L’ETA’ DELLA COMMISSIONE
Pubblicato sul n. 27-28 di PROGRESSIONE – Anno 1993
Progressione è la rivista della C.G.E.B., ma chi (o cosa) è la C.G.E.B.?
Rispondere non è facile, perchè la Commissione è un’entità formata dai suoi soci, dai suoi beni, dalle sue tradizioni.
Dovendo descriverla secondo l’età dei suoi membri è opportuno ricorrere all’uso dei diagrammi, moderna forma di linguaggio grazie ai quali una sola occhiata permette di riassumere un discorso molto ampio. Ai fini, però, di una corretta lettura del grafico elaborato, è opportuno accennare brevemente ai criteri seguiti:
a) nel diagramma sono riportati solo i dati relativi ai 115 membri effettivi (al 31.12.1992) della Commissione; non sono stati inseriti quelli relativi alla dozzina di aspiranti soci (per lo più molto giovani e appartenenti – con qualche eccezione – alle due prime classi di età), nè quelli dei soci onorari;
b) per “attività” viene qui inteso solamente l’andare ancora in grotta, anche se limitato a qualche uscita all’anno. Non viene cioè presa in esame la “resa” esplorativa (ristretta, comunque, per lo più alle squadre dei “caninisti e degli “over anta”), criterio invece tenuto presente nella nota pubblicata sul numero precedente di progressione. E’ ovvio che parecchi di questi soci danno la loro opera anche nel settore amministrativo e nel campo della ricerca;
c) sotto la voce “amministrativi” sono invece inseriti quei soci che si limitano ormai – dopo un passato più o meno denso di attività di campagna – a dare il loro contributo alla società collaborando con quanti, già inseriti nel gruppo precedente, oltre ad andare in grotta operano soprattutto nel settore amministrativo o in quello della ricerca.
Nel 1992, a 109 anni dalla sua costituzione, l’età media della Commissione Grotte “Eugenio Boegan” è di 42 anni e 2 mesi, con una forte concentrazione nel blocco 31/55 anni (69%), una punta massima nella fascia 31/35 (23 soci, pari al 20%), ed una repentina caduta dopo i 55 anni.
Cosa che non le impedisce di annoverare nove soci ultrasettantenni, di cui tre ancora attivi in campo amministrativo. E due sono i soci affezionati che hanno superato gli ottantasei anni.
Composizione della Commissione Grotte 1993 per classe di età e per titolo di studio
LA COMMISSIONE: COSA FANNO I SUOI SOCI
Prima abbiamo esaminato la Commissione in base all’età dei suoi componenti; ora una tabellina – aggiornata al 31 maggio 1993 – ci visualizza qual’è il loro grado di scolarizzazione (non istruzione o cultura, termini che presuppongono parametri di valutazione diversi e di ben più difficile individuazione) e la loro attività produttiva.
Nella valutazione dei dati più innanzi riportati è opportuno tenere presente che gli stessi riguardano soltanto i 115 soci della Commissione, e non la decina di aspiranti soci (per cui anche il numero reale degli studenti che va in grotta è ben più alto dei quattro che qui appaiono).
Relativamente alla prima voce – scolarizzazione – si chiarisce che nel gruppo della Scuola dell’obbligo (terza media, pari a otto anni di studio) sono stati inseriti anche quelli – pochi, per la verità – che non hanno portato a termine il ciclo di studi; parimenti nel secondo gruppo, Superiori, sono stati inseriti pure un paio di soci che, pur avendo completato il quinquennio, non hanno conseguito la matura, nonché una decina che dopo le scuole dell’obbligo hanno frequentato bienni o trienni di specializzazione.
Nell’ambito della scolarizzazione il gruppo più numeroso è quello dei soci in possesso del titolo di scuola media superiore (54, pari al 47%), seguito da quello del ciclo dell’obbligo (37, pari al 32%) e quindi dai 24 laureati che costituiscono il 21%.
Relativamente all’inserimento produttivo i soci della Commissione si possono raggruppare in due categorie: dipendenti e autonomi; fra i primi abbiamo 33 impiegati ed equiparati, 17 operai, 9 insegnanti, 6 dirigenti e un gruppetto di vari (3 marittimi, 2 tecnici, un poliziotto, un militare di leva, un pompiere). Fra i secondi 9 professionisti (fra cui un giornalista ed un archeologo), 5 commercianti (c’è anche un gestore di rifugio), 4 artigiani, 3 imprenditori e due rappresentanti.
