I gruppi grotte

I Gruppi Speleologici

Carrellata sull’associazionismo speleologico a Trieste nel Ventesimo Secolo

Commissione Grotte (Comitato alle Grotte) della Società Alpina delle Giulie – SAG CGEB (1883 > )

Costituita nel marzo 1883, iniziò la sua attività (quale Comitato alle Grotte) con lo studio della Grotta di Trebiciano e dell’idrologia carsica (diverse monografie pubblicate a partire dal 1885) e con l’esplorazione sistematica delle grotte del Carso. Nel 1892 istituì il Catasto delle Grotte i cui dati verranno pubblicati sulla rivista sociale. Alla fine della prima guerra mondiale riprese l’attività con corsi di speleologia, campagne estive di ricerca, esplorazioni a vasto raggio sia nella Venezia Giulia, sia fuori (Campania, Friuli). Fra le iniziative da ricordare ci sono il “2000 Grotte” (1926) e il primo congresso speleologico nazionale (1933).
Dal 1945 al 1948 la Commissione si limitò a gestire la Grotta Gigante mentre alcuni suoi uomini collaborarono all’opera di recupero delle salme di infoibati. Dal 1949, assunto il nome di Commissione Grotte “Eugenio Boegan”, l’attività riprese normale, con esplorazioni in Carso, in Friuli e nel resto d’Italia. A partire dagli anni ’60 riscopre il Canin, organizza, congressi e convegni regionali, nazionali e internazionali, fonda la Scuola Nazionale di Speleologia del C.A.I., bandisce concorsi per studenti universitari, allestisce stazioni di ricerca epigee e ipogee (gr. Doria, Gigante e di Padriciano). Inizia la pubblicazione delle riviste: Atti e Memorie (1961), Bollettino della Stazione di Meteorologia di Borgo Grotta Gigante (1967).

Associazione XXX Ottobre – Gruppo Grotte (1918 > )

Il Gruppo è stato costituito nel 1918, nell’ambito di una polisportiva, quale “Sezione Grotte” da un gruppo di giovani fra cui Mario Rossi e Giacomo Dimini, a cui si sono aggiunti- due anni dopo – i fratelli Cesare, Augusto e Federico Prez. Dopo una decina di anni di intensa attività (centinaia di grotte esplorate e rilevate, inclusi alcuni degli abissi più profondi dell’epoca: Ab. di Montenero, Ab. Prez, Ab. di Clana, Abisso di Dol Ottelza), l’Associazione XXX Ottobre venne assorbita nell’Opera Nazionale Dopolavoro e il Gruppo Grotte passò in buona parte alla SAG. Si riprese nel 1939 nell’ambito della XXX Ottobre, divenuta nel frattempo sottosezione del C.A.I. di Trieste (e pertanto staccata dall’O.N.D. e aggregata, come la S.A.G., al C.O.N.I.) e venne quindi formalmente e definitivamente ricostituito nell’Associazione XXX Ottobre, divenuta Sezione del C.A.I., nel 1952. Dopo un inizio dedicato alle ricerche sul Carso e nel Friuli espanse la sua attività (Veneto, Toscana, Lombardia, Sardegna) ottenendo buoni risultati esplorativi, anche nel settore speleosub. Dalla metà degli anni ’60 è impegnato sul Canin alla cui conoscenza ipogea ha contribuito notevolmente; i risultati della sua attività e delle ricerche scientifiche (geomorfologia, idrologia carsica) sono pubblicati dal 1966 sulla sua rivista aperiodica, gli “Annali.

Dopolavoro Interaziendale Chimici, Sezione Speleologica (1928-1945)

Operò soprattutto nel settore speleoturistico (rivisita di grotte importanti), anche con escursioni di un certo impegno (Abisso Bertarelli, Abisso di Montenero, Abisso dei Serpenti). Alla fine della seconda guerra mondiale (sede in via Conti) buona parte del suo parco attrezzi (ma non tutto: parte finirà nelle mani di giovani grottisti) passò al Gruppo Grotte del C.A.T.

Dopolavoro Portuale. Gruppo Grotte (1931-1941?)

