Apnea in Davanzo

 

Apnea – Sono una sifonista.

Pubblicato sul n. 17 di PROGRESSIONE – Anno 1987
Penso anche la più lunga e profonda d’Italia: 630 m di sviluppo e 60 di dislivello. Inoltre sono bravissima perchè il sifone l’ho fatto senza bombole. Oddio, penserete, le sono cresciute le branchie.
No, l’ho fatto a piedi, perchè era vuoto. La spedizione per andare a tuffarsi sul fondo del Davanzo era seria e ben preparata: un prearmo passando per il Gortani e le gallerie di Capo­danno, una seconda punta con il materiale sub e l’immersione. Se non chè, durante il primo giro, arrivato sul fondo, Spartaco ha pensato bene di andare a controllare il luogo del suo varo ed ha scoperto di discendere direttamente da Mosè. L’acqua si era ritirata, gli svariati chi­logrammi di bombole non servivano più. La gioia ed il gaudio di chi si era prenotato per il secondo turno di trasporto ha trasformato quattro poveri sherpa in un’agguerrita banda di rilevatori che nella notte tra il 10 e I’ll gennaio ha partorito la topografia che potete vedere. E la spiegazione del miracolo? Bisogna accettare la tesi dell’intervento divino? Probabilmente no. Le prime esplorazioni dell’abisso sono avvenu‑te in stagioni molto più umide, ma già il tentati­vo del 73 di passare quello che sembrava il lago finale, pur confermando l’esistenza di un sifone, aveva rilevato una variazione del livello dell’ac­qua di una decina di metri. Ora, da misurazioni altimetriche effettuate in occasione di questa esplorazione, risulta che questa zona del com­plesso del Col delle Erbe si trova alla stessa quota dei laghi del sistema Vianello-Buse d’Ajar anch’essi capaci di variazioni notevoli. E proba­bile quindi che la parte più bassa del reticolo idrografico esistente tra le quote 1270 e 870 sia a tratti piccolo e tortuoso e comunque non in grado di smaltire velocemente l’enorme massa d’acqua che si forma con il disgelo e le piogge primaverili. L’esplorazione di questo tratto di gallerie ha inoltre fornito altri dati importanti ed alcune conferme: le gallerie freatiche ancora una volta sono impostate lungo la direttrice est-ovest comune alle altre vie d’acqua dello stesso genere, fossili e non, presenti nel com­plesso.
La direzione da cui arriva l’acqua ed il fatto che sulle rive del lago a monte si siano trovati vecchi contenitori di pellicole e residui di plasti­ca, fa presupporre un collegamento con il sifo­ne della via del «rendez-vous» del Gortani e forse, addirittura, con quello della Galleria delle Marmitte. Ad ogni modo siamo probabilmente capitati su di un nuovo pezzo del collettore che convoglia le acque di questa parte del Col delle Erbe verso la faglia Valle dei Camosci-Goriuda e questo ci ha fatto venir voglia di trovarne altri. La via al Davanzo è rimasta armata, il fondo prima o poi si svuoterà di nuovo, basta andare a vedere, avere pazienza ed essere presuntuosi.
                                                                                                                Pacia