TRE CAMPAGNE BIOSPELEOLOGICHE A CRETA
Pubblicato sul n. 48 di PROGRESSIONE – anno 2003
All’inizio dei mesi di maggio 2001 e di giugno 2002 ed a metà aprile 2003 ho effettuato tre ricognizioni di una settimana ciascuna a Creta, isola dove avevo già raccolto fauna interessante in grotta nel 1983 (v.Progressione 12), 1986 (v. Progressione 18) e 1997. Le ricerche hanno interessato complessivamente 12 cavità, 5 delle quali già visitate negli anni ’80 e ’90, che descrivo brevemente di seguito, assieme ai risultati più salienti delle indagini faunistiche, rivolte soprattutto ai ragni, che rappresentano il mio principale campo di studio. Importanti informazioni speleologiche e biospeleologiche mi sono state fornite dal collega Kaloust Paragamian (Iraklion) che mi ha accompagnato, assieme a Helmut Schmalfuss (Stuttgart), in alcune delle escursioni svolte nel 2003.
Pilaio tis Agias Sofias (2002).
Questa grotta, localmente ben conosciuta in quanto ospita una cappella dedicata a Santa Sofia, si trova poco sopra la strada che da Topolia conduce a Palaeochora, nella parte occidentale della provincia di Chania, sul fianco di un selvaggio canyon. È costituita da un unico ampio antro a pianta approssimativamente circolare, abbondantemente concrezionato e discretamente rischiarato dalla luce solare. Vi ho rinvenuto i ragni Hoplopholcus labyrin-thi (Kulczyrìski) e Histopona isolata De-eleman-Reinhold – noto solo di questa stazione, dove fortunatamente presenta una popolazione molto abbondante – oltre a chilopodi e coleotteri Stafilinidi e Tene-brionidi.
Spilaio Agiou Ioanni (Spilaio Katho-likou) (2001).
Cavità molto nota, che si apre nel pittoresco complesso del vecchio monastero di Katholiko, situato a una ventina di minuti di marcia dal monastero di Gouverneto, una delle più note mete turistiche della penisola di Akrotiri, a NE di Chania. La grotta, nella quale, secondo la tradizione, sarebbe vissuto San Giovanni l’Eremita, è formata da un’unica galleria adorna di concrezioni calcitiche, lungo la quale sono state sistemate delle corde che hanno l’unica funzione di guidare il turista (o il pellegrino) sino all’ultima stanza, dove si trova la tomba del santo, contornata da icone ed altri oggetti di culto. Per quanto riguarda la fauna, nel tratto iniziale ho trovato solo banali elementi troglofili ad ampia diffusione, quali i ragni Pholcus phalangiodes (Fues-slin) e Tegenaria pagana C. L. Koch, mentre nella parte interna ho potuto catturare esemplari topotipici dei ragni Sulcia cretica Fage e Harpactea catholica (Brignoli), chilopodi, diplopodi, isopodi, collemboli, ditteri ed un coleottero Stafilinide.
Spilaio tou Melidoniou (Gerondospi-lios) (2001, 2002 e 2003).
Grotta turistica, situata al fondo di una piccola dolina sulla collina che sovrasta il paese omonimo, presso Perama, in provincia di Rethymnon. Frequentata sin dall’epoca minoica, fu lo scenario di un tragico fatto avvenuto nell’ottobre del 1823, nel corso dell’insurrezione del popolo cretese contro la dominazione ottomana, quando vi si rifugiarono 370 abitanti – per lo più donne e bambini – del vicino villaggio, che dopo un lungo assedio morirono soffocati a causa dell’incendio appiccato dai turchi al legname frammisto ad altro materiale combustibile accumulato all’ingresso. La cavità, riccamente concrezionata, si compone di una caverna di 60×30 metri circa, illuminata elettricamente, al cui fondo si trovano due gallerie lunghe 80 e 50 metri, inaccessibili al pubblico. Grazie alla cortesia del responsabile dell’organizzazione turistica, sig. Marcos Kyrmi-zákis, ho potuto campionare liberamente tutti i vani della grotta, molto nota per la ricchezza della fauna cavernicola, dove ho raccolto esemplari topotipici dei ragni Cataleptoneta sengleti (Brignoli), Minotauria fagei (Kratochvíl) e Tegenaria ariane Brignoli – fra cui figura il maschio di quest’ultima specie, sinora ignoto – oltre a Hoplopholcus labyrinthi (Kulczyiiski) e ad alcune femmine di Savignia naniplopi Bosselaers et Henderickx, recentemente descritta per due grotte situate presso il paese di Marathos, fra cui la “Doxa”, considerata più avanti.
Sfedoni Trypa (2001 e 2003).
