RICOGNIZIONE IN MESSICO
Pubblicato sul n. 15 di PROGRESSIONE – Anno 1986
Alla fine del mese di dicembre 85, tornai in Messico su invito dello S.M.E.& Giunto a Città del Messico terminammo – io e gli amici dello SMES – gli ultimi preparativi tecnico-logistici, non riuscendovi nella parte più importante, procurare cioè un mezzo di trasporto vista la precarietà dell’esausto Chevrolet del ’46 di Mauricio. Partimmo dal Terminal Est a bordo di uno sgangherato autobus di seconda, destinazione Chiapas. La meta era di raggiungere l’abitato di Yajalon e quando fummo sul posto ci stupimmo di trovarlo molto più esteso e popoloso di quanto rivelava la carta.
Nella densa nebbia del primo mattino ci mettemmo in marcia, continuando la piccola inchiesta su eventuali cavità esistenti in zona già cominciata il giorno prima, presso i vari abitanti del pueblo, non ultimo il commissario municipale il quale ci invitò a lasciare quelle montagne, troppo pericolose per noi. Dopo mille metri di dislivello percorsi sul fango, tra le ultime piantagioni di caffè ed il bordo della foresta entrammo nella riserva degli indios TzeTzal. Questa gente gelosissima della propria terra, non si può considerare ostile, ma alle nostre domande e richieste s’insospettirono tanto che, arrivati nei pressi di una cavità dal vasto ingresso intuibile fra gli alberi della foresta un gruppo di indigeni contrappose tra noi e la grotta il filo dei «machetes».
Ricalpestato un pezzo di asfalto, C. Lazcano, P. e M. Tapie Vizuet proposero di lasciare il Chiapas per una zona parzialmente esplorata presso Taxco nello Stato di Guerrero. Ripercorsa la strada per Mexico City, in due giorni salivamo ai piedi del massiccio denominato «Plaza de Gallo», sul quale i messicani hanno esplorato alcuni abissi il più profondo dei quali misura oltre 400 metri. In dieci giorni di permanenza sull’altipiano che varia dai 2000 ai 2400 metri sul livello del mare, con Ramon Espinase esplorai varie cavità poco profonde, tutte interessate da recenti fenomeni di riempimento, anche nei pozzi verticali molto ampi. Individuammo uno dei probabili inghiottitoi che dal versante sud-ovest del massiccio alimenta il collettore sotterraneo (ancora sconosciuto) quale scaturisce con un paio di centinaia di litri al secondo a parecchi chilometri di distanza presso Ixtateopan de Cuauhtemoc. Alla risorgenza una pompa per l’approvvigionamento idrico sbarra la strada a qualsiasi esplorazione; l’antico livello fossile una cinquantina di metri più a monte è interessato da fenomeni di crollo che non permettono nessun collegamento, mentre nell’inghiottitoio un piccolo sifone attende di essere forzato.
Sorpresa invece al Resumidero del Izote, presso San Miguel Acuitlapan non lontano da Chontalcuatlan sempre in Cuerrero, disostruito, causa una piena, il sifone iniziale provocato da tronchi e sassi, si sono potute rilevare un chilometro e mezzo di gallerie sub-orizzontali interessate da un corso d’acqua, per una profondità totale di 176 metri, superando così i primi cento metri di galleria esplorata dagli americani negli anni settanta.


Resumidero de Izote 180 37′ 25″ Nord 990 36′ 52″ Est Taxco E-14-A-68
DESCRIZIONE
Proseguendo per la strada asfaltata che da Las Grutas de Cacahuamilpa porta a Taxco, si incontra, a circa metà strada, la frazione di San Miguel (Acuitlapan); dopo un chilometro circa si gira a destra per strada bianca in salita, direzione San Gregario, scendere fino ad attraversare una vasta dolina coltivata e continuare a destra. Alla fine della seconda salita, presso una casupola, lasciare la macchina, proseguire a piedi in discesa, sulla sinistra orografica, fino alla grotta che raccoglie le acque della vallata superiore.
La cavità inizia con una serie di salti ben levigati e spettacolari, fino a quando diventata orizzontale, si restringe a formare uno stretto passaggio fra roccia, concrezione e acqua, ci si immerge (senza toccare il fondo) e si passa il laghetto (vecchio passaggio sifonante). La galleria non si allarga subito, si prosegue lasciando l’acqua per un by-pass alto e successivo saltino, la strada poi è evidente una galleria, più o meno meandrifornie, intervallata da brevi salti, e splendidamente erosa dalle acqua, porta ad un sifone a quota —176 dopo un chilometro e mezzo di sviluppo.
Louis Torelli
MEXICO MARZO – APRILE 1986

Pubblicato sul n. 16 di PROGRESSIONE – Anno 1986
Con questa spedizione, sono tre le volte che membri della CGEB si recano in Mexico ad esplorare zone speleologicamente vergini. Purtroppo, come per la prima spedizione, non abbiamo alle spalle una ricognizione preventiva valida; Louis Torelli inviato in dicembre ’85 gennaio ’86 per individuare delle possibili aree di esplorazione, ritornò a Trieste con un’ottima documentazione topografica e geologica ma senza aver potuto visitare di persona i luoghi della futura spedizione. Sulla base delle carte e delle informazioni portate da Torelli, furono individuate le seguenti aree di esplorazione nei Papagayos (San Louis Potosì), Taxos e Chilpancingo (Guerrero). Come spesso avviene il lavoro a tavolino viene smentito in maniera inequivocabile dai fatti.
