Grotta dei due pellegrini ed altre minori

 

GROTTA DEI DUE PELLEGRINI (6120 VG)

CTR 110113 Padriciano – Long. 13° 51′ 43″ 5; Lat. 45° 39′ 47″ 7 – Quota ingresso m 381; prof. m 45,5; lungh. m 15; pozzo acc. m 7, int. m 5, m 20, m 6, m 3,5, m 6 – Rii.: R. Martincich, 24.9.1995; P. Gui­di, N. Bone, G. Savi, R. Prelli, 22.8.1998
II nome dato a questa grotta va attri­buito, suppongo, ai nostri due consoci Craievich e Martincich, scopritori della stessa: impossibilitati, per mancanza di tempo e di mezzi adeguati di demolizione per rendere transitabile una strettoia che impediva l’accesso a un P. 15 interno, hanno chiesto il nostro intervento in loco.
La cavità in questione si apre sul fian­co nord est di una dolina situata qualche centinaio di metri più a nord del “Pigna-ton de Gropada”. L’ingresso è posto tra alcuni grossi macigni e da adito ad un pozzetto quanto mai accidentato che spro­fonda per sei metri. Un saltino quindi porta ad una frattura allungata, dal suolo terro­so, che immette in un successivo pozzet­to (P. 10). Si raggiunge così la strettoia, ora abbondantemente allargata, che ha fermato la progressione dei nostri due amici. Oltrepassata la stessa si discende un P. 20 abbastanza spazioso, impostato su frattura. L’ambiente inizia ad assume­re un andamento abissale con pareti li­sce, dilavate in più punti da un insistente velo d’acqua che ha quasi demolito l’im­palcatura calcitica preesistente. Il pozzo continuando la discesa man mano si re­stringe fino a formare una strettoia impra­ticabile. Forzatala si è potuto scendere ancora per un paio di metri pervenendo ad un fondo angusto, completamente in­tasato da fanghiglia e crostoni calcitici, posto a -45 metri dal livello di campagna. Come sempre la grotta è finita sul più bello.

GROTTA XI DI CAPODANNO (6126 VG)

CTR 110054 Santa Croce – Long 13° 42′ 28″ 4; Lat. 45° 44′ 10″ 2 – Quota ingresso m 201; prof. m 11,5; lungh.; pozzo ac­cesso m 8,3 – Rii.: P. Guidi, F. Carini, 1.1.1999
È una tradizione che dura già da pa­recchio tempo quella che vede la vecchia “Squadra Scavi” impegnata ad ogni pri­mo dell’anno a catastare un nuovo buco. Per tale occasione l’onore di fregiarsi del numero romano è toccato ad una grotti-cella ubicata in quel di Aurisina. Logica­mente si sono resi necessari faticosi la­vori di ampliamento per portare a più miti consigli la centimetrica fessura che al momento della sua individuazione rappre­sentava l’accesso della grottina.
Con un pozzetto profondo una decina di metri, piuttosto angusto, si perviene ad una comoda galleria lunga otto metri, al­quanto concretizzata e divisa in due set­tori da un bancone calcitico. La volta comprende un camino comunicante con l’esterno tramite fessure aprentisi tra bloc­chi di frana e pietrisco.

GROTTA DEI LACERI (6127 VG)

CTR 110101 Villa Opicina – Long. 13° 49′ 34″ 5; Lat. 45° 41′ 34″ 7 – Quota ingresso m 325; prof. m 4,5; lungh. m 9; pozzo acc. m 2,8 – Rii.: P. Guidi, G. Savi, 20.2.1999
Si tratta di una modesta grotticella che si apre, anzi, che è stata aperta nelle immediate vicinanze della precedentemen­te descritta Grotta dell’Acero. Dato che le nostre tute speleologiche allora non era­no certo in ottime condizioni, il solito Pino ha approfittato di questo fatto per intitola­re in tal modo la grottina.
Un pozzetto profondo m 4,5 porta ad una gallerietta-meandro abbellita da qual­che formazione calcitica, lunga 9 metri. L’argilla, che costituisce il fondo di que­sto breve proseguimento, unitamente alle concrezioni, ha chiuso ogni altra conti­nuazione.

GROTTA LAZZARO 3

Numero di catasto, coordinate, quota in­gresso non ancora disponibili. CTR 110062 Monrupino – prof. m 8; lun­gh. m 20; pozzo acc. m 4,5 – Rii.: P. Guidi, N. Bone, 17.4.1999
Durante una ricognizione nei pressi della ben nota Grotta di Lazzaro Jerko, sul mar­gine sud di una dolina di medie dimensioni attigua alla linea ferroviaria, è stato indivi­duato un pertugio, ampliato il quale si è potuto accedere tramite un pozzetto di sei metri in una caverna abbastanza spaziosa lunga una ventina di metri, interessata, nella parte iniziale, da grossi blocchi di frana e quindi da un buon concrezionamento delle pareti e della volta. Il suolo è costituito da crostoni calcitici, argille asciutte e terriccio. Ogni ricerca di qualche altro proseguimen­to non ha dato alcun risultato.
                                                                                     Bosco Natale Bone