VOLUME XXXIX – 2001 – 2002 – 2003
Trieste 2004
FRANCO BESENGHI, UMBERTO TOGNOLLI – Relazione dell’attività della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» nell’anno 2001 (119°) – pp. 5-14
FRANCO BESENGHI, A.F – Relazione dell’attività della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» nell’anno 2002 (120°) – pp. 15-23
FRANCO BESENGHI, A.F. – Relazione dell’attività della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» nell’anno 2003 (121°) – pp. 25-32
ELIO POLLI – Filicales negli ipogei del Carso triestino: ulteriori 24 cavità – pp 35-50.
Vengono considerate ulteriori 24 cavità del Carso triestino d’interesse speleobotanico, con la specifca presenza di Filicales. Esse si aggiungono alle precedenti 130, edite nel 1997. Per cui, allo stato attuale, il loro computo complessivo è di 154. Queste rappresentano il 6% di tutte le cavità sinora catastale sul Carso triestino, che ammontano, in data 9 gennaio 2002, a 2524. Il presente contributo permette innanzitutto di aggiornare il quadro della distribuzione delle Filicales stesse e di indicare quindi, con maggior precisione, l’areale di ogni singola specie sul territorio carsico. Note inedite accompagnano inoltre la trattazione di ogni singola entità, evidenziandone gli eventuali specifci aspetti ecologici. Tutte le 24 cavità risultano topografcamente riprodotte in una cartina riassuntiva. Così pure, di ciascuna delle 13 specie considerate sono rappresentati in tavole e tabelle i siti di rinvenimento, la relativa ubicazione e le percentuali riferite sia alle 24 cavità qui considerate, sia alle complessive 154 specie sinora in esame. Infne sono state raffgurate, in tre tavole illustrative, le sembianze morfologiche di ciascuna delle 13 entità che, allo stato attuale, colonizzano in vario modo gli ipogei dell’altipiano carsico triestino.
FULVIO GASPARO – Note sul genere Minotauria Kulczyn´ ski, 1903, con ridescrizione del maschio di M. fagei (Kratochvìl, 1970) stat. nov. (Araneae, Dysderidae) – pp. 51-65.
Le due specie cavernicole del genere Minotauria dell’isola di Creta vengono ridescritte, con dettagliate illustrazioni degli organi genitali maschili e femminili. Minotauria fagei (Kratochvíl, 1970), considerata fnora come sottospecie di Minotauria attemsi Kulczyn´ski, 1903, è riconosciuta come buona specie. Harpactea vallei Brignoli, 1976, viene posta in sinonimia con Minotauria attemsi.
FABIO GEMITI – Le sorgenti Sardos e l’approvvigionamento idrico della provincia di Trieste – pp. 67-80
Le sorgenti Sardos, situate a breve distanza dalle più famose risorgive del Timavo di S. Giovanni di Duino (provincia di Trieste), sono state utilizzate per l’approvvigionamento idrico dal 1922 al 2001. Particolarmente prezioso il loro contributo negli anni ’70, in corrispondenza degli intensi episodi di inquinamento del Timavo. In quelli anni sono state svolte accurate indagini sulla composizione, portata e alimentazione di queste sorgenti con particolare riferimento al Timavo e alle vicine sorgenti del Moschenizze. I risultati delle indagini, sintetizzati nella presente memoria, evidenziano i collegamenti idrici tra le sorgenti Sardos, le sorgenti Moschenizze S, le risorgive del Timavo. Le diverse caratteristiche di qualità delle acque del Timavo e del Sardos, i diversi livelli idrometrici e i risultati delle manovre delle paratoie al Timavo, mettono in luce l’esistenza di collegamenti idrici attivi nella direzione Sardos-Timavo. Travasi delle acque del Timavo nel Sardos sono invece eccezionali, avvengono solo durante le maggiori piene e a notevole distanza dalle sorgenti. Viene discussa un’ipotesi di alimentazione idrica che offre una spiegazione plausibile ai complessi fenomeni idrologici che si riscontrano nella zona di S. Giovanni di Duino.
