Abisso dei due cercatori VG 4939

IL COMPLESSO DELL’ABISSO DEI DUE CERCATORI

Era tanto tempo che desideravo visitare il Pozzo presso l’Abisso dei due cercatori VG 4939, ma un masso incastrato alla profondità di circa 4 metri mi faceva perdere ogni vellei­tà. Un giorno ne parlai con Ciano, accennan­do tra l’altro che una visita potrebbe essere utile, anche perché dalla relazione di Natale Bone, si deduceva che la prima esplorazione nella parte finale non era stata meticolosa.
“Non c’è problema, me ne occupo io”. Dopo un mesetto, grazie all’aiuto anche di Franco Besenghi, mi avvisa che il masso non c’è più. Affronto quindi la discesa con l’amico Franco Florit. Il primo pozzo è di solo due metri, il secondo, dove c’era il masso, è di m 8, un pò stretto all’inizio, mentre poi s’a­pre a campana portando in una cavernetta concrezionata. Dopo una china argillosa ed un ulteriore restringimento, si accede ad un grande pozzo interno di quasi 50 metri. Il fondo, raggiunto da Bone in scala, era stato giudicato molto pericoloso poichè stretto e di forma imbutiforme.
Effettuando la ripetizione in corda non ho provato la stessa sensazione e perdipiù sul fondo ho trovato una nicchia nella quale eventualmente ripararsi, ma inutilmente: l’amico Franco Florit rinuncia a scendere. Allora risalgo e dopo una venti­na di metri, con facile pendolo, raggiungo un ripiano che Bone aveva visto solo da lontano. Nel ripiano s’apre un pozzetto, da allargare, e sopra di esso inizia un’arram­picata su concrezioni. Faccio scendere fin qui l’amico Florit, recupero tutta la corda e parto in versione alpinistica affrontando l’arrampicata che si presenta più facile del previsto (2° e 3°). Risalgo così delle colate e camini ben concrezionati per una ventina di metri, sempre ben assicurato grazie alle numerose colonne che permettono ottimi ancoraggi e concludo il tutto sulla sommità di uno stretto camino.
La volta successiva torniamo assieme anche a Fabio Pestotti e Franco Tiralongo. Quest’ultimo però, dopo un periodo di lon­tananza dalla speleologia, si scoraggia dopo aver osservato la parte iniziale e ci aspetta pazientemente fuori. Allarghiamo la strettoia che preclude il pozzetto, lo scendiamo e risulta fondo m 5. Segue una situazione similare: altra strettoia da allargare, altro pozzetto di m 5. Si percorre quindi in lieve salita un meandro fortemente concrezionato e dopo una strettoia a gomito sbuchiamo come d’incanto nell’Abisso dei due cercatori. La strettoia appena superata è in realtà una finestrella posta ad una quindicina di metri da uno dei vari fondi laterali della VG 3985.
                                                                                          Umberto Mikolic

 Dati catastali

Complesso VG 3895 – VG 4939, coordi­nate VG 3895 45°43’53″0 – 13°42’40″8, coor­dinate VG 4939 45°43’59″5-13°42’41″0, CTR Sgonico, quote ingresso m 205, lunghezza m 62, profondità 93, pozzo accesso VG 3895 m 2,9, pozzo accesso VG 4939 m 2, pozzi interni m 4/ 17/ 7/ 6/ 4/ 30/ 16/ 4/ 18/ 8/ 3/ 8/ 47/ 5/ 6/ 14?/ 5/ 5, rilevatori Marini, Filipas, Bone, Mikolic, Florit 1959, 1976, 2009.