VOLUME XXVIII – 1989

01 – ELIO POLLI – SILVIO POLLI – Stratificazione microclimatica e vegetazionale in un tipico baratro (caverna a NW di Fernetti 4203 VG) del carso Triestino

Del baratro della Caverna a NW di Fernetti (4203 VG) sono presentati i dati termici e vegetazionali relativi agli orizzonti di —16 m, di —25 m, e di —32 m e delle corrispondenti zone comprese fra i tre orizzonti. Notevole risulta la presenza, nella prima zona climatica prossima al primo orizzonte, di Polystichum aculeatum. In corrispondenza a ciascun orizzonte termico si presentano pure i corrispondenti gradienti termici.

02 – COLOMBETTA G., SOLDÀ R., ZETTO T., BRANDMAYR P. –  Ritmo riproduttivo e habitat di un coleottero troglobio nella grotta delle Torri di Slivia – typhlotrechus bilimeki tergestinus muller (coleoptera, carabidae, trechinae)

Durante gli anni 1983 e 1986-87 è stata studiata, con trappole a caduta e raccolte dirette, la popolazione del Coleottero Carabide troglobio Typhìotrechus bilimeki tergestinus Mùller della Grotta delle Torri di Slivia. Per avere un quadro migliore della variazione annuale dell’entità della popolazione sulla cima del cono detritico, essa è stata studiata anche in modo relativo esprimendola in numero di catture/h.; la dissezione di circa 10 – 20 individui ogni mese ha permesso dì valutare lo stato di maturazione delle gonadi. Allo stesso tempo, in cinque stazioni diverse, venivano rilevate temperatura ed umidità relativa dell’aria e temperatura del suolo. Sulla cima del cono detritico la temperatura dell’aria scende, durante l’inverno, a 3 – 5°C, da maggio ad ottobre/novembre aumenta sino ad 8°C e l’U.M. raggiunge il 100%. La distribuzione della specie studiata, all’interno della grotta, mostra un massimo di densità sulla cima del cono detritico, ricco di humus, ed un minimo alla base del cono. Il numero di individui presenti raggiunge il massimo durante l’«estate della grotta» coincidente con i mesi da giugno a settembre. L’ovodeposizione ha luogo da giugno ad ottobre ed il numero di uova mature varia da 2 a 14 per individuo. Il ritmo di ovodeposizione è più chiaramente sincronizzato con la variazione delle condizioni microclimatiche di quanto non lo sia la comparsa degli individui immaturi. T. bilimeki sembra essere un Carabide univoltino con ovodeposizione estiva, sviluppo larvale della durata di almeno un anno e 4 stadi larvali, impupamento in inverno e maturazione delle gonadi sincronizzato probabilmente dall’aumento della temperatura in primavera. Nel complesso un ciclo generazionale di due anni, con ibernazione delle larve che lo fa assimilare alla maggior parte dei Trechini epigei europei. Ne abbiamo dedotto che la periodicità della popolazione di Typhìotrechus potrebbe essere spiegata in termini di regolazione esogena, come risposta di un coleottero potenzialmente non periodico alle condizioni climatiche della grotta che presenta una stagionalità annuale. Sono comunque necessarie ulteriori ricerche sulla biologia di queste popolazioni e sul loro ciclo vitale.

03 – LEONARDO PICCINI – I limiti idrogeologici del bacino del Frigido (Alpi Apuane)

Nelle Alpi Apuane la circolazione sotterranea è condizionata soprattutto dai fenomeni carsici e dalla struttura geologica, qui molto complessa, il che la rende indipendente, in molti casi, dalle linee di drenaggio superficiale. Questo studio si proponeva di determinare l’estensione reale del bacino del fiume Frigido che, secondo i dati forniti dall’Ufficio Idrografico, avrebbe un coefficiente di deflusso (Q/P) quasi uguale a 2. I limiti del bacino idrogeologico del Frigido stimati in base a: la struttura geologica, la portata delle sorgenti e i risultati di prove di tracciamento eseguite in alcune grotte di quest’area, sono stati poi messi in relazione con il bilancio idrogeologico. Ne è risultato che c’è un surplus di acqua di circa il 25%, che può essere spiegato solo ammettendo una imprecisione nelle misure di portata del Frigido.

04 – A. BERDAR F., RICCOBONO R., SCHIPANI DE PASQUALE – Osservazioni su alcune grotte del capo S. Alessio (Messina)

Vengono riferiti i risultati di un’indagine riguardante i caratteri geografici, l’assetto geologico strutturale e le principali variazioni ecologiche di alcune grotte marine del Capo S. Alessio (Messina).

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