Dotato di un fornito parco attrezzi e costituito da un forte gruppo di grottisti ha, fra l’altro, riesplorato l’Abisso Bertarelli, rifacendone il rilievo ed accorciando la profondità.

Società Speleologica Triestina – STS (1938-1949)

Iniziò la sua attività nel 1939, appoggiandosi per la parte scientifica al direttore del Civico Museo di Storia naturale di Trieste, prof. Miller; possedeva un suo catasto (oltre 230 cavità registrate) e un discreto parco attrezzi. Oltre ad esplorazioni speleologiche (ogni cavità visitata veniva rilevata e descritta in un apposito registro) eseguì ricerche paleontologiche e paletnologiche, in accordo con il prof. Battaglia, nella Grotta del Bosco Bazzoni e a Slivia.

Jamarski Odsek Borst (Jamarska Zveza Borst) [Gruppo Grottistico Borst] (1938-1955)

Formato da giovani del villaggio di Sant’Antonio in Bosco (Borst) fece attività escursionistica, talora assieme ai grottisti della XXX Ottobre, nelle grotte del circondario. Nei primi anni ’50 (secondo qualche autore nel 1952) il gruppo venne assorbito dal Gruppo Grotte della Società Alpina Slovena di Trieste (Jamarski Odsek Slovensko Planinsko Drustvo).

Gruppo “Scrobogna” (1940)

Aveva il magazzino a Sesana; secondo quanto desunto dai libri Relazione dell’STS cinque suoi soci parteciparono – contribuendo con parte del materiale – a una visita all’Abisso dei Serpenti organizzata dall’S.T.S stesso.

S.S.S. (1941)

Risulta che suoi grottisti abbiano partecipato, assieme ai giovani dell’S.T.S., ad una rissa ad Opicina (11 maggio 1941); questo gruppo – di cui si conosce solo la sigla, ma non il nome – è fra quelli elencati nel programma presentato nei primi anni ’50 da Mario Jurca per il Museo speleologico da erigere a Borgo Grotta Gigante.

Gruppo Triestino Grotte (1941)

Scoprì ed esplorò parzialmente (sino a -130) l’Abisso di Opicina Campagna (3873 VG), il futuro Abisso Silvano Zulla.

Circolo Sportivo Inter (1945-1950?)

Anche questa società, che aveva la sede in via Mazzini 15/1, doveva avere una sezione grotte che pare abbia svolto attività speleoescursionistica ed è citata dallo Jurca nel suo programma per il Museo speleologico.

Club Alpinistico Triestino. Gruppo Grotte (1945 > )

Società alpinistica di estrazione popolare (aveva i suoi punti di forza fra i lavoratori dell’Arsenale Triestino e della Fabbrica Macchine) fondata nel maggio 1945 e molto attiva sino al 1954; il suo Gruppo Grotte (dal 1950 “Sezione Grotte Carlo Debeljak”) fu una delle più vitali compagini speleologiche del dopoguerra, con esplorazioni condotte oltre che sul Carso anche in Friuli (monte Matajur), Lombardia (Grotta Guglielmo), Jugoslavia (Abisso dei Serpenti). Staccatasi e resasi autonoma nel 1954 la Sezione Grotte “C. Debeljak”, il Gruppo Grotte venne ricostituito appena nel 1969; attualmente conduce intensa attività esplorativa in Carso e nel Friuli, nonché escursionistica in Italia e all’estero Ha promosso varie iniziative volte ad avvicinare alle grotte il grande pubblico ed è ben presente nel settore della speleologia.

Gruppo Triestino Grotte (1945-1946)

Citato dallo Jurca nel suo programma per il Museo speleologico. Non si hanno altre notizie; potrebbe essere una filiazione di quello attivo nel 1941.

Associazione Rocciatori Escursionisti Triestini (1945-1947)

Fondata nel 1945 da Stelio Serbo (sede in via Torricelli, nella sua soffitta), fra i suoi soci vi furono pure alcuni dei futuri fondatori del G.T.S.; collaborò per un periodo (esplorazione dell’abisso presso Orleg, 55 VG, maggio 1946) con la Società Speleologica Triestina (S.T.S.).