La zona di Papagayos, sulle carte la più promettente, si dimostrò dopo un paio di giorni una vera beffa: pozzi di pochi metri, piccole grotte, il tutto intasato da terra o detriti. In lista avevamo un’altra zona molto vicina a Papagayos, ma la lasciammo perdere perchè tutto faceva pensare a una replica della prima. Così si fece ritorno a Mexico City, dove raccolte altre carte si ripartì per lo stato di Guerrero, nel quale le aree da prendere in considerazione erano quattro; tre ci erano già note in Italia, la quarta ce la consigliò Rarrion Espinaza, lo speleo messicano che ci accompagnò in questa spedizione. Con il furgone giungemmo nella serata del 2 aprile a Chilpancingo, capitale dello stato di Guerrero, da dove il giorno seguente salimmo a Huacalapa, pueblo di quindici case dove ponemmo il campo base. Huacalapa si trova sul fondo di una grande dolina, sul bordo della quale si apre una bella grotta della lunghezza di 520 metri, praticamente orizzontali.
La maggior parte delle cavità esplorate ci sono state indicate dalla gente del luogo. Il lavoro dibattuta è stato alquanto empirico (grandi doline, inghiottitoi evidenti) perchè non ci era stato possibile trovare una carta geologica della zona in tutta Città del Messico. Dopo nove giorni di permanenza a Huacalapa dove avevamo fatto belle grotte, lunghe, con concrezioni notevoli (però poco profonde: al massimo —130) ci spostammo a Ixtemalco, 8 km di sterrato, dove all’andata ci erano stati segnalati un inghiottitoio molto grande ed un pozzo molto fondo. Questi due fenomeni carsici ipogei verranno esplorati in due.giorni; l’inghiottitoio rivelerà le seguenti misure: profondità 245 m, lunghezza 450 m; il pozzo sarà profondo in totale 285 m (di cui 150 il primo salto); sempre in zona ci sarebbe stata da visionare ancora l’area di Omilterni, nonchè eventualmente continuare l’esplorazione di due inghiottitoi esplorati parzialmente dai francesi nel 1978.
Ciò non potè esser fatto sia per i pochi giorni che ci rimanevano, sia perchè il nostro furgone stava dando preoccupanti segni di cedimento su quelle strade percorse solo da camion di boscaioli o da jeep. Gli ultimi giorni li usammo per fare un breve giro turistico ad Acapulco, Oaxaca, Taxos, dopo di che, con il solito volo KLM Mex DE, Houston, Amsterdam, Milano, ritornammo dove il Timavo con i suoi segreti continua a far sognare generazioni di speleologi.
P.S. Al pari dell’anno precedente abbiamo fatto la conoscenza della polizia di Mexico City; come l’altra volta ci hanno rapinato (non è per nulla esagerato) di una considerevole somma di denaro in virtù del loro status di poliziotti armati. Se andate in Mexico, alla larga dalla polizia di Città del Messico!
Alla spedizione, svoltasi dal 25 marzo al 26 aprile 1986, hanno partecipato: Tullio Ferluga, Mario Bianchetti, Elio Paclouan, Paolo Pezzo-lato, Mauro Stacchi, Maurizio Glauina, Guido Sollazzi. Un sentito grazie all’amico Franco Gherlizza che ha furgonato la spedizione da Trieste all’aeroporto di Milano (uomini e sacchi mostruosi).
Tullio Ferluga
ELENCO DELLE CAVITA’ SCOPERTE E RILEVATE
|
Nome |
Posizione |
Quota |
Prof. |
Lungh. |
|
|
Res/de l’Agua de Haucalapa |
17°28’48” |
99° 34′ 58″ |
2690 |
95 |
285 |
|
Res. de la Virgen de Tlalixtatipan |
17°29’41” |
99° 37′ 04″ |
2130 |
94 |
393 |
|
Cueva del Diablo |
17°30’32” |
99° 38′ 20″ |
2080 |
5 |
350 |
|
Res. de Ixtemalco |
17°31’37” |
99° 36′ 06″ |
1910 |
245 |
470 |
|
Sot. de la Guacamaya |
17°30’36” |
99″ 43′ 03″ |
2250 |
283 |
220 |
|
Sot. de la Tranca Vieja |
17°27’51” |
99° 34′ 47″ |
2540 |
61 |
10 |
|
Cueva de Haucalapa |
17°28’23” |
99° 36′ 44″ |
2285 |
78 |
534 |
|
Cueva II de Haucalapa |
17°28’23” |
99° 36′ 44″ |
2270 |
11 |
60 |
|
Cueva III de Haucalapa |
17°28’10” |
99′ 36′ 45″ |
2330 |
20 |
60 |
|
Sot. I de la Crucesita |
17°27’43” |
99° 36′ 59″ |
2300 |
130 |
50 |
|
Sot, Il de la Crucesita |
17′27’41” |
99° 36′ 59″ |
2280 |
20 |
30 |
|
Sot. III de la Crucesita |
17°27’49” |
99° 37′ 03″ |
2335 |
77 |
57 |
|
Res. de Tlalixtatipan |
17″29’52” |
99° 37′ 17″ |
2040 |
4 |
38 |
|
Sot. de Huacalapa |
17°28’23” |
99° 36′ 44″ |
2280 |
20 |
32 |
|
Sot. II de Huacalapa |
17°28’03” |
99′ 36′ 57″ |
2280 |
23 |
50 |
|
Cueva de las Golondrinas |
17°17’18” |
99° 38′ 07″ |
2410 |
106 |
406 |
|
Rea, I de la Crucesita |
17°27’38” |
99° 37′ 02″ |
2260 |
107 |
100 |
|
Res. Il de la Crucesita |
17°27’36” |
99° 37′ 06″ |
2255 |
23 |
65 |
|
Rea. III de la Crucesita |
17°27’32” |
99° 37′ 01″ |
2255 |
32 |
4 |
