Giuseppe COBOLLI GIGLI – Trieste 28.5.1892 – Malnate 22.7.1987
Figlio di Nicolò Cobol, il capodistriano socio e dirigente della Società Alpina delle Giulie nonché membro della Commissione Grotte e fondatore dei Ricreatori di Trieste, nasce il 28 maggio 1892. Laureatosi ingegnere, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola volontario come tanti altri irredentisti triestini. Nel 1919 esordisce con il libro “Trieste la fedele di Roma”, pubblicato con lo pseudonimo Giulio Italico; tre anni dopo si iscrive al Partito Nazionale Fascista diventando Segretario Provinciale (Federale) del fascio di Trieste nel 1927.
Il 1931 lo vede Direttore della Cooperativa Triestina fra Operai Edili e socio dell’Industria Triestina Frantumazione della Pietra; nello stesso anno è Vicepresidente del Comitato per la Valorizzazione delle Grotte di San Canziano. Console già dal1923 e poi Capoconsole del Touring Club Italiano, incaricato del Turismo Scolastico, rappresenta il T.C.I. all’inaugurazione del Ponte Bertarelli a San Canziano.
Deputato nella XXIX e XXX Legislatura del Regno d’Italia, insignito del titolo di Commendatore del Regno, è Sottosegretario ai Lavori Pubblici dal 24 gennaio 1935 al 5 settembre, data in cui viene nominato Ministro dei Lavori Pubblici nel governo Mussolini, ruolo che ricopre sino al 30 ottobre 1939. Dal 1939 al 1943 è Presidente dell’AGIP; dopo l’otto settembre si iscrive al Partito Fascista Repubblicano, diventa presidente dell’Italstrade e collabora, in questa veste, con l’organizzazione tedesca Todt nella realizzazione di strutture difensive. Per questo motivo alla fine della guerra viene processato per collaborazionismo e condannato, nel giudizio di primo grado, a 19 anni di carcere, sentenza poi annullata in appello il 9 aprile 1946.
E’ stato parte attiva, nel 1938, nella rapida realizzazione della nuova Università di Trieste, voluta monumentale e sita in posizione dominante. Wikipedia informa che aveva tre figli: Sergio, guardiamarina su un mezzo antisommergibile durante la seconda guerra mondiale; Antongiulio, ufficiale sul fronte russo, dove venne ferito in combattimento; Nicolò, pilota da caccia, medaglia d’oro alla memoria, caduto nei cieli della Grecia.
Interessato alle grotte del Carso, che visita con l’Alpina delle Giulie (di cui è socio) sin dal 1920, entra ufficialmente nella Commissione Grotte nel 1922 e vi rimane sino a quando, nel 1935, per gli impegni politici deve trasferirsi a Roma. Nel 1926 è Delegato all’Assemblea del C.A.I. e membro del Consiglio Direttivo della Società Alpina delle Giulie; in questa veste presiede la Commissione Escursioni, dirigendo personalmente un’escursione alle miniere di Idria e al Vallo Romano.
Nella Commissione Grotte non è stato un esploratore ma ha dato il suo contributo essenzialmente a livello organizzativo, soprattutto nella conduzione dei lavori di ammodernamento del complesso turistico di San Canziano.
Fra le iniziative in cui è stato parte attiva si possono ricordare la collaborazione con il Touring Club Italiano per la realizzazione delle Guida delle Tre Venezie (per cui nel 1921 riceverà dal T.C.I. una medaglia d’oro), le escursioni in montagna per i ragazzi dei Ricreatori di Trieste e Capodistria nel 1922, la Ia Mostra Speleologica organizzata nel 1928 dall’Opera Nazionale Dopolavoro (del cui Direttorio Provinciale è Presidente).
Dalle cronache del Piccolo – quotidiano di Trieste – apprendiamo che nell’agosto 1933 l’Alpina delle Giulie lo gratifica, per l’apporto dato alla valorizzazione di San Canziano, con un simbolico distintivo d’oro. Mantiene l’incarico di Vicepresidente del Comitato per la Valorizzazione delle Grotte di S. Canziano anche quando i doveri politici lo chiamano a Roma: nel 1935 accompagna, assieme a Eugenio Boegan (allora Presidente della Commissione Grotte) e Renato Timeus (Vicepresidente dell’Alpina), il ministro Razza nella visita alle Grotte di San Canziano.
E’ stato socio della Commissione Grotte dal 1922 al 1935.
Bibliografia speleologica
1920: Una discesa nella grotta di Trebiciano, Le vie d’Italia, IV, Milano 1920
1923: Attraverso il Carso sotterraneo, Rivista Mensile del CAI, ott. 1923
1924: Approvvigionamento idrico dell’Istria, Boll. della Sez. di Trieste dell’Ass. Naz. Ingegneri e Architetti Italiani, 2 (6-7), Trieste 1924
1933: Grandi lavori nelle grotte di San Canziano, Le vie d’Italia, Milano 1933: 471
1933: Provvedimenti idrici nella Venezia Giulia nel primo decennio fascista, Atti del 1° Congr. Interregionale degli Ingegneri delle Tre Venezie, Trieste 1933: 125-130
Altri scritti principali
1919 [Giulio Italico]: Trieste, la fedele di Roma, Lattes Ed., Torino 1919
1938: Opere pubbliche, Mondadori ed., Milano 1938, pp. 96
1938: Strade imperiali, Mondadori ed., Milano 1938, pp 202
Ulteriori notizie su Giuseppe Cobolli Gigli si possono trovare in:
Rilevato il ruolo svolto da Cobolli Gigli nella vita politica dell’Italia durante il ventennio fascista gli scritti su di lui o in cui è nominato sono troppo numerosi per essere citati in questa rubrica. Si rimanda ad internet per eventuali approfondimenti di carattere politico, qui si riportano essenzialmente le note con riferimenti alla sua attività per la Società Alpina delle Giulie.
– – , 1921: Amministrazione sociale. Deliberati del Consiglio Direttivo, Società Alpina delle Giulie – Comunicato mensile ai soci, 1 (4): 4, Trieste lug. 1921
– – , 1922: Attività individuale, Società Alpina delle Giulie – Comunicato mensile ai soci, 2 (11): 2, Trieste nov. 1922
– – , 1933: Una simpatica cerimonia all’Alpina, Il Piccolo, Trieste 21 ago. 1933
Canosa R., 1999: Storia dell’epurazione in Italia. Le sanzioni contro il fascismo 1943-1948, Baldini e Castoldi, Milano 1999, pp. 471
Pagnini C., Cecovini M., la Ginnastica Triestina, nnnn