Associazione Speleologica Triestina (1945-1947)

Fondata il 27 dicembre 1945 da Fabio Forti e Ugo Baschiera, operò sul Carso e in Friuli (Pradis) sino al 1947, anno in cui i suoi membri passarono ai Giovani Esploratori Italiani.

Giovani Esploratori Italiani. Sezione Grotte (Commissione Grotte) (1945-1951)

Mentre l’attività speleoescursionistica è da sempre inserita nei programmi degli scout della provincia, un’attività prettamente speleologica (con scoperta e rilievo di numerose cavità) risulta essere stata svolta da una Sezione Grotte (o Commissione Grotte) nel periodo 1945-1951, con maggior sviluppo nel biennio 1948/1949. Gruppi di scout hanno continuato a fare isolata attività speleoescursionistica anche nei decenni seguenti.

Alpes (1946?)

Citato dallo Jurca nel suo programma per il Museo speleologico; non si hanno altre notizie.

Circolo Escursionisti “Montasio” (1946-1952)

Formato da un gruppo di otto amici, svolse attività esplorativa ed escursionistica; condusse l’esplorazione dell’abisso Zulla 3873 VG sino a –160, quota in cui dovette fermarsi per esaurimento dei materiali di esplorazione.

Gruppo Alpinistico “Emilio Comici” – Sezione Grotte (1946-1950?)

Costituito con elementi staccatisi dal “Montasio”, nel luglio-agosto 1947 esplorò l’Abisso di Opicina Campagna 3873 VG, cavità quindi dedicata alla memoria del socio Silvano Zulla, rastrellatore di bombe e mine è morto, assieme ad un altro rastrellatore, a Coloncovez il 7 novembre 1945 per lo scoppio di una mina.

Gruppo Triestino Speleologi (1946 > )

Costituito da un gruppo di giovani, in parte provenienti da altri gruppi, riuscì in breve tempo a dotarsi di un cospicuo parco attrezzi (400 metri di scale, altrettanti di corda, canotto, tende, sacchi a pelo) e ad affermarsi nel campo esplorativo anche con spedizioni nel Friuli (Grotte della Valcellina, Viganti-Pre Oreak, Abisso Bolletti, Resettum) e fuori zona (Abisso di Lamar, Grotta Guglielmo, Abisso Gachè, Tana dell’Uomo Selvatico, Grava di Vesolo). Dagli anni ’70 pur svolgendo una buona attività di ricerca sul Carso (Grotta del campo Profughi 37 VG, Ab. del Diavolo 56 VG, Gr. del Paranco 5335 VG) si dedica soprattutto al Friuli.

Circolo Speleologico Triestino (1950)

E’ ricordato come partecipante ad una spedizione alla Grotta Guglielmo organizzata dal G.T.S. nel Natale 1950.

Columbus Association. Sezione Speleologica – CSS? (1950-1951)

Attiva nel settore speleoturistico condusse anche attività paletnologica (una campagna di scavi, coordinata da Mario Jurca, alla Grotta dell’Orso 7 VG); potrebbe trattarsi del C.S.S. citato dallo Jurca nel programma per il Museo.

Società Adriatica di Scienze Naturali. Sezione Geospeleologica – SAS (1950-1981)

Nacque, su iniziativa di alcuni ex soci della Commissione Grotte della S.A.G., con l’intento di modernizzare la ricerca speleologica della provincia. Presentatasi con innovativi contributi scientifici (Teoria dell’erosione inversa, 1952, Retroversione degli inghiottitoi, 1953); ottenne buoni risultati esplorativi sia in Carso (esplorazione speleosub dei sifoni di Trebiciano 17 VG e delle risorgive di Duino 3919 VG) che fuori zona (esplorazioni alla Spluga della Preta, Antro del Corchia).
Dotata di un ricco parco attrezzi e inizialmente composta da forti esploratori, dovette buona parte delle sue fortune alla capacità organizzativa e scientifica del suo maggior esponente, Walter Maucci.

Circolo di Cultura Popolare Rinaldi (1952)

Il Gruppo Grotte, che operò nell’ambito del Circolo, portò al catasto una revisione e quattro grotte nuove, tutte ubicate fra Basovizza e Padriciano.