Più 15 pensionati che sono usciti dalle categorie a cui avevano appartenuto e 4 studenti che debbono ancora entrarvi.
A titolo di cronaca, sono sei i soci della Boegan che si guadagnano il pane facendo, a vario titolo, i geologi.
Pino Guidi
COME E QUANTO SI OPERAVA NEL 1980
Pubblicato sul N. 6 di PROGRESSIONE – Anno 1980
Attività: chi, come, dove, quando e perché
Ogni tanto qualche socio della Commissione trova un po’ di tempo per fare un bilancio dell’attività di campagna della Società a cui appartiene: l’hanno fatto Mara-velli e Boegan negli anni 1922-1924, Boegan nel 1937 (per 54 anni di attività), Guidi nel 1968-1969, Delise nel 1970.
Il consuntivo 1979, ordinato secondo gli schemi utilizzati dal 1968 in poi, dà 207 uscite, suddivise in:
a) 22 giornate dedicate a battute di zona, alla ricerca di cavità;
b) 40 uscite per scavi, dedicate all’apertura di nuove grotte o alla ricerca di prosecuzioni in cavità già inserite nel Catasto. E’ un lavoro duro che richiede pazienza e costanza e che viene spesso ricompensato con la scoperta di piccoli squarci del mondo sotterraneo, niente se rapportati ai 1000 e più metri delle quattro o cinque grotte più fonde del mondo o alle centinaia di chilometri delle più estese, ma che rappresentano per noi una sfaccettatura in più su quella gemma che è il Carso Sotterraneo;
c) 32 uscite (fra cui 14 campagne di più giorni) dedicate all’esplorazione di nuove cavità sul Carso, in Friuli, Calabria, Sicilia, Toscana, Veneto, Piemonte;
d) 18 uscite dedicate esclusivamente a rilevamenti (non vi sono, chiaramente, comprese le giornate dedicate a quest’attività nel corso delle spedizioni più complesse);
e) allenamento. Ben 32 uscite sono state dedicate sia alla sperimentazione di nuove tecniche ed attrezzi, sia all’allenamento puro e semplice, in ciò chiaramente favoriti dalla vicinanza delle grotte alla città (20 minuti di macchina);
f) 7 uscite sono state utilizzate per assunzioni fotografiche;
g) 28 uscite effettuate con l’unico scopo di visitate (o, più spesso, rivisitare) grotte di un certo valore estetico: un andar in grotta perché piace e basta;
h) 28 uscite per attività varie (corsi, ricerche biologiche ecc., non comprese però quelle fatte dal gruppo di studi sul carsismo, quello che amministra la Grotta Gigante e quello che si dedica alla meteorologia ipogea, che non relazionano sul libro dedicato all’attività esplorativa dei giovani ed equiparati).
La gran messe di dati raccolta ha permesso di sintetizzare l’attività dell’ultimo decennio in due grafici che consentono un confronto fra i dati del 1979 e quelli degli anni precedenti.
Dal primo grafico, riportante l’analisi dell’attività degli anni 1968 – 1969 – 1970 e 1979, si può evincere come sostanzialmente il «lavoro giovane» abbia trovato un certo equilibrio — dinamico, non statico, in quanto dato dalla confluenza di componenti operative non antitetiche ma fra di loro integrantisi —, dedicando alle uscite prettamente esplorative (battute di zona, scavi, esplorazioni, rilievi) in media il 64% delle giornate lavorative, a quelle complementari (allenamento, foto, visite turistiche) il 25% ed il rimanente 11% alle ricerche varie.
Sul secondo grafico, riferentesi al decennio 1970-1979, è evidenziato, anno per anno,
il numero di uscite, di uomini impegnati, di campagne svolte e le medie uomini/uscita.
A questo grafico, abbastanza chiaramente interpretabile, va aggiunto soltanto il commento
che a) i valori non possono essere considerati assoluti in quanto talvolta qualche socio si dimentica di stilare la relazione di uscita e b) le medie sono in realtà più basse, dato che vi sono comprese uscite atipiche come quelle dei corsi di speleologia che totalizzano anche più di trenta uomini/giornata.
Concludendo questa carrellata sull’attività degli anni ’70 non si può far a meno di rilevare come in una società dai fini ben definiti – nel nostro caso la ricerca, l’esplorazione e lo studio delle grotte e la diffusione della speleologia – non sia necessario programmare in maniera contabilmente pedante l’attività esplorativa per ottenere risultati ottimali: bastano la maturità raggiunta e l’entusiasmo dei suoi membri.
Pino Guidi