SIMA AONDA 3 “FUMMIFERE ACQUE”
Questa bella voragine si trova a NE della Sima Aonda e fu trovata grazie alla colonna di vapore alta alcune decine di metri che saliva dall’imbocco in un limpida e fresca mattina, nel periodo della nostra permanenza sulla piattaforma Aonda.
L’ingresso si presenta come una spaccatura larga qualche metro e lunga circa quaranta metri, perfettamente orientata in direzione E-W. La frattura tende ad aumentare in larghezza dopo le prime decine di metri sino ad un primo terrazzo che si trova a circa 45 metri di profondità. Qui la sezione si restringe nuovamente per altri venticinque metri di discesa al termine dei quali si tocca un nuovo terrazzo. In questo punto si osserva un livello di qualche decimetro di spessore di peliti rossastre, finemente stratificate, in corrispondenza del quale si è avuta la formazione di una specie di ballatoio e di una saletta laterale.
Al di sotto del livello pelitico la roccia si presenta meno stratificata di quanto non avveniva nei primi 70 metri e assai meno cementata. Il pozzo qui si divide in due settori. Un settore occidentale, di dimensioni maggiori ma battuto da intenso stillicidio (che si trasforma in cascata durante gli acquazzoni) e uno orientale, di larghezza media intorno a 1-1,5 metri. e asciutto. Dopo un primo tentativo di discesa lunga la parte attiva, il pozzo è stato attrezzato nella parte occidentale della frattura in cui si scende per circa 90 metri tra due lisce pareti che in qualche punto distano meno di un metro.
A circa 160 metri di profondità improvvisamente la sezione si allarga sino a sei-sette metri in un ambiente più vasto in cui si riunisce la via attiva. Dopo un piccolo terrazzino che si raggiunge con una trentina di metri di discesa nel vuoto, la discesa continua in una spaccatura larga poco più di un metro che rappresenta l’estremità oc terrazzino sospèso costituito da blocchi incastrati si raggiunge il fondo del pouo dopo circa 280 metri di discesa.
La sala, allungata in direzione E-W. in cui ci troviamo presenta grossi blocchi incastrati tra le pareti attraverso i quali si può scendere per una quindicina di metri sino al fondo della cavità, a 290 metri di profondità dalla superficie. Qualche possibilità di superare la frana terminale esiste nel lato W della frattura.
Note tecniche
Per la discesa completa di questa profonda voragine occorrono circa 400 metri di corda cosi distribuiti: 100+170+130. L’attacco è sul bordo meridionale. in corrispondenza di un piccolo ripiano di roccia su cui si trovano i primi chiodi. Subito sotto il bordo c’è il primo Spit Fix da cui ha inizio la discesa vera e propria. Da qui si scende controparete superando due frazionamenti posti a -5 e -16. Si raggiunge cosi un comodo terrazzo lungo il quale ci si sposta in direzione E di circa otto metri per riprendere la discesa attaccando la corda ad un attacco naturale e frazionando dopo diciassette metri e dopo altri undici metri.
Siamo adesso su di un terrazzo largo un metro battuto da forte stillicidio. anzichè scendere a dritto lungo la via dell’acqua conviene spostarsi ancora verso E per circa sei metri. riprendendo la discesa al di là di un restringimento. Da un paio di Spit Fix piantati sul pavimento si scende qualche metro sino ad un primo frazionamento su due Spit Fix alquanto insicuri da cui si scende incontrando una serie di frazionamenti posti a 20, 32, 47, 72, 75 e 65 metri di profondità dal terrazzo.
Dall’ultimo frazionamento si scende per circa trenta metri nel vuoto sino ad un piccolo terrazzino in una nicchia nella parete. Da qui, rinviata la corda ad un Spit Fix, si traversa di qualche metro raggiungendo l’attacco doppio sulla parete di fronte da cui si scende con una calata controparete di circa quaranta metri. Dal terrazzino che si raggiunge si scende ancora, rinviando la corda ad un paio di Spit Fix, per altri 45 metri sino ad atterrare su di un grosso masso, ormai alla base del pozzo. Tutta la calata è stata attrezzata con Spit Fix che, specialmente nella metà inferiore, non sono riutilizzabili a causa della pessima qualità della roccia (durante il disarmo abbiamo in qualche caso recuperato piastrina e Spit Fix con una lieve trazione ad estrazione).
Leonardo Piccini- Paolo Pezzolato