Associazione Grottisti Triestini Marcel Loubens – AGTML (1952)

Attiva sul Carso nei primi mesi del 1952, nell’estate si trasformerà nell’A.G.T. del Pipistrello.

Associazione Grottistica Triestina “Del Pipistrello” (1952-1953)

Nata nell’estate 1952 dalla ristrutturazione dell’A.G.T.M.L., ebbe sede in via Pondares 8 e possedeva 120 metri di scale e altrettanti di corda. Formata da giovani, era presieduta dal quarantenne Marcello Delise; condusse essenzialmente attività ludico-escurionistica sul Carso triestino.

Associazione Sportiva Fiamma. Sezione Speleologica (1952-1954)

Da un trafiletto di giornale, conservato nell’emeroteca Bongardi, risulta abbia effettuato il recupero di un cadavere in una grotta presso Ternovizza; da racconti sentiti qualche anno dopo nella sede dell’Associazione, sembra avesse intenzione di effettuare il recupero degli infoibati al Pozzo della Miniera.

Gruppo Triestino Escursionisti (1953-1958)

Con questa sigla hanno lavorato, anche se non contemporaneamente, più gruppi; viene qui ricordato per la buona attività resa negli anni 1953-58 (18 nuove grotte inserite in Catasto, scoperta ed esplorazione dell’abisso dei Cristalli 3960 VG, il secondo -200 del Carso del dopoguerra) quello in cui operarono i fratelli Bratos, Gilberto Alberti e Adriano Stok.

Gruppo Escursionisti Speleologi Triestini (1953-1968)

Attivo a Trieste fra il 1953 e il 1966; nel periodo centrale della sua vita (1957-1961) si è dedicato alla ricerca e recupero delle salme di infoibati della seconda guerra mondiale (Pozzo del Cane di Gropada 161 VG, Grotta di Opicina Campagna, 8 VG, grotte varie del Veneto e del Friuli). Scavi in Carso hanno portato alla scoperta di nuove cavità (Piccola Stige 3749 VG) e di prosecuzioni in grotte già note (Grotta del Cane di Basovizza 136 VG, Grotta del Bosco dei Pini 18 VG ecc.).

Gruppo Grottisti delle Giulie (1953-1962)

Aderente ad una sezione dell’ENAL sita nel rione popolare di S. Giovanni, nel corso della sua vita ha scoperto numerose grotte, fra cui l’abisso Mersi 4050 VG; si è dedicato alla fotografia sotterranea e alla siglatura degli ingressi delle più importanti cavità del Carso. Molti dei suoi soci si riuniscono tuttora due volte all’anno (festa campestre).

Gruppo Grotte Carlo Debeljak (1954 > )

Il Gruppo deriva dalla Sezione Speleologica del C.A.T. nel cui ambito svolse attività sino al 1954 (per cui la sua anzianità effettiva può farsi risalire al 1945); pur avendo compiuto molte esplorazioni in altre regioni d’Italia (Lombardia, Veneto, Piemonte) e spedizioni all’estero (Marocco, Costarica) i migliori risultati li ha sempre ottenuti sul Carso triestino, in cui ha scoperto centinaia di grotte, fra cui quelle più importanti per profondità o lunghezza (Gr. Lindner 3988 VG, Gr. Omar 5737 VG, Gr. Tom 5242 VG, Ab. Debeljak 3901 VG, Ab. del Vecio 6024 VG, per citarne solo alcune). Negli ultimi anni si dedica soprattutto all’esplorazione della Gr. Skilan 5720 VG, il maggior complesso ipogeo del Carso triestino, profondo a tutt’oggi 374 metri su di uno sviluppo di oltre sei chilometri, cavità di cui ha iniziato l’attrezzamento con scale di ferro fisse. Dal 1966 pubblica un proprio bollettino, “Ricerche e scoperte speleologiche”, integrato da supplementi monografici dedicati a singole cavità o zone carsiche.

