INDICE GENERALE VOLUME XX – 1980
Trieste 1981
CHOPPY: Interpretation des mesures climatiques dans la grotte Costantino doria (n. 3875 vg), publiées par S. Polli
L’interpretazione di undici anni di misure ha permesso di definire con precisione i’ processi termici nell’aria e nella roccia della grotta e d’affrontare i processi legati alla presenza d’acqua. Allo stesso tempo sono state precisate ed elaborate diverse nozioni di climatologia sotterranea, relative alle correnti d’aria, alla temperatura dell’aria e della roccia, alla tensione del vapore. E’ stato iniziato il calcolo del bilancio termico, che è stato interrotto per la mancanza di alcuni dati, riguardanti in particolare l’evaporazione, ma soprattutto per il fatto che la teoria degli apporti di calore della roccia è contraddetta dalle misure.
FABIO FORTI – FULVIO GASPARO: Rapporti fra precipitazioni meteoriche e stillicidio nella Grotta Gigante sul carso Triestino (anno 1980)
Viene esposto il metodo adottato per uno studio sulle relazioni fra le precipitazioni meteoriche rilevate presso la Stazione meteorologica di Borgo Grotta Gigante e lo stillicidio registrato da un pluviografo in corrispondenza della sommità di una stalagmite nella Grotta Gigante. I valori giornalieri, mensili ed annui delle precipitazioni e dello stillicidio, relativi all’anno 1980, sono riportati in due tabelle e vengono messi a confronto in un diagramma. Seguono brevi considerazioni sulla dinamica del fenomeno dello stillicidio in rapporto alle condizioni meteorologiche esterne.
FRANCO STRAVISI: Distribuzione statistica delle precipitazioni giornaliere a Peschiera del Timavo, Malchina, Opicina, Domio e San Bartolomeo (provincia di Trieste)
Sulla base dei dati giornalieri di precipitazione rilevati negli anni 1957-1966 in cinque stazioni meteorologiche dell’Istituto Talassografico di Trieste, si calcolano le distribuzioni cumulative di frequenza stagionali ed annue. La media di tali distribuzioni rappresenta l’intera area circostante la città, dal mare all’altipiano carsico.
FABIO FORTI: Metodologia per lo studio della dissoluzione con il sistema della misura con micrometro
Dopo aver svolto alcune considerazioni generali sulla dissoluzione carsica, condizionata dalla «solubilità statica» e dalla «solubilità dinamica», viene affrontato il problema del grado di incarsimento di un complesso roccioso. Per poter misurare l’abbassamento delle superfici carsiche viene proposto l’uso di un apposito micrometro e descritte le modalità del suo funzionamento. Sono state scelte 9 stazioni sul Carso Triestino in diverse condizioni geolitologiche, esposizione topografica di versante, esposizione climatica e quota. Dopo due anni di misure, vengono indicati i primi risultati ottenuti considerando che il valore medio della dissoluzione può di massima essere valutato in 0,0285 mm/anno.
FORTI – S. STEFANINI: Modalità di una prova sperimentale eseguita per la definizione del grado di solubilità dei principali litotipi del Carso Triestino sotto l’azione degli agenti esterni
In base agli studi di Carsismo che da oltre 15 anni vengono condotti presso l’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università degli Studi di Trieste, studi basati sul «metodo integrale» di F. Forti (1973), è stata proposta da F. Forti (1972) una «Scala di carsificabilità epigea nelle carbonatiti del Carso Triestino» (Fig. 1). Tale scala è suddivisa in 5 «classi di Carsismo» e da ragione delle varie morfologie carsiche superficiali in funzione delle caratteristiche litologiche, strutturali e chimiche delle rocce.
VOLKER MAHNERT: Hӧhlenpseudoskorpione aus nord Italien und der Dalmatinischen Insel Krk
Viene segnalato Troglochthonius doratodactylus Helv di due grotte situate presso Trieste, screditando in tal modo l’attribuzione originale (errata) della specie per la Sardegna. La specie Chthonius (E.) boldorii Beier è segnalata per l’Isola di Krk (Veglia) e viene discussa la sua posizione. Vengono inoltre considerate altre specie raccolte in grotta.
