ASSEMBLEA SCUOLA NAZIONALE DI SPELOLOGIA CAI
Pubblicato sul n.37 di PROGRESSIONE – anno 1997
Si è tenuta, anche quest’anno in sede separata da altre manifestazioni nazionali, l’Assemblea degli Istruttori di Speleologia del Club Alpino Italiano. Alla presenza del Presidente della Commissione Centrale per la Speleologia Mario Trapletti e del consigliere centrale Bianchi si sono tenuti i lavori di quello che dovrebbe essere il massimo momento propositivo della nostra Scuola Quello cioè nel quale si pianificano i corsi e le strategie da seguire nell’attività didattica, a livello centrale e periferico. In realtà molto tempo (non dirò “troppo tempo”) di questi due costosi giorni è stato sprecato a rimestare vicende forse non ancora passate ma che dovrebbero essere trattate in altra sede. L’impressione avuta è che ci sia in tutti la volontà di operare per il bene della Scuola, ma che pochi hanno la capacità di piegare il proprio orgoglio a favore del risultato collettivo finale (che è poi l’unico che conta!). Tra i fatti salienti ci sembra ottima la proposta di organizzare il materiale didattico (dispense) in un unico CD, evitando le spese di copia e spedizione. Infatti, pur essendo ancora lontani dalla realizzazione di un “Manuale di Speleologia CAI” questo rappresenterebbe comunque un significativo passo avanti verso la diffusione di un linguaggio unico da utilizzare nel trattare le tematiche scientifiche durante i corsi di introduzione, dato per scontato che in grotta si va ormai tutti allo stesso modo (sarà poi vero?…). I corsi più importanti si svolgeranno il prossimo anno tutti al Centro-Sud (invero più al Sud che al Centro); nell’ottica di una auspicabile rotazione ci sembra un buon segnale: sperando, comunque, che (il prossimo anno) anche qualche gruppo del Nord si impegni nell’organizzazione di qualcuno di questi appuntamenti. L’unico appunto che ci sentiamo di fare riguarda la scelta di effettuare il corso propedeutico all’esame di INS nella Vena dei gessi Romagnola: non me ne vogliano gli amici di Forlì e Ravenna, ma il terreno mi sembra limitante dal punto di vista tecnico (a meno di lunghe trasferte). Interessante anche la proposta (riguardante la necessità) di progettare un programma di minima del calendario didattico, cercando di convogliare tutte le energie disponibili all’effettuazione, lungo l’arco dell’anno, dei corsi riguardanti materie basilari e lasciando il resto ad un eventuale surplus di disponibilità da impiegare solo dopo aver soddisfatto quest’esigenza primaria. Un consiglio infine a chi dovrà organizzare la prossima assemblea: cerchiamo di trovare una sede adeguata alle nostre esigenze; un hotel a quattro stelle è molto comodo ma anche molto costoso. (A noi) potrebbe bastare un rifugio o una struttura similare: forse dall’uso di una sede più spartana potrebbe venire lo stimolo a parlare di SPELEOLOGIA e non di speleopolitica. “CIACOLE NO FA FRITOLE!”
Il responsabile della Scuola di Speleologia C. Finocchiaro Marco Petri