Non si puo’ vivere di ricordi…

 

NON SI PUO’ VIVERE DI RICORDI…

pubblicato su ” PROGRESSIONE N 51 ” anno 2004

Forse non tutti stanno che la parte esterna della Grotta Gigante sta cambiando LOOK.
Con la primavera del 2004 sono cominciati, infatti, i lavori di demolizione dei due vecchi edifici: la palazzina comprendente la cassa e a sala guide ed il museo di speleologia, diventati ormai insufficienti ad accogliere degnamente i numerosi turisti che vengono ogni anno a visitare questa meravigliosa e maestosa grotta.
Arrivai in Grotta Gigante molti molti anni or sono come “guidina”, ovvero colei che sostituiva le guide fisse durante il loro giorno di riposo o di ferie.
Il lavoro mi entusiasmò subito ed ogni volta che avevo la disponibilità di sostituire le guide titolari, non perdevo l’occasione per tornare in quell’incantevole caverna.
Ricordo che ad accogliermi al mio primo giorno di lavoro c’erano nonna Renata (la cassiera) e nonno Alceo (marito e custode): due persone splendide, cordiali e affabili che mi misero subito a mio agio. Era com’essere a casa!!!
Esisteva allora, come fino a qualche mese fa, un corpo centrale dove, al pianterreno, c’era la cassa e la sala guide, oltre ad una veranda sul retro che faceva da sala da pranzo per i “nonni”. Il “primo piano” invece altro non era che un sottotetto adibito a stanza da letto.
La zona cassa era una piccola stanzetta con un bancone, fatto ad elle, che faceva da postazione di “comando” a nonna Renata, donna ormai anziana, autoritaria, ma gentile, che ci viziava spesso (ricordo in particolare i suoi gustosissimi “kiffeletti” che aveva l’abitudine di farci trovare la domenica).
Nonno Alceo aveva invece le mani d’oro e qualsiasi cosa occorresse per la manutenzione e l’abbellimento della grotta, dalla più banale a quella più astrusa, veniva, con santa pazienza, da lui portata a termine.
Era bello arrivare a Borgo Grotta, anche se di mattina presto, sapendo che lì avresti trovato armonia e serenità.
I turisti che accompagnavo erano entusiasti e sbalorditi da quello che vedevano, ascoltandomi con interesse ed esterrefatti da quello che la natura era stata in grado di compiere in milioni d’anni.
Ancora oggi faccio la guida, ora però a tempo pieno, e dopo vent’anni da quei giorni continuo a portare in grotta migliaia di persone eppure, nonostante sia passato tanto tempo, la Grotta continua ad infondermi forti emozioni, provocate anche dallo stupore e sbigottimento del turista. Nulla è cambiato!
Mi è capitato spesso che i ragazzini giunti all’uscita commentassero: Ma è già finito? Che peccato! Farei volentieri un’altra visita! Ma come si può diventare guida? E’ troppo bello questo lavoro!!!
Ci sono anche persone adulte che, con la scusa di portare amici e parenti, vengono volentieri a rivisitarla, perché il suo fascino è unico !!!
Ma non mi devo perdere nei meandri dei ricordi, torniamo agli edifici da abbattere…
Nell’inverno 2003-2004 ci fu comunicato che sarebbe stata prossima la costruzione del nuovo centro d’accoglienza per i visitatori della Grotta Gigante, e che dovevamo incominciare a prepararci per il trasferimento temporaneo nelle strutture esistenti ed in quelle in arrivo, situate all’uscita della grotta, detta ”ingresso alto”.
Durante quell’inverno cominciammo ad imballare, impacchettare, smistare la grande quantità di materiale accumulatosi nell’edificio centrale, che possedeva anche uno spazioso sottotetto dove per anni e anni erano state conservate le famose cose che…”possono sempre servire”. Grazie a questo sistema venne alla luce anche materiale interessante, accortamente conservato da Giuliano e Mauro, guide pluri trentennali della Grotta Gigante.