Cavità fra le più note dell’isola, attrezzata di recente per le visite turistiche, che si trova presso l’abitato di Zoniana (provincia di Rethymnon), al versante nord del Monte Ida (Psiloritis). Da un ingresso piuttosto angusto, allargato artificialmente, si accede ad una serie di caverne, tappezzate di splendide concrezioni calcitiche, che coprono una superficie di circa 3400 metri quadrati, nelle quali il percorso seguito dai visitatori si snoda su passerelle in acciaio sospese a 1-2 metri dal suolo. Nella prima caverna ho rinvenuto una femmina del grande ragno Dysderocrates marani (Kratochvíl) e pochi esemplari, pure di sesso femminile, di una specie non determinata del genere Tegenaria.
Idaeon Antron (Spiliara tis Vosko-poulas) (2001 e 2002).
Importante stazione preistorica e protostorica, situata ad una quota di 1540 metri s.l.m. alle pendici sudorientali del Monte Ida, sopra l’altopiano di Nida (provincia di Rethymnon), dal quale è raggiungibile percorrendo una strada sterrata lunga poco più di un chilometro. Secondo la mitologia greca, Zeus bambino sarebbe stato nascosto qui dalla madre Rea e nutrito con il latte della capra Amaltea e con il miele di api selvatiche, per sottrarlo alla morte per mano del padre Kronos. La grotta è formata da un ampio antro in forte discesa che conduce a due caverne col fondo pressoché pianeggiante. I vani, disadorni ed interessati da fenomeni di crollo, sono facilmente accessibili grazie ad una scalinata costruita per facilitare le ricerche archeologiche. Durante l’inverno l’antro iniziale si riempie di neve che permane fino a primavera inoltrata, come constatato durante la visita effettuata nel giugno 2002. Le caverne inferiori sono abitate da minuscoli ragni del genere Lepthyphantes, appartenenti ad una specie inedita, da ditteri e coleotteri Stafilinidi.
Spilaio Doxa (2002 e 2003).
Questa interessante cavità si trova a breve distanza dall’abitato di Marathos (provincia di Iraklion), presso una trattoria isolata -chiamata anch’essa “Doxa” – lungo la vecchia strada Iraklion-Rethymnon. L’acesso, molto agevole, avviene attraverso una breve scalinata che parte dalla trattoria e si inoltra fino alla prima delle caverne concrezionate che costituiscono la grotta, lunga una cinquantina di metri in tutto, molto bella ma visitabile con qualche difficoltà dal turista per la presenza di alcuni passaggi angusti, che costringono a procedere carponi. La fauna cavernicola è molto ricca e solo parzialmente studiata; vi ho rinvenuto diversi ragni, riferibili alle specie Sulcia cretica Fage, Hoplopholcus labyrinthi (Kulczyiiski), Dysderocrates marani (Kratochvíl) e Tegenaria sp., un esemplare topotipico dello pseudoscorpione Neobisium (Ommato-blothrus) schawalleri Henderickx, oltre a diplopodi, collemboli, dipluri ed ortotteri.
Spilaio tou Kamilari (2003).
Si apre poco sotto la vecchia strada Iraklion-Rethymnon, in provincia di Iraklion, ad alcuni chilometri dalla grotta precedente, in un’area recintata destinata all’allevamento delle capre. Inizia con una caverna allungata, adibita a stalla ed abitata da piccioni selvatici, al cui termine si trova un salto di tre metri circa, la cui discesa è facilitata da un grosso cavo metallico ancorato ad una stalagmite. I vani inferiori sono costituiti da una serie di caverne concrezionate col fondo detritico o di argilla frammista a guano. Nel materiale raccolto figurano i ragni Hoplopholcus labyrinthi (Kulczyiiski), Tegenaria pagana C. L. Koch e Tegenaria sp., chilopodi, ortotteri e coleotteri Stafilinidi.
Spilaio tis Agias Paraskevis (Spilaio tou Skotinou) (2001, 2002 e 2003)
Definita da Lindberg – 1955, Notes sur des grottes de l’île de Crète, Fragmenta balcanica musei macedonici scientiarum naturalium, Skopje, 1(19): 165-174 – come una delle più belle grotte da lui viste in Grecia, è facilmente raggiungibile (strada asfaltata, cartelli indicatori) dall’abitato di Skotino, 20 chilometri a ESE di Iraklion. Dalla dolina di crollo iniziale si perviene ad una serie di grandi caverne caratterizzate da imponenti stalagmiti, di grande effetto scenico per i giochi di luce proveniente dall’ingresso. La lunghezza complessiva è di 135 metri su di un dislivello di 45 metri. La fauna si è rivelata particolarmente ricca, costituita dai ragni Cata-leptoneta sengleti (Brignoli), Hoplopholcus labyrinthi (Kulczyiiski) e Minotauria attemsi Kulczyiiski, da isopodi e dall’ortottero Dolichopoda paraskevi Boudou-Saltet.
