Jama Nedam – CROAZIA

JAMA NEDAM 19/24 LUGLIO 2021

Siamo ai primi di luglio 2021 e con gran piacere accetto l’invito di mio cugino Marko Rakovac (nipote del cugino di mio nonno paterno di Poreč/Parenzo Istria e capo del soccorso speleo croato) a fare da sherpa per proseguire l’esplorazione oltre il sifone di quota -1192mt all’abisso Jama Nedam nei monti Velebit del nord sopra Sveti Jurai – Croazia. Con me l’immancabile Seba e i miei 10 kg di benessere mai smaltiti dopo i vari lockdown passati a fare l’influencer di alcolici e griglie via Zoom.

Il 19 luglio, tra una konoba (trattoria) e una pivovarna (birreria), arriviamo al campo ubicato qualche km prima del vecchio campo Veli Lom, base d’appoggio per le esplorazio­ni della Lukina Jama dove nell’agosto 2013, sempre con Seba, ebbi l’onore di portare un po’ di bombole a -1371 mt per i due speleosub croati che si immersero per 60 mt. Marko ci spiega subito che, a causa delle forti precipitazioni dei giorni precedenti, bisogna rinviare di qualche giorno il facchinaggio ipogeo…. quindi a “malincuore” ci godiamo 2 giorni di vita da campo. L’ottima organizzazione croata è gestita da due giovani speleo: Jenny Barnjak (che ha superato il sifone di Jama Nedam l’anno scorso) e Valentina Plemenčić (altra forte speleo bloccata al campo esterno per un problema al ginocchio) che assieme a Mar­ko Ličko hanno coordinato tutta la logistica della spedizione.

Passiamo due bellissimi giorni al campo tra preparare pentoloni di goulash, fare la legna per i fuochi, sistemare i sacchi per le varie squadre e ovviamente il tutto accompa­gnato da ottime spremute di luppolo locale. Arriva finalmente mercoledì 21 e nel tar­do pomeriggio io e il buon Licko entriamo con due sacchi a testa in Jama Nedam in tempo per unirsi al campo di -300mt con la squadrache tornava dall’esplorazione diFoto sul sifone a -1192 un ramo fossile a -563mt. Licko ci saluta e sale al campo esterno mentre noi dopo una lauta cena ci corichiamo nei sacchi a pelo. Giovedì 22 poco dopo le 11 assieme ai 3 del ramo fossile inizia il viaggio fino al campo di -950mt portando equipag­giamento speleosubacqueo, materiale da campo e d’armo. Sono in squadra con due mie vecchie conoscenze di Fiume Lovel Kukuljan con sua morosa Marina Locco e Ana Lipovac del gruppo di Zagabria. La progressione è una lunga sequenza di pozzi e meandri abbastanza comodi e da -600mt diventa una bella forra bagnata con bei salti e meandrini nei calcari neri dove Lovel ottimizza il poco materiale d’armo a dispo­sizione per spostare al meglio le partenze e deviare la progressione via dall’acqua. Nonostante la bravura di Lovel dei passaggi restano scomodi e bagnati e lì do sfogo a tutta la mia tecnica (leggi ignoranza suina) autoproclamandomi “Staro Prasec” ovvero vecchio porco in croato. A -700mt ci rag­giunge Seba che era entrato con altri 3 al mattino presto, ma a malincuore ritorna al campo di -600mt perché il campo di -950mt ospita al massimo 4 persone come tutti e 4 i campi di Jama Nedam. Arrivati in serata al campo di -950mt trasformiamo la tendina in un sudario tra zuppe bollenti, calze e tute appese ad evaporare.

Venerdì 23 in tarda mattinata mentre Lovel riarma il p.140 che porta ai fondi di Jama Nedam (questa parte è molto attiva e ogni volta recuperano la corda e cavo telefonico onde evitare danni) ci raggiunge Seba e con lui stendiamo la linea telefonica fino ad arrivare al sifone di -1192mt. L’abisso al momento ha un fondo che chiude su fra­na bagnata a -1226mt mentre a -1200mt si intercetta una frattura ortogonale alle ultime verticali che conduce al sifone passato da Jenny la scorsa estate.

Foto sul sifone a -1192 – (foto M. Sticotti)

Fatte le foto di rito, lasciamo i sacchi al campo dei speleosub e arrivano anche i 3 compagni della squadra di Seba (partiti dal Campo di -600mt) con altri sacchi e come dei salmoni iniziamo la risalita al campo di -600mt. Salutiamo i 3 che restano al campo di -950mt e con Seba raggiungiamo in tar­da serata il campo di -600mt dove il buon Seba ci prova in tutti i modi a convincermi ad uscire senza soste con lui, ma Staro Prasec resta fedele alla squadra (ovvero cotto e fradicio) e resta al campo. Seba alle 04 di sabato 24 è fuori da Jama Nedam mentre noi 4, dopo un’abbondante dormita, conquistiamo l’uscita nel tardo pomeriggio di sabato…giusto in tempo per fare festa al campo esterno, dove nel frattempo sono arrivati tanti altri speleo croati, bulgari e austriaci…ma questa è un’altra storia.

 

Domenica 25 belli freschi e riposati tor­niamo a Trieste bucando anche una gomma sullo sterrato che porta a Krasno Polije e martedì 28 mio cugino Marko mi scrive che Jenny e Dino Grozni hanno trovato un pozzo oltre il sifone e si sono fermati dopo 70mt per fine materiale a -1260mt e sotto si sente un bel lago! Bel colpo bravi!!

Ringrazio mio cugino Marko Rakovac per l’invito e tutta la super organizzazione croata della Speleoloski Odsjek Planinarskog Drutva Sveucilista Velebit (sezione speleologica della Società Alpinistica dell’Università dei Velebit) con la collaborazione della Komisi-jom za speleologiju Hrvatskog Planinarskog (Commissione speleologica dell’associa­zione alpinistica croata) e del Nacionalnim Parkom Sjeverni Velebit (Parco nazionale Nord Velebit).

Da Trieste Sebastiano Seba Taucer (Grup­po Speleologico San Giusto) e il sottoscritto Marco Cavia Sticotti (Commissione Grotte Eugenio Boegan).

Aggiornamento 15/22 giugno 2022

I croati approfittando delle ottime condi­zioni hanno raggiunto il lago intravisto l’anno scorso portando lo sviluppo a 3399mt fer­mandosi a -1335mt su una pozza che segna il fondo definitivo di questo ramo e dell’abisso stesso. Questa volta hanno esplorato oltre il sifone di -1192mt Marko Rakovac e Dino Grozni. Adesso Jama Nedam è la seconda grotta più profonda della Croazia dietro la Lukina Jama -1431mt.

Marco “Cavia” Sticotti