ENRICO MERLAK – Idrologia dei torrenti della Birchinia-Valsecca di Castelnuovo nord occidentale (Matarsko Podolje) – Slovenia – pp. 81-100
Nel periodo 1999-2001 l’autore ha eseguito un monitoraggio sulle caratteristiche chimi-co-fsiche delle acque dei 5 bacini nord-occidentali dei colli Birchini (Brkini) sul versante nord est della cosiddetta Valsecca di Castelnuovo (Matarsko Podolje) nella Slovenia occidentale e vicinissimi al Carso triestino. Si tratta di acque che scorrono sul fysch e si inabissano in diversi punti, sia sul fysch stesso sia al contatto con i calcari stratigra-fcamente sottostanti. Si è determinata la composizione media delle acque ed il grado di saturazione (SI – saturation index) in rapporto all’equilibrio calcio-carbonico. La composizione chimica di queste acque, dipende, oltre che da fattori antropici locali, da due processi principali:
- la dissoluzione del carbonato di calcio che costituisce il cemento delle arenarie e delle marne e che determina la presenza rilevante nelle acque di Ca(HCO3)2
- l’idrolisi dei silicati con un processo di alterazione così indicato: Ca, Mg, Na, K – silicati + H+ + H2O =>fllosilicati + ossidi e idrossidi di Al ed Fe, con rilascio in soluzione di ioni Ca2+, Na+, K+, Mg2+ e silice idrata H4SiO4.
Si tratta di acque che presentano sensibili variazioni di mineralizzazione in funzione delle precipitazioni, delle portate e della temperatura. È stato possibile defnire un rapporto costante tra solidi totali disciolti e conducibilità specifca per tutti i torrenti in regime di magra e di piena. Ciò consente di valutare sul terreno il grado di mineralizzazione presente nelle acque attraverso la misura della conducibilità considerato che le maggiori variazioni dello spettro chimico riguardano HCO3– e Ca2+, preponderanti nella composizione, essendo minime le variazioni delle concentrazioni degli altri ioni.
Per il fysch dei colli Birchini è stato calcolato un indice di denudazione superfciale media di circa 0,11 mm/anno.
DAVIDE LENAZ, MICHELE POTLECA, LUCA ZINI – Caratterizzazione mineralogica delle frazioni argillose nei depositi di riempimento della Grotta G. Savi (Carso triestino, Italia) – pp. 101-106
La composizione mineralogica di alcuni campioni di argille e silt prelevati dalla Grotta G. Savi (Val Rosandra, Trieste) è stata analizzata in via preliminare tramite diffrattometria delle polveri. Sono stati riscontrati quarzo e minerali argillosi come illite, clorite e strati misti illite-montmorillonite e illite-vermiculite. La presenza di quarzo, illite e clorite fa supporre una provenienza da rocce marnoso-arenacee. Gli strati misti indicano la formazione di argille residuali in fase diagenetica.
EGIZIO FARAONE – Adolf Schimdl sul Carso triestino (1851-1852) – pp. 107-145
Nel 1851-1852 Adolf Schmidl esplora il bacino Reka-Timavo, studiando il corso sotterraneo S. Canziano (Škocjan)-Duino. Non ottiene buoni risultati, ma gli articoli che egli scrive sul Wiener Zeitung suggeriscono un modello di ricerca integrale che verrà adottato dalle future generazioni di speleologi.
CARLOS RAFAEL ROSA SAAVEDRA, CARLOS DÍAZ GUANCHE, DÁMASO CÁCERES – La estructura fsural y el desarrollo del Karst de la Sierra de Viñales, Cuba – pp. 147-163
La “Sierra de Viñales ospita uno dei maggiori complessi sotterranei dell’arcipelago cubano: il sistema carsico “Palmarito-Novillo”. In conseguenza delle specifche caratteristiche delle rocce che costituiscono la “Formación Guasasa” i fenomeni carsici del massiccio calcareo, ubicato nella parte occidentale di Cuba, si sono sviluppati entro una complessa serie di fratture che attraversano i calcari. Queste fratture si sono originate durante fasi tettoniche successive, creando le condizioni ideali per lo sviluppo delle cavità sotterranee.
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