IL PUZZLE DEL MONTE STENA IN VAL ROSANDRA

II momento della giunzione – foto Cristina Michieli

L’idea del progetto

II progetto di cercare i collegamenti tra le grotte del monte Stena è il regalo che Giulia­no Zanini ci ha fatto nell’autunno del 2009. Una sera in sede. Giuliano mi parlò delle grotte in Val Rosandra e del suo sogno di vederle unite in un unico complesso, lavoro da lui iniziato con tanti altri amici e poi abbandonato. lo in quel periodo, che per motivi di lavo­ro non riuscivo a svolgere attività esplorativa in Canin ma avevo tempo libero in settimana, ho fatto mia quell’idea, approfittando per far fare esperienza a Cristina, che era alle prime armi con la speleologia. Così, da lì a pochi giorni ho iniziato con lei a visitare ad una ad una le varie grotte per dare un’occhiata alle loro morfologie.

I primi lavori

Era il 29 novembre del 2009, quando sia­mo entrati per la prima volta alla grotta Martina Cucchi assieme a Walter e Tamara, per poi collezionare nei giorni successivi tutte le altre tessere del puzzle, visitando Oniria, (la grotta Savi), il pozzo presso la Grotta delle Gallerie, i Pipistrelli, la Ferroviaria, mentre la Grotta delle Gallerie ci respingeva per ben due volte, perché il lucchetto che la chiude­va non lo riuscivamo ad aprire. Quando finalmente mi recai con Giuliano a forzare il lucchetto e riuscii ad entrare da solo a visitare la grotta, mi accorsi che dal pozzo che si trova sotto alla seconda stret­toia saliva una forte corrente d’aria. Qualche giorno più tardi, sono tornato alla Grotta delle Gallerie assieme a Matteo. Ho sceso il pozzo da cui avevo sentito l’aria e che porta al punto in cui la grotta si collega col “Pozzo presso la Grotta delle Gallerie”, conosciuta altrimenti con il nome di “Gianluca”. Una volta raggiunto il punto ho lasciato là, in tra­smissione, un ARTVA (strumento utilizzato per la  ricerca in valanga), con  l’obiettivo di cercare il suo segnale nella grotta Martina, e trovare così il punto in cui le due grotte si avvicinano e vedere poi, utilizzando il venti­latore di Giuliano, se esiste un passaggio da cui passa l’aria tra le due grotte. Il giorno seguente io e Cristina erava­mo nuovamente in Valle, entrati alla grotta Martina, l’abbiamo percorsa con il secondo ARTVA in ricezione e arrivati nei pressi del meandro allagato abbiamo iniziato a sentire il segnale che è diventato sempre più forte fino a quando siamo giunti all’inizio del me­andro che conduce al quarto lago, in pros­simità di una corda che pende dal soffitto. Salita la corda, l’ARTVA ci indicava che le due grotte distano 30m, mi guardai attorno e mi accorsi di essere in un ambiente molto grande. Infatti, lo stretto meandro che porta dal terzo al quarto lago dopo 15 m in altezza si spalanca e la volta del soffitto si trova ad una ventina di metri da me ma la corda si fermava su un terrazzo e perciò bisognava tornare un’altra volta per continuare l’arrampicata. Qualche giorno più tardi sempre io e Cri­stina, approfittando di una fredda giornata con Bora, apriamo la botola della Martina, sigilliamo l’ingresso della Gianluca ed entria­mo in Grotta delle Gallerie per cercare alla base del pozzo sotto la Seconda Strettoia il punto da cui proviene l’aria che collega le due grotte. Sceso il pozzo sentiamo un urlo: è il ru­more dell’aria che transita attraverso un foro in parete di circa 10 cm di diametro. È la con­ferma che le due grotte sono comunicanti, ora non ci rimane che trovare il punto corri­spondente in Martina. Per prepararci a fare delle prove con i ventilatori, accompagnati spesso da Giu­liano, abbiamo steso il doppino telefonico, sigillato gli ingressi delle altre grotte, e infine assieme a Space ho completato l’arrampi­cata in Martina fino a portarmi sulla volta della grotta. Oltre a questo lavoro sul campo, aiutati da Augusto e Nico, ci siamo studiati i rilievi delle grotte per individuare ulteriori punti in cui le grotte si avvicinano. Una volta conclusi i preparativi abbiamo eseguito due prove con i ventilatori, entram­be aspirando l’aria dalla botola della Mar­tina, che hanno prodotto come risultato la certezza che quella individuata in Gallerie era la via giusta per il collegamento, mentre in Martina dovevamo continuare ad arrampicare per spostarci a sinistra, per raggiungere una grossa colonna.

Monte Sfera UNICO_05022020 Pianta

Il primo Collegamento

II 2011 si apriva nel migliore dei modi: il 22 gennaio riuscivamo ad attaccare le prime due tessere del puzzle, realizzando il collegamento tra la grotta del Tasso e la Martina.

Complesso Gallerie I Martina Una giunzione, quattro grotte

Felici del risultato raggiunto abbiamo nuovamente concentrato le nostre energie sulle grotte Martina e Gallerie.