Arrivò anche il giorno dell’arrivo dell’unità abitativa per le guide. Cosa significava? Trasloco, trasferimento definitivo…ovverosia arrivarono i giorni dell’abbattimento definitivo dei vecchi edifici!
L’unità abitativa certo non assomiglia ad una casetta di montagna, come neppure alla mitica casetta in Canadà. E’ un cubo con tre finestre, una porta, due condizionatori d’aria ….. tutto sommato basta adattarsi un po’ nell’attesa che arrivi la nuova struttura che avrà tutti i requisiti desiderati….
Bene, comincia il conto alla rovescia…
Arrivarono ruspe, “picchi” e camion per la demolizione…e quant’altro servisse per abbattere il vecchio per dar spazio al nuovo.
Il giorno esatto non si sapeva ma, dalle recinzioni arancioni, dalla messa in sito del cantiere per gli operai, dall’arrivo dei mezzi pesanti su sei ruote, si poteva supporre che non sarebbe passato troppo tempo per il momento fatidico!
ECCOLO…la sorte volle che fosse un lunedì! Un lunedì di marzo quando la grotta era chiusa per riposo settimanale. Nessun visitatore curioso, nessuna guida della vecchia guardia era presente a dare l’ultimo saluto. Ma…per mia, non so se fortuna (come archivista) o per sfortuna (come ”vecchia guida” affezionata a quei locali che mi hanno visto crescere sia d’età sia, spero, professionalmente) quella mattina passarono di là Ruggero e Antonella, due miei nuovi colleghi…….
Lunedì 5 aprile alle ore 10.44 ricevetti sul mio cellulare una chiamata d’Antonella che mi comunicò che erano iniziati i lavori d’abbattimento dell’edificio principale, biglietteria e sala guide.
Ore 11.00. Salii in auto sotto un diluvio esagerato e guardando verso l’altopiano vidi che “lassù” il cielo era di un nero ancora più intenso……..già, eravamo tutti tristi per l’abbattimento della vecchia struttura!!!!!
Strada facendo il nero si dissolse e la pioggia cessò definitivamente arrivando a Borgo Grotta Gigante.
Man mano che mi avvicinavo all’ingresso della grotta, sentivo distintamente il “picchio” (non un uccello, ma il martello per la demolizione) che imperterrito “colpiva” un muro, demolendo così tetto e pareti, che cadevano fragorosamente.
Ora anche la mia vista si rendeva conto sempre più distintamente di cosa stava accadendo…buona parte della casa era già sventrata!
Scesi dall’auto, presi la macchina fotografica e mi avvicinai sempre di più, e più mi avvicinavo e più mi si stringeva lo stomaco, e …un lacrimone sfuggì al mio controllo.
Gli anni passano, gli spazi diventano piccoli, si modificano le esigenze del pubblico quindi è giusto RINNOVARSI, anche se ti si stringe lo stomaco…Sicuramente, ne sono certa, sorgerà un edificio che entrerà nella “storia” come quello precedente.

Non si può vivere di ricordi, anche se è giusto non dimenticare il passato, che è quello che in ogni caso ci ha forgiato, ma bisogna guardare avanti cercando di migliorare, creare nuovi stimoli e nuove aspirazioni, in poche parole CRESCERE.
Nuove guide, nuovi turisti, nuova struttura portano a nuove iniziative e progetti.
Un modo per raggiungere tutto ciò è anche migliorare la propria “casa” adeguandola alle esigenze odierne, creando nuovi spazi ed arricchendo le offerte valutando le richieste del turista moderno, per arrivare così a un potenziale incremento turistico che farebbe da volano per nuovi e continui impulsi.
Nel mio cuore però resterà sempre quella piccola e scomoda casetta immersa negli alberi, sebbene sia convinta che il nuovo lifting della Grotta Gigante sarà il trampolino per una continua e inarrestabile ascesa!
Maria Pia Zay