Dikteon Antron (2001).
Si tratta della più nota cavità turistica dell’isola e si trova presso il paese di Psychron, al versante nord del Monte Dikti, che sovrasta l’altopiano di Lassithi, nella provincia omonima. Gli scavi effettuati hanno rivelato che in epoca minoica l’antro era consacrato a una divinità locale, a cui si sostituì, dopo la conquista di Creta da parte di popolazioni doriche, il culto di Zeus, di cui la grotta, stando alla mitologia greca, sarebbe stata il luogo natale. L’ingresso, situato a poco più di 1000 metri di quota, si raggiunge in un quarto d’ora percorrendo una mulattiera lastricata in pietra locale. È costituita da unico grande vano in forte discesa, riccamente concrezionato, al cui fondo si trova un laghetto formato da acque di stillicidio. Vi ho raccolto diversi esemplari topotipici del ragno Lepthyphantes brignolianus Deltshev, presente in gran numero nella parte inferiore della caverna.
Spilaio tis Trapezas (Spilaio Kronio)(2001, 2002 e 2003).
Questa grotta è situata presso l’abitato di Tzermiadon ed è raggiungibile seguendo i cartelli indicatori e percorrendo un breve sentiero, sistemato di recente, dalla strada che si snoda al margine dell’altopiano di Lassithi. Presenta un modesto interesse speleologico, ma è molto nota per gli importanti reperti preistorici e storici rinvenutivi, essendo stata impiegata come luogo di sepoltura pressoché ininterrottamente dall’età minoica al periodo bizantino. Dall’ingresso, piuttosto angusto, si perviene ad una serie di piccole caverne disadorne, lunghe poche decine di metri. Le ricerche faunistiche hanno consentito di raccogliere i ragni Hoplopholcus la-byrinthi (Kulczyrìski), Minotauria attemsi Kulczyiiski, Lepthyphantes brignolianus Deltshev (descritto su esemplari provenienti da questa cavità e dalla precedente) e Tegenaria sp., isopodi, chilopodi e diplopodi.
Spilaio tis Milatou (2001, 2002 e 2003).
Grotta storica, il cui nome è legato ai tragici eventi avvenuti nel corso della sollevazione del 1823 dei cretesi contro la dominazione turca, quando vi trovarono rifugio 170 uomini e 3700 donne e bambini, che, arresisi dopo un lungo assedio, vennero uccisi o venduti come schiavi. È ubicata a circa tre chilometri dal villaggio di Milatos (provincia di Las-sithi), dal quale si raggiunge percorrendo una buona carrozzabile asfaltata e una comoda mulattiera che termina in corrispondenza degli ingressi, situati su un fronte di circa 40 metri sul dirupato versante di una valle carsica. Nella caverna che segue all’ingresso inferiore si trova una cappella dove sono stati raccolti i resti delle vittime della strage del 1823. Alle spalle della cappella diversi passaggi conducono ad un dedalo di caverne sviluppate su due piani e localmente concrezionate, che in generale si presentano piuttosto asciutte, fatta eccezione per poche zone interessate da stillicidi. Nelle parti interne ho trovato i ragni Sulcia cretica Fage e Minotauria attemsi Kulczyiiski, oltre a isopodi e chilopodi, mentre nei vani retrostanti la cappella ho raccolto diversi esemplari topotipici del ragno Hoplopholcus minotaurinus Senglet, di cui la grotta ospita una popolazione particolarmente abbondante.
Atsiganospilios (2003).
Cavità piuttosto conosciuta, anche se di modestissimo interesse turistico, che si apre con due ingressi presso il villaggio di Adrianos (5 chilometri a sud di Neapolis, provincia di Lassithi); è formata da una spaziosa caverna, a cui segue un cunicolo discendente che sbocca alla sommità di un pozzo profondo una decina di metri. Le indagini faunistiche sono state effettuate nella caverna iniziale, con fondo detritico e vecchie concrezioni calcitiche alle pareti, dove sono stati rinvenuti i ragni Holochnemus pluchei (Scopoli), Hoplopholcus labyrinthi (Kulczyiiski), Tegenaria parietina (Fourcroy) e Amaurobius cretaensis Wunderlich, chilopodi ed un coleottero Carabide.
Fulvio Gasparo
A | – Spilaio tis Agias Sofias |
B | – Spilaio Agiou Ioanni |
C | – Spilaio tou Melido-niou |
D | – Sfedoni Trypa |
E | – Idaeon Antron |
F | – Spilaio Doxa |
G | – Spilaio tou Kamilari |
H | – Spilaio tis Agias Paraskevis |
I | – Dikteon Antron |
L | – Spilaio tis Trapezas |
M | – Spilaio tis Milatou |
N | – Atsiganospilios |