VOLUME VII – 1967

INDICE GENERALE VOLUME VII – 1967

Trieste 1968

FABIO FORTI: La geomorfologia nei dintorni di Slivia (carso Triestino) in  rapporto alla litologia ed alla tettonica

Sono riportati i dati del rilevamento geomorfologico eseguito lungo una sezione ortogonale all’asse della piega anticlinale del Carso Triestino dal colle Na Precnichi, nei pressi del confine di Stato, al margine dell’Altopiano nei pressi della torre piezometrica dell’acquedotto Randaccio. E’ brevemente riassunta la storia della geologia delle formazioni cretaciche affioranti lungo la sezione, ed è illustrata la necessità di suddividere tali formazioni in «Unità litostratigrafiche» secondo le norme dettate dal «Code of Stratigraphic Nomenclature». Sono descritti gli affiora­menti cretacici presenti dal punto di vista litostratigrafico, tettonico e geomorfologico in rap­porto con l’evoluzione del carsismo. Gli affioramenti cretacici sono stati suddivisi in tre Unità: l’Unità A – «Formazione di Comeno», comprendente i calcari lamellari-lastroidi costituenti la parte basale delle rocce quivi affioranti; l’Unità B – «Formazione di Slivia», suddivisa in due membri che raccoglie tutte quelle formazioni dolomitiche e calcaree che stanno alla base della potente serie dei Calcari a Rudiste; tali calcari sono stati raggruppati infine nell’Unità C – «For­mazione di Aurisina». Gli elementi geomorfologici rilevati nelle tre Unità vengono rappresentati in una «curva geomorfologica» e posti a confronto con una «curva topografica» della sezione oggetto del presente studio.

TULLIO TOMMASINI: Indagine termometrica alle risorgive del Timavo San  Giovanni di Duino  ed alle sorgenti  del vallone di Moschenizze (carsoTriestino) – biennio 1966-1967

Dal primo gennaio 1964, con frequenza quattordicinale, vengono tenute sotto controllo termometrico sei delle numerose sorgenti che sgorgano al margine occidentale del Carso Trie­stino. Scopo della ricerca è di conoscere con maggior chiarezza il regime termico delle acque carsiche in rapporto con il clima di superfìcie e di apportare qualche nuovo elemento alla cono­scenza dell’idrologia profonda del Carso Triestino, che sembra essere condizionata in maniera notevole dall’apporto idrico del Timavo Superiore. Nel presente lavoro vengono pubblicati i dati raccolti nel biennio 1966-1967, e le medie generali di ogni anno sono poste a confronto con le medie degli anni 1964 e 1965.

FRANCO LEGNANI: La caverna dei ciclami nel carso triestino

Lo studio paleoclimatologico del riempimento della Caverna dei Ciclami, basato su analisi granulometriche, chimiche e pollimene, ha permesso di ricostruire l’evoluzione ambientale del Carso Triestino nell’epiglaciale e nel postglaciale. Vengono descritti i principali periodi.

SERGIO ANDREOLOTTI – SERGIO DUDA – EGIZIO FARAONE: I castellieri  della  regione  Giulia nell’opera di Raffaello Battaglia

 II 18 marzo 1958, a soli 61 anni, si spegneva Raffaeilo Battaglia, insigne scienziato e naturalista triestino. Numerosi furono gli incarichi da Lui ricoperti nella sua intensa vita di studioso. Dal 1940 al 1944 e cioè durante gli anni difficili della guerra, Raffaeilo Battaglia resse la presidenza della Commissione Grotte «E. Boegan» della Società Alpina delle Giulie e diede naturalmente un particolare impulso alle ricerche paleontologiche e paletnologiche nella nostra regione. Questo ci fa sentire maggiormente l’obbligo, a dieci anni dalla sua scomparsa, di ricordarlo degnamente e di tracciare una breve sintesi della sua vita e delle sue attività scientifiche (*).

MARINO VIANELLO: Contributo   alla   conoscenza   del    fenomeno   carsico del  monte Cervati (Salerno)

lavoro eseguito con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche

L’A. riferisce su di una campagna di ricerche sul carsismo del Monte Cervati (Appennino Meridionale – Provincia di Salerno) svoltasi nell’estate del 1967 a cura della Commissione Grotte «Eugenio Boegan» della Società Alpina delle Giulie. E’ stata accertata la presenza di notevoli fenomeni superficiali mentre, malgrado la circo­lazione idrica sia pressoché interamente sotterranea, non sono state individuate cavità sotter­ranee di rilievo.

ENRICO DAVANZO – PINO GUIDI: Grotte del versante nord-est del monte Cervati

 Nel presente lavoro sono riportati i dati catastali delle cavità esplorate nel corso di una breve campagna speleologica condotta dalla Commissione Grotte «E. Boegan» della Società Alpina delle Giulie, sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, sul Monte Cervati (Appennino meridionale).

 GIORGIO   ALBERTI: Campagna di studio al monte cervati osservazioni  biologiche

 Nel corso di una breve campagna speleologica organizzata dalla Commissione Grotte «Eugenio Boegan» della Società Alpina delle Giulie sul Monte Cervati (Appennino meridionale) sono state eseguite ricerche sulla fauna ipogea i cui risultati sono sinteticamente esposti nella presente nota.

 MARINO VIANELLO:  Un lavoro francese su speleologia e medicina Dott. Jacques  Féniès – Speleologie et medicine – Musson & C.ie,  Editeur – Paris  1965

La medicina ha seguito l’uomo ai poli, sulle vette Himalaiane, nel caldo delle foreste dell’Amazzonia: era naturale che penetrasse sotto terra, al seguito degli speleologi ed il dottor Féniès è lieto che ciò sia avvenuto in Francia, nazione al­l’avanguardia nel campo delle ricerche speleologiche. Il libro del dottor Féniès tratta soggetti diversi, posti però sotto il denomina­tore comune dell’unità del luogo e dell’ambiente. Lo scopo dell’opera è eminentemente utilitario: «indurre alla riflessione una speleologia divenuta adulta e pienamente cosciente dei suoi propri pericoli».

SERGIO ANDREOLOTTI – BENNO BENUSSI – MAURO MELATO – FRANCESCO STRADI: Resti  di  fauna del pleistocene medio, tra cui ippopotamo e rinoceronte, in  una breccia ossifera presso Slivia (carso Triestino)

Si comunica il rinvenimento di resti fossili, tra cui ippopotamo e rinoceronte, in una breccia ossifera presso Slivia nel Carso di Trieste.

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