Gruppo Speleologico San Giusto (1954 > )

Costituito nel settembre 1954 da alcuni amici che andavano già per grotte da alcuni anni. Inizialmente si rivolse soprattutto alle ricerche paletnologiche (Grotta delle Tre Querce, 1102 VG) ed alla visita delle principali cavità del Carso ma ampliò ben presto i suoi orizzonti organizzando campagne di ricerca in varie regioni d’Italia (Puglia) e quindi all’estero (Abisso dei Serpenti). E’ ben presente anche nel settore didattico ed ecologico (programma Scuola-Ambiente, mostre, visite guidate sul Carso, conferenze).

Società Amatori Speleologia (1955-1958)

Gruppo formato da giovani provenienti dai rioni popolari di San Sabba e Ponziana fece attività escursionistica; forse già in attività dal 1950, era politicamente in contrapposizione con il G.E.S.T., gruppo con cui rischiò più volte lo scontro frontale.

Gruppo “Luigi Vittorio Bertarelli” (1955-1956)

Fondato nel dicembre 1955 da un gruppo di ragazzi; l’anno successivo si trasformò nel G.E.S.G.

Associazione Sportiva Edera. Sezione Grotte del Carso (1955-1965)

Risulta abbia svolto attività esplorativa e speleoescursionistica (Carso, Friuli, una spedizione sugli Alburni nel 1958) sino al novembre 1965. Organizzò gite per scolaresche, feste danzanti per grottisti sia nella sede sociale (via Zudecche 1) che in grotta. Scoprì e catastò una decina di cavità, fra cui la Grotta a SE di Gabrovizza 4136 VG, profonda 53 metri.

Gruppo Triestino Grottisti del Movimento Amicizie Giovanili – MAG – OFP (1955-1956)

Ospitato in un sottoscala di Palazzo Vivante (sede dell’Opera Figli del Popolo) si dedicò ad escursioni sotterranee e ricerca di nuove cavità; sciolto dopo una perquisizione della sede da parte della polizia (alla ricerca di esplosivi usati per allargare strettoie).

Gruppo Triestino Grotte – GTG (1956-1957)

Formato da ex soci del M.A.G. operò soprattutto attorno al villaggio di Gropada aprendo alcune grotte (siglate G.T.G. ma non presentate al Catasto).

Speleo Club Trieste – SCT (1956-1958)

Formato da sette amici ebbe interessi paletnologici (scavi alla Grotta Piccola Pocala 529 VG) ed esplorativi (Gr. Grazia 3950 VG, scoperta e parziale rilievo della Fessura del Vento 4139 VG); allo scioglimento i suoi soci si trasferiranno parte all’Alpina, parte alla XXX Ottobre.

Gruppo Grotte Timavo – GGT (1956-1958)

Fondato da Mario Gherbaz il gruppo disponeva di 80 metri di scale e 200 di corde; sede in via Frescobaldi, presso la cantina di un socio.

Gruppo Esploratori (Escursionisti) Speleologi delle Giulie “Monte Nero” – GESG (1956-1958)

Fondato da alcuni giovani usciti dal Gruppo “L. V. Bertarelli” nel giugno 1956 fece attività speleoescursionistica sino all’ottobre 1958, dopo quella data i suoi soci passarono al nuovo G.T.E..

Federazione Speleologica Triestina – FST (1957-1958)

Voluta da Walter Maucci e costituita da tre dei maggiori gruppi triestini (S.A.S.N., G.T.S., A.XXX.O.) nella sua breve vita organizzò una serie di conferenze didattiche, esplorazioni in Toscana (Antro del Corchia, Buca del Cane, Tana dell’Uomo Selvatico) e il primo convegno speleologico triestino (aprile 1958), manifestazione cui aderirono quasi tutti i gruppi della provincia ma di cui però non sono mai stati pubblicati gli “atti”. L’intenzione, dichiarata, di voler accettare solo gruppi esplicanti una seria attività di ricerca gli alienò le simpatie dei numerosi gruppi minori, mentre la volontà di togliere alla S.A.G. la gestione del Catasto la mise in contrapposizione con la stessa, creando una netta frattura nella speleologia triestina.

Club Escursionistico Speleologico delle Giulie “A. Picco” – CESG (1957-1958)

Fondato nel luglio 1957 risulta abbia svolto attività per alcuni mesi.

