La galleria delle zecche, mai nome di un ramo fu più azzecato…
Pubblicato su Progressione 66
Alla fine del 2016, dopo aver trovato il collegamento tra il complesso del Col delle Erbe (grotta Buse d’Ajar) e la grotta Rotule Spezzate, ci siamo concentrati nello studio dei rilievi e delle morfologie per capire dove si potesse cercare e trovare il collegamento con il Foran del Muss. Le alternative si erano rivelate due: o cercare nel ramo a valle di Dreaming Buse D’Ajar, che si avvicinava alle zone nuove post sifone di Dobra Picka, o iniziare uno scavo nel ramo a valle della Galleria delle Zecche dove la galleria era ostruita da depositi di ghiaia ma dai rilievi sembrava distare all’incirca 40 m dal termine della galleria Sandrinelli appartenente alla grotta Clemente e quindi al complesso del Foran del Muss. Il 7 gennaio del 2017, in una freddissima giornata, io la Pacia e Marco Armocida, nonostante lo scarso entusiasmo di tutti, saliamo in giornata a Rotule Spezzate e iniziamo lo scavo. A fine giornata uscivamo con un risultato incoraggiante, la ghiaia non era troppo compatta e di tanto in tanto usciva uno sbuffo d’aria.
Nonostante il poco appoggio da parte di molti, la Pacia ed io continuiamo lo scavo da sole per altre 3 uscite, ma dedichiamo anche delle uscite a scendere in Dreaming Bus D’Ajar assieme a Gianni e a Spartaco per cercare nel ramo a valle un passaggio d