.S.S.G.). Per la C.G.E.B.
Marco Cavia Sticotti
