COLONI Giorgio – 20.9.1920 – 1.3.2000
Testo di Guidi P., pubblicato su Speleologia 43: 94, Bologna 2000
E’ stato socio della Commissione Grotte dal 1938 al 2000.
Il primo marzo 2000 è morto Giorgio Coloni. Aveva ottant’anni, di cui ben 62 dedicati alla speleologia. Aveva iniziato la sua attività nel 1938 con la Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie di Trieste, sodalizio cui sempre restò fedele, dedicandosi non solo all’esplorazione e al rilevamento delle grotte della Venezia Giulia, ma anche alla sistemazione dei sentieri delle Grotte del Timavo, a quel tempo di proprietà della SAG.
Alla fine della seconda guerra mondiale, tornato dal fronte, per un paio d’anni si dedicò, assieme ad altri volontari, alla pietosa opera di recupero delle salme degli infoibati. Di questo periodo della sua attività, in cui non volle venisse coinvolta la Commissione, non solo non menò mai vanto, ma evitò quasi sempre di parlarne: diceva che aveva soltanto fatto quello che riteneva giusto e la cosa finiva lì.
Nel 1948 Giorgio Coloni si assunse l’incarico di riorganizzare la squadra esplorativa della Commissione, compito che assolse egregiamente, trovando pure il tempo di dedicarsi alla sistemazione dei sentieri della Grotta Gigante (unica cavità rimasta alla Commissione dopo l’arretramento dei confini seguiti al trattato di pace), e di collaborare inoltre alla gestione della stessa.
Per tutti gli anni ’50 e parte degli anni ’60 è stato presente a tutte le uscite della Commissione sia sul Carso che nel Friuli come pure nel salernitano, in Piemonte, in Sardegna, nelle Murge e nel Gargano. Negli ultimi anni, quando i giovani della Commissione avevano abbandonato le scale per le corde, si era dedicato agli scavi archeologici in cui affiancava Bruno Redivo; pur possedendo una buona cultura (la guerra gli aveva impedito di frequentare l’università) non volle mai scrivere nulla, preferendo operare sul campo.
Dopo il Carso, primo grande amore dei grottisti giuliani, il suo interesse e la sua attività furono dedicate all’esplorazione delle grotte vaporose del monte Kronio in Sicilia. E’ stato presente a tutte le spedizioni che si sono avvicendate dal 1957 al 1998, accontentandosi negli ultimi anni di svolgere i compiti collaterali che gli venivano assegnati: fortissimo in gioventù, era rimasto forte anche a ottant’anni ed era sempre in grado, nonostante gli acciacchi che si ritrovava addosso, di aiutare gli uomini impegnati alle Stufe di San Calogero o alla Grotta Cucchiara.
Si è spento serenamente nel suo letto. A fianco, la mattina dopo, la nipote ha trovato aperto l’ultimo trattato sull’idrologia del Timavo.
Bibliografia speleologica
1983: (Con Oio B.): Scherzi da prete in Sardegna, Progressionecento, Trieste 1983: 82
Ulteriori notizie su Giorgio Coloni si possono trovare in:
– Speleologia, morto Giorgio Coloni. Aveva iniziato con Eugenio Boegan, Il Piccolo, 6 marzo 2000
P. G. [Guidi P.], 2000: E’ morto Giorgio Coloni, La Gazzetta dello speleologo, 40: 5, Trieste marzo 2000
Guidi P., 2000: Giorgio Coloni (1920-2000), Progressione 42: 62-63
Guidi P., 2001: Giorgio Coloni (1920-2000), Alpi Giulie, 95/1: 85
Lulo (Perotti G.), 2000: Klun, Progressione 42: 63-64