COMMISSIONE GROTTE: 100 ANNI DI RICERCHE SCIENTIFICHE
Pubblicato sul n. 100 di PROGRESSIONE – Anno 1983
Questo secolo di intensa attività della nostra Commissione ha lasciato una massa enorme di risultati, tale che è praticamente impossibile indicarli tutti nelle poche pagine a disposizione:. basti pensare che soltanto le pubblicazioni dei soci della Commissione ammontano a oltre 1500. Sintetizzando si può tranquillamente affermare che da quel lontano marzo del 1883, in cui la «speleologia organizzata» iniziava timidamente i suoi primi passi, ad oggi, sono state toccate tutte le tappe di questo gigantesco lavoro che riguarda la conoscenza delle grotte.
Se l’attività esplorativa ha avuto il suo ruolo preminente, non meno impegnative e serrate sono state le ricerche scientifiche che hanno portato a dei contributi di grande importanza, in particolare per quanto riguarda il campo dell’idrologia carsica. Le vicende belliche e geopolitiche hanno notevolmente influenzato tutta l’attività della Commissione Grotte, sia nei campo esplorativo come negli indirizzi dati alle ricerche, entrambi condizionati dalle situazioni contingenti. E sono proprio le due grandi guerre che ci permettono di dividere l’attività esplorativa e di studio in tre grossi periodi: (dal 1883 al 1915 «periodo della I guerra», dal 1918 al 1940 «periodo fra le due guerre», dal 1945 ad oggi «periodo postbellico», Ciascuno di questi periodi, caratterizzato da situazioni territoriali e politiche ben diverse, ha portato dei risultati differenziati soprattutto nel campo delle ricerche scientifiche. I primi due periodi possiamo comunque identificarli con la caratterizzazione delle «ricerche estensive»; l’ultimo periodo (dal 1945 ad oggi) quale periodo di «ricerche intensive». Questa sostanziale differenza è stata condizionata in particolare da situazioni territoriali, La possibilità di sviluppare studi su di un vasto territorio (1883-1940) rispetto ad uno più ristretto (1945-oggi), ha imposto metodi, scopi, funzioni completamente diversi. Ma ciò che più conta sono comunque i risultati ottenuti.
Il lungo «periodo prebellico» possiamo definirlo quale periodo di «impostazione» dei principali studi idrogeologici e speleologici, che hanno avuto le loro naturali e importanti «conclusioni» nei periodi successivi. Mi riferisco in particolare alla intensa attività del TIMEUS e del BOEGAN sul problema della continuità Reka-Timavo. Iniziate queste ricerche nel secolo scorso, esse hanno avuto un felice coronamento nei primi anni di questo secolo, con la pubblicazione dei risultati parziali; la risoluzione del «problema Timavo» ebbe però luogo nel secondo periodo storico della nostra Commissione, ossia «tra le due guerre», con la celebre monografia di BOEGAN «Il Timavo».
Anche nelle ricerche speleologiche, nel «periodo prebellico», venne impostato uno dei lavori più importanti, il «Catasto delle Grotte», un’opera che venne coronata appena nel 1926 con la stampa della gloria maggiore di tutta l’attività nostra, ossia il «2000 Grotte».
Nel «periodo tra le due guerre» un’importante attività di ricerca si sviluppò negli scavi preistorici organizzati ad opera del BATTAGLIA, che contribuirono allo studio della successione delle «civiltà» che le grotte hanno gelosamente conservato; per la prima volta vennero anche analizzati i «depositi di riempimento» delle cavità, quale contributo allo studio dell’evoluzione carsica del nostro territorio. Sempre a questo periodo va ascritto l’inizio delle ricerche di meteorologia ipogea con gli studi del VERCELLI sul regime termico delle Grotte di San Canziano.
Il periodo «storico» più problematico e più difficile, almeno agli inizi, è stato l’ultimo, ossia il «postbellico». Una nuova situazione confinaria limitava al massimo qualsiasi ricerca «estensiva». In questa parte «residua» del Carso Triestino. nasceva così una nuova era, quella delle ricerche specifiche assai specializzate sulle cavità carsiche.
Già nel 1949 ebbero inizio nella Grotta Gigante studi di meteorologia ipogea, studi che continuarono poi per lunghi anni oltre che nella Grotta Gigante anche nella Grotta «Costantino Doria» e nella «Grotta di Padriciano». Furono queste le prime ricerche – dopo quelle iniziate dal VERCELLI a San. Canziano – sul microclima ipogeo compiute al mondo. Attorno al 1960 vennero eseguite sistematiche ricerche di «carsismo», secondo delle nuove metodologie, ossia i vari fenomeni carsici superficiali e sotterranei vennero interpretati in chiave geologica. Sistematici scavi in «grotte preistoriche» ebbero luogo per molti anni, portando a dei risultati inediti sulle conoscenze delle civiltà trascorse, sulla variazione dei climi, in particolar modo dall’ultimo periodo glaciale, sull’evoluzione dei «riempimenti» delle cavità carsiche.
Anche le ricerche idrologiche ebbero questo carattere più specifico, soprattutto per quanto riguarda le risorgive del Timavo, i collegamenti con acque provenienti dalla subalvea isontina e lo studio degli «spandimenti» delle acque carsiche lungo la costiera triestina.
La rivista «Atti e Memorie» è stata ed è la «sede» in cui vengono progressivamente pubblicati insultati di tutte le nostre ricerche – in questi come in altri’ campi non descritti -, divenendo in breve una delle più importanti riviste di carsismo e di speleologia a livello internazionale.
Le scuole ed i corsi di speleologia e carsismo, organizzati dalla Commissione Grotte, vennero sempre integrati portando a conoscenza dei partecipanti le più recenti scoperte e aprendo così a livello didattico nuovi orizzonti nel campo delle ricerche anche in altri territori.
La Commissione Grotte può vantare di aver dato alla speleologia mondiale un contributo scientifico di eccezionale interesse e valore, ma solo la sua lunga tradizione ha permesso il raggiungimento di questo risultato. Coloro che dietro alle spalle hanno una continuità di iniziative, di esperienze, di ‘«dati», possono raggiungere dei livelli scientifici di grande valore e di un interesse che esula dal ristretto carni:io locale. Tradizione ed esperienza hanno così contribuito a fare della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» uno dei più importanti gruppi speleologici del mondo.
Fabio Forti