Centro Ricercatori Subacquei Timavo – CRST (1957-1968)

Fondato e presieduto da Giorgio Cobol ebbe sede presso l’abitazione dello stesso in via Revoltella 18; si dedicò esclusivamente all’esplorazione speleosubacquea, visitando 27 sifoni in grotte del Carso, Friuli, Veneto e Alburni. Cessò la sua attività con la morte del suo presidente. [Guidi P., Guidi V., 1990]

Gruppo Escursionisti Rocciatori Italiani – GERI (1958-1959)

Fondato nel 1958 da alcuni ex soci del G.E.S.T.; attività speleo escursionistica sul Carso triestino e ricerca di nuove cavità.

Gruppo Triestino Escursionisti – GTE (1958-1959)

Sorto il primo ottobre 1958 per iniziativa dei soci del G.E.S.G. “Monte Nero” svolse attività escursionistica e culturale (conferenze, proiezioni di diapositive in collaborazione con il G.G.G.); non aveva nessun legame con il precedente G.T.E. ed il suo presidente, che era vicepresidente del Circolo “E. Comici”, aveva lanciato l’iniziativa di una “Federazione dei Gruppi Minori”, rimasta però senza seguito (anche per la scomparsa dell’altra federazione).

Gruppo Escursionisti Alpi Giulie – GEAG (1958-1960)

Fondato nel settembre 1958 aveva la residenza dapprima in Scala Bonghi 115 quindi presso la sede del Movimento Sociale Italiano; svolse attività sportivo-escursionistica, con campeggi e visita di grotte. Pubblicò due numeri del giornaletto ciclostilato “Monte Nevoso”.

Circolo “Emilio Comici” (1959)

Struttura escursionistica (anche con gite in grotte di limitata difficoltà) affiliata all’ENAL; ubicata nella stessa sede del G.T.E., in Corso Italia.

Gruppo Alpinisti Speleologi “Monte Gurca” – GAS (1959-1960)

Fondato da Lucio Viezzoli ebbe sede presso il convento francescano di via Giulia.

Gruppo Speleologico Carso Triestino – GSCT (1960-1963)

Ha svolto attività esplorativa e di ricerca (9 cavità catastate, fra cui la Gr. delle Lame, 4081 VG) sino all’ottobre 1963, mese in cui si sciolse e i suoi soci emigrarono in altri gruppi (G.S.T., G.G.C.D., S.A.S.N.).

Gruppo Speleologico San Sergio – GSSS (1960-1962)

Formato, senza crismi di ufficialità, dai ragazzi della parrocchia di Borgo San Sergio; attività speleo escursionistica.

Gruppo Speleologico Triestino – GST (1962-1964)

Risulta attivo (11 rilievi di grotte nuove e 7 revisioni) nei primi anni ’60; ha pubblicato alcuni numeri di un proprio bollettino, “Il Carso”, e ha iniziato i lavori per la turisticizzazione della Grotta delle Torri di Slivia aprendo il secondo ingresso della cavità. Gli si deve la definitiva apertura della Fessura del Vento, 4139 VG, cavità aperta ed esplorata sino ad una strettoia dalla Speleo Club Trieste alcuni anni prima.

Gruppo Escursionisti Carso Triestino – GECT (1963)

Nel 1963 partecipò ad alcune delle sedute mensili del Catasto; non si possiedono altri dati.

Gruppo Speleologico San Giacomo – G.S.S.G. (1964)

Non si hanno notizie, a parte un trafiletto sul quotidiano “Il Piccolo”; potrebbe trattarsi del G. A G. (vedi sotto).

Gruppo Anonimo Grottisti – GAG (1963 > )

Attivo, con qualche intermezzo di stasi, fra il 1963 e il 1986; inizialmente aveva sede presso la parrocchia di San Giacomo e svolse attività essenzialmente escursionistica; negli ultimi anni di vita ha presentato al catasto alcuni rilievi, fra cui la Grotta dell’Orbettino 5409 VG, profonda 57 metri. In un articolo del “Piccolo” venne indicato anche come Gruppo Speleologico San Giacomo. [Guidi P., 1990]

Raggruppamento Escursionisti Speleologi Triestini – REST (1964 > )

Attivo, con qualche pausa, dai primi anni ’60 è un sodalizio avente fini essenzialmente esplorativi, rivolti in buona parte alle grotte del Carso e del Friuli; si può considerare il continuatore dell’attività del GEST di cui ha mutuato ideali e stile di vita. Accanto all’attività di esplorazione e ricerca organizza corsi di introduzione alla speleologia.

