Spedizione in Cile, deserto Atacama 2015
Pubblicato saul n. 63 di PROGRESSIONE anno 2016

Anche quest’anno siamo ritornati numerosi a continuare le esplorazioni nel massiccio della “Cordillera de la Sal” nel deserto di Atacama – Chile. Con noi anche un nutrito gruppo di “LaVenta” capitanati da Jo De Waele, impegnati in studi geologici, rilievi 3D con il laser scanner e documentazione fotografica ad alta risoluzione. In dieci giorni di campagna divisi in più squadre e campi, siamo riusciti a chiudere l’esplorazione del “Sistema Dario Cressi”, della “Cueva de la Grande Quebrada”, della “Cueva de la Vecunia Seca”, della “Cueva de L’Aire” e non contenti abbiamo ingrossato il bottino con altre due grotte nuove: l’ imponente “Star Gate” (che poi si è collegata alla Cueva de la Grande Quebrada ) e la “Cueva della Foresta Bianca”.


Divisi in due squadre esploriamo e rileviamo sia la parte a valle che quella a monte. Come da pronostico, verso valle sbuchiamo direttamente nel Salar di Atacama, purtroppo senza parti ingrottate per 3,5km, mentre a monte ci fermiamo sotto un salto di 15mt dopo aver percorso 1,5km alternati tra canyon a cielo aperto e gallerie a più livelli, dove la grotta crea dei grandi tornanti sopra all’ attuale alveo. Da segnalare 200mt di gallerie nuove e riccamente concrezionate esplorate grazie alla segnalazione dei “laventini” impegnati in zona con il laser scanner. In tutto, il sistema si sviluppa per 10km per una profondità di 150mt, ma non possiamo affermare d’ aver esplorato l’ipogeo di sale più lungo al mondo in quanto in varie parti (sia superiori che inferiori) Madre Natura è arrivata prima di noi, togliendoci i soffitti e lasciando in vista un bel cielo turchese.
Cueva de la Grande Quebrada
Grazie al fiuto del mitico Angelo un gruppetto dei nostri (Alessio, Adriano, Pippo, Mauro e Paolin ), tramite una serie di aeree creste di sale riescono ad arrivare all’ ingresso alto della “Cueva della Grande Quebrada”, esplorando e rilevando altri 1300mt fermandosi sopra al P34 dove mi ero fermato l’ anno scorso assieme a Gino, Angelo e ‘Nzino. Grazie a questo collegamento la cueva, con una profondità di -233mt, consolida il suo primato a grotta più profonda nel mondo del sale!

Quebrada-Star Gate. (foto A. Martinelli)
Cueva della Vecunia Seca

Dopo tre anni si torna in “Vecunia” per continuare la parte a monte. I miei ricordi col tempo s’ annebbiano, e quella che mi ricordavo essere un’ arrampicata di 3mt diventa una da 12mt…poco importa perchè fatta questa, Gino arrampica altri 8mt e dopo vai di galleria per 1km fino all’ immancabile ingresso a canyon sotto un sole cocente! In contemporanea un’ altra squadra esplora e rileva la “Cueva di Prospero” e dopo 300mt di sviluppo la collegano nella zona nuova della “Vecunia” portando lo sviluppo a oltre 2300mt per una profondità di -132mt.
Cueva de L’Aire
Dopo due anni, ritorno con Guido a riprendere l’esplorazione a monte dove mi ero fermato con Angelo. Dal bivio percorriamo prima il ramo di sud-est, fermandoci dopo 600mt nuovamente in una forra a cielo aperto dove, appena presa la posizione GPS, torniamo indietro sui nostri passi. Il ramo di nord-est, invece, dopo 220mt di galleria e due facili arrampicate, ci porta verso l’esterno in mezzo ai classici termitai (coni di 15mt di sale). Anche qui rapido punto GPS e via al campo base a festeggiare il compleanno di Angelo. La Cueva de L’Aire arriva così a -158mt di dislivello per quasi 3,5km di sviluppo.

Star Gate
Durante la ricerca dell’ingresso alto della “Cueva della Grande Quebrada”, abbiamo trovato “per sbaglio” un’imponente ingresso che dopo -140mt di vari pozzi e 1km di sviluppo giunge nella sala dove si erano fermati Gino, Adriano e ‘Nzino l’anno scorso… il dislivello totale rimane invariato, mentre lo sviluppo totale è quasi 4,3km!
Cueva della

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Foresta Bianca
Ultima cueva trovata l’anno scorso ed ultima ad essere esplorata quest’ anno. La grotta ha il classico andamento ad inghiottitoio tipico delle cavità che si aprono a metà del costone che parte dal punto dove lasciamo i mezzi 4×4 e conduce fino alle zone alte di quota 2600 slm. Dall’ ingresso al sifone di sale, tale cavità segue l’andamento del profilo esterno, con pozzi in corrispondenza di ripidi pendii e gallerie serpeggianti sotto a campi solcati e “penitentes” di sale. Questa è la prima grotta che non ci ha permesso l’esplorazione in traversata… quindi dopo 640mt di sviluppo per -76mt di dislivello si torna fuori da dove si è entrati! In totale abbiamo esplorato e rilevato, dati alla mano, 10.156mt di grotte e forre mai calpestati dall’ uomo. Secondo le cartine del posto abbiamo esplorato le cavità più grandi, ma rimangono ancora da esplorare tante grotte che si aprono più a sud, sempre nella Cordillera de la Sal, oltre al famoso “Pozzo del Meteorite” dove soltanto con l’ausilio di un autorespiratore sarà possibile scoprire che mistero si cela alla sua base.
Quindi, cari lettori, spero di aggiornarvi il prossimo anno con altre cuevas!!

Hasta luego!!
Marco Cavia Sticotti
Hanno partecipato:
Marco “Cavia” Sticotti, Guido Sollazzi, Adriano Balzarelli, Federico “Gino” Deponte, Alessio Busletta, Mauro Norbedo e Paolo Gabbino (Commissione Grotte Eugenio Boegan – Trieste) Angelo Iemmolo e Francesca Vitale ( Speleo Club Ibleo – Ragusa) Andrea “Pippo” Martinelli (GST Le Salamandre – Sesto Calende).