Durante un’uscita in cui io e Cristina sia­mo accompagnati da Gabriele e Roberto, portiamo a termine l’arrampicata alla Grotta Martina e raggiungiamo la colata da dove sentiamo da subito provenire l’aria. Di seguito abbiamo eseguito le prove che ci hanno permesso di capire il punto esatto in cui la Grotta delle Gallerie e la Martina si intersecano. Grazie all’aiuto di Spartaco, Refe e Tom il giorno 29 ottobre 2011, alle ore 19.00 uf­ficialmente, è transitabile il passaggio che collega la grotta delle Gallerie, con la sotto­stante Martina Cucchi. Il tutto, seguendo un piccolo meandrino di ringiovanimento lungo otto metri, sovrastante l’alto meandro della Martina. È stato possibile iniziare questo difficile e impegnativo lavoro grazie soprattutto alla disponibilità dei miei amici, delle persone a me più care e vicine. Il complesso lavoro ha preso forma sol­tanto dopo validi suggerimenti e preziose lezioni da parte di Giuliano a riguardo la circolazione d’aria. Teorie e dimostrazioni sul campo. Non lezioni complesse, neppure teorie inventate. Semplici informazioni, per una attenta analisi e conoscenza delle grot­te! Devo particolare ringraziamento ad Au­gusto e Nico per i preziosi appunti e varie elaborazioni grafiche di tutte le maggiori grotte della Valle. Dati validi, precisi e minu­ziosi. Informazioni date sempre con tempe­stiva risposta. Elaborazioni grafiche com­plesse, e minuziosamente composte, fatte con sofisticata professionalità. Grandissimo Refe e non di meno Glavu, per la generosità di aiutare me e Cristina in questa “impresa”. Un lavoro che non sempre mostrava i lati migliori e soddisfacenti aspet­tative. Anzi, la maggior parte delle uscite, re­galava solo fango. Per festeggiare il raggiungimento di questo risultato a due anni dall’inizio dei la­vori e ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutati, il 10 Dicembre abbiamo organizza­to la traversata tra le due grotte, alla quale hanno partecipato tanti amici, concludendo la serata con una bella festa al casello Mo-dugno.

Collegare Oniria

L’obiettivo seguente era cercare il colle­gamento tra Oniria ed una delle altre grot­te, ma le varie prove ci portavano a trovare dei rami difficili da esplorare perché troppo stretti e fangosi oppure troppo distanti. Dopo alcune prove con il ventilatore in grotta Oniria, riusciamo ad individuare un piccolo pertugio in parete nel ramo del fan­go con aria naturale che iniziava a rombare quando Giuliano azionava il ventilatore. La distanza con le Gallerie era di trenta metri. Organizziamo una prova ventilatori in Grotta delle Gallerie ed è così che Refe a fine giornata, individua nel fango un piccolo foro che romba quando il ventilatore è acceso. Troviamo così un nuovo ramo della Grot­ta delle Gallerie. Inseguendo l’aria ci fermia­mo davanti ad un passaggio occluso quasi totalmente da una colonna. Una nuova prova artva, io in Savi nel ramo del fango e Cristina nel nuovo ramo della Grotta delle Gallerie, indica che siamo distanti 9 metri ma quello che ci fa esultare è che riusciamo a sentirci da una parte all’altra se gridiamo. Lavorando dalla Savi, riusciamo ad en­trare in un passaggio stretto che dopo un metro sbuca su un pozzo che una volta sce­so porta davanti alla colonna. Cristina rimane lì mentre io corro a rag­giungere la colonna davanti alla quale ci era­vamo fermati nel nuovo ramo della Grotta delle Gallerie. Dopo un po’ di tempo Cristina inizia a sentire dei rumori, poi vede la luce del mio casco, è fatta… abbiamo trovato anche la giunzione tra la Grotta Oniria e le altre grotte è il 27 giugno 2012. Anche questa volta abbiamo deciso di ringraziare tutti gli amici con una festa in ca­sello dopo aver percorso assieme le grotte del Complesso, entrando dalla Savi e uscen­do dalla Martina.

Nuovi progetti

La Val Rosandra è sempre nei nostri pensieri, nonostante abbiamo nuovamente progetti in Canin, spesso torniamo in Valle; ci siamo posti l’obiettivo di rilevare nuova­mente tutte le grotte del complesso, siamo nell’era del digitale e se il lavoro fatto da chi ci ha preceduto è un vero gioiello sia dal punto di vista dei disegni che dal punto di vista della professionalità per com’è stato eseguito, ora è il tempo di avere una visualiz­zazione tridimensionale di tutte le grotte che compongono il sistema. Perciò io e Cristina ci siamo attrezzati di disto-x e palmare ed abbiamo rilevato quasi tutto e sto lavorando nell’elaborazione gra­fica al pc. Abbiamo continuato il lavoro di visita, posizionamento e rilievo anche delle molte grotte minori presenti in Val Rosandra, ed individuato il punto in cui la Grotta delle Gal­lerie si collega con la Grotta dei Pipistrelli. Ho iniziato un lavoro di misurazione delle temperature e della pressione in vari punti del complesso per continuare a studiare il comportamento dei flussi d’aria.

Ed ora: Ora sarò io assieme agli ” Amici de Giannetti” a continuare il lavoro iniziato assieme, c’è tanto ancora da fare ed esplorare.

Ho deciso di pubblicare il rilievo così come lo ha lasciato Gianni senza apportare aggiornamenti.

Giannetti e Cristina