Gruppo Speleologico Escursionistico “Grotte del Carso” A.S.C.A. (1965-1971)

E’ in sostanza il Gruppo che, dopo aver lavorato per quasi un decennio con l’Edera, si trasferì per motivi contingenti presso l’Associazione Culturale Sportiva ACEGAT. Operò sul Carso (fotografia, cinematografia, telecomunicazioni, ricerca nuove cavità) sino ai primi anni ’70.

Raggruppamento Grottisti Triestini – RGT (1965-1966)

Ha svolto la sua attività sul Carso per un biennio, portando al Catasto una quindicina di cavità nuove e qualche revisione.

Gruppo Ricerche Paleontologia Umana (1965 > )

E’ il Gruppo che in seno alla XXX Ottobre si dedica alla ricerca paleontologica e paletnologica, soprattutto nelle grotte. Costituito nel 1965, ha svolto una cospicua attività (Gr. dell’Edera, Rip. di Visogliano, Ab. Cesca ecc.) i cui risultati sono stati sempre puntualmente pubblicati.

Società Speleologica Paleontologica Triestina – SSPT (1966-1967)

Presente soprattutto nel campo delle ricerche di preistoria carsica; nel febbraio 1967 i suoi componenti si trasferirono alla Società Triestina Speleologi.

Gruppo Escursionistico Trieste – GET (1962-1973)

Forte di una ventina di soci ha svolto attività escursionistica – prevalentemente in grotta – sino al 1973, anno in cui si trasformò nel G.R.S.T.; nel 1967 presentò al Catasto il rilievo del Pozzo presso Villa Opicina, 4449 VG.

Gruppo Speleologico Triestino – Aurisina Cave – GST (1966-1974)

Ebbe sede dapprima a Trieste (via de Fin 5), quindi dal 1971 ad Aurisina Cave; nel periodo in cui risulta aver operato ha scoperto e rilevato 25 cavità, per lo più fra Aurisina e Santa Croce; costituito con atto notarile, ha proseguito i lavori di sistemazione turistica della Grotta delle Torri di Slivia.

Società Triestina Speleologi – STS (1967-1968)

Formata da elementi usciti dalla S.S.P.T.; disponeva di un parco attrezzi notevole, forse un po’ surdimensionato rispetto all’attività svolta.

Centro Studi Carsici – CSC(1967-1979)

Ha svolto attività escursionistica, esplorativa (Grotta presso Banne, 4577 VG, prof. 53 metri e lunga 45) e di tutela ambientale; nell’estate 1975 condusse una campagna di ricerca in zona Losaz (Comune di Savogna).

Corpo (Circolo) Speleologico Carsico – CSC (1968-1971)

Con sede in via della Tesa 34, ha inserito in catasto una decina di cavità; al suo scioglimento la maggior parte dei soci passò al Gruppo Grotte dell’Ass. XXX Ottobre.

Gruppo Speleologico Lindner (1970-1971)

Risulta in attività (catastate cinque nuove grotte) nei primi anni ’70.

Comitato di Coordinamento (1966 -1968?)

Aveva lo scopo di coordinare l’attività speleologica per la quale i gruppi della regione intendevano accedere ai contributi regionali. Vi aderirono inizialmente una quindicina di gruppi.

Corpo Nazionale Soccorso Alpino – II Gruppo (1966- > )

Il II Gruppo del CNSA (ora CNSAS) all’atto della sua costituzione aveva competenza sulle tre Venezie (Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino); Diretto inizialmente da Marino Vianello (uno dei fondatori della Sezione Speleologica del CNSA) si è distinto in parecchie operazioni di soccorso notevolmente impegnative. Dotato di un cospicuo parco attrezzi, può contare attualmente su una quarantina di volontari (fra cui due medici e nove speleosub) strutturati in quattro squadre (Stazioni di Trieste, Pordenone, Udine e Gorizia).