PROGETTO LAB IN CAVE

Capsule di Petri: A) Batterica; B) Muffe.

Pubblicato sul n. 65 di Progressione

Durante il 2018, primo anno di attuazio­ne del progetto Lab in Cave, in collabora­zione con l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Galileo Galilei” di Bolzano ed alcuni soci della Commissione Grotte Bo-egan, coordinati dalla Responsabile Scien­tifica del progetto Dott.ssa Arianna Peron, si sono svolte molteplici attività, rivolte alla ricerca dell’impatto antropico nell’ambiente grotta. Inizialmente si è resa necessaria la cre­azione di un protocollo di campionamento, non essendo state trovate metodologie di campionamento simili alle analisi da noi condotte. Stiamo lavorando ad un protocollo nuovo, simile a quello utilizzato per il cam­pionamento passivo dell’aria in ambienti indoor. Questo ha previsto lo svolgersi di diversi test presso il laboratorio di Bolza­no, per poter ottimizzare tutte le procedure, viste le difficoltà di campionamento, spe­cie in Grotta Impossibile, dovute all’habitat ipogeo. La preparazione dei terreni di coltura, la conservazione e il trasporto è stata studiata tenendo conto delle distanze e della durata dell’analisi (capsule di Petri preparate a Bol­zano e trasportate a Trieste). Non essendoci informazioni sulla tipolo­gia di organismi presenti in Grotta Gigante ed Impossibile, si è deciso, durante il primo campionamento in entrambe le grotte, svol­tosi a Maggio 2018, di fare uno screening iniziale, andando a posizionare per 24 ore capsule di Petri per la crescita delle muffe e per la determinazione della carica batterica totale. Dopo il ritiro delle piastre in entrambi i siti, le stesse sono state trasportate a Bolza­no per l’analisi qualitativa. Nel corso del campionamento svolto­si ad Ottobre/Novembre 2018, sono state posizionate nuovamente le capsule di Petri, aumentandone il numero, in modo di avere dati significativi appartenenti a zone diverse. In questo caso, per ogni sito, sono state po­sizionate, sempre per la durata di 24 ore, tre capsule: una per la ricerca delle muffe e due per la ricerca di microorganismi a tempera­ture d’incubazione diverse. In entrambi i campionamenti, dopo il periodo di incubazione, la crescita micro­bica e delle muffe si è rivelata notevole, permettendo di eseguire molteplici prove, come la colorazione di Gram e test biochi­mici. Attualmente si sta procedendo alla rac­colta dati prodotti dalle piastre e alla deter­minazione dei campioni raccolti. Alla fine del 2018 sono stati anche ac­quistati sei data logger per il campiona­mento della temperatura e dell’umidità, a cadenza di 10 minuti, per la Grotta Gigante. Lo scopo dell’installazione dei data logger è quello di vedere come varino temperatura ed umidità nella grotta, in base alla presenza umana, e cercare di vedere se i valori interni della grotta possano essere correlabili con i valori esterni, ricavati dalla stazione mete­orologica antistante l’ingresso della Grotta Gigante. I data logger sono stati posizionati duran­te il mese di Febbraio 2019, utilizzando dei supporti realizzati appositamente, in modo che producessero il minor impatto possibile, senza la necessità di perforazioni, e che po­tessero esser movimentati e riutilizzati. Dal punto di vista didattico, durante l’in­verno del 2018-2019 si è programmata la vi­sita dei ragazzi che partecipano al progetto, la 5°C dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Galileo Galilei” di Bolzano, che verranno in visita a Trieste a Maggio 2019, durante la quale visiteranno la Grotta Gigan­te e verranno introdotti all’attività speleolo­gica. Durante il 2019 sono previste attività di monitoraggio dei data logger ed ulteriori campionamenti, solamente in Grotta Gigan­te. La responsabile Scientifica del Progetto Lab in Cave

 Arianna Peron

Aggiornamento su, progetto di studi integrati, geologia e biologia in Grotta Impossibile

raccolta dei campioni di roccia all’uscita della Grotta Impossibile

La grotta Impossibile, la cui esplorazione inizia del 2004, è ormai parte integrante del panorama speleologico locale contestualmente alla sua ubicazione su una porzione di  territorio in parte urbanizzato,  del Carso Classico. Dal  2017 sono iniziate delle iniziative  di studio in grotta Impossibile, e non solo, sono stati effettuati dei  sopralluoghi con alcuni specialisti in campo geologico, del clima e della biologia analizzanti le peculiarità quali la morfologia e l’habitat presente al suo interno. La grotta è abitualmente utilizzata per attività di turismo speleologico e corsi legati alla sua bellezza,  c’è il dubbio, che possano rivelarsi dannosi per la conservazione  e l’integrità dell’ambiente ipogeo, se condotte senza criteri rispettosi dell’habitat in tutti i suoi aspetti. E’ iniziato dunque un percorso di  interazione con le più recenti attività scientifiche in ambito speleologico, avendo a disposizione un sito che si presenta ottimale per tali studi, senza tralasciare l’interesse esplorativo per la grotta.  Dopo aver esplorato alcuni passaggi nei rami superiori si sono evidenziate alcune dinamiche degli antichi flussi idrici e quelli attuali dell’aria all’interno dell’ipogeo, alcuni sono conservati all’interno della parte mediana della galleria De Marchi. Siamo dunque stimolati a  considerare alcune possibilità di ricerca in diversi punti chiave della grotta; sono “in progress” alcune risalite esplorative parallelamente all’approfondimento ed implementazione dei dati geologici, sia in superficie ( ampliamento dell’area di ricerca con indagini di superficie  a sud est includendo l’area della ex cava Italcementi e verso nord ovest, ricerche queste svolte nel 2018 e 2019).Recentemente, nel mese di ottobre e novembre,  si è proceduto con una meticolosa campagna di prelievi di campioni di roccia (ogni 10 metri circa) lungo il profilo-sezione profondo della grotta, presso il primo fondo dei Bikers a meno 275metri.

misurazione della temperatura e dell’umidità presso una delle stazioni di prelievo delle capsule di Petri in Grotta Impossibile

Durante l’anno appena trascorso è proseguito il progetto  “Lab in Cave”, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Galileo Galilei” di Bolzano, i ragazzi assieme alla responsabile scientifica del progetto la Dott.ssa Arianna Peron  hanno svolto l’attività di monitoraggio dei data logger ed ulteriori campionamenti, questi ultimi, installati  in Grotta Gigante rientrano nello specifico del progetto, in quanto le analisi sono propedeutiche alla comparazione dei dati inerenti le due tipologie di cavità. Le ricerche sono iniziate dopo la creazione di un protocollo di campionamento, sono così proseguiti gli studi rivolti all’impatto antropico in grotta, Questo ha previsto lo svolgersi di diversi test presso il laboratorio dell’istituto di Bolzano, per poter ottimizzare tutte le procedure, viste anche le difficoltà di campionamento, specie in Grotta Impossibile. La preparazione dei terreni di coltura, la conservazione e il trasporto è stata studiata tenendo conto delle distanze e della durata dell’analisi (capsule di Petri preparate a Bolzano e trasportate a Trieste). In entrambi i campionamenti, dopo il periodo di incubazione, la crescita microbica e delle muffe si è rivelata notevole, permettendo di eseguire molteplici prove, come la colorazione di Gram e test biochimici.

Grotta Impossibile quest’immagine dovrebbe farci riflettere, molto.

Lo spirito di osservazione propedeutico e di supporto delle ricerche mi obbligano di segnalare mio malgrado, la spiacevole scoperta di ammanchi di pisoliti presenti all’interno della grande caverna Finocchiaro, questo, a noi speleo, o grottisti qual si voglia chiamarsi dovrebbe farci riflettere, molto. Ringrazio tutti gli amici e soci CGEB che hanno dato disponibilità e tempo per la riuscita delle ricerche.                                                          Louis Torelli

gli studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Bolzano, in visita alla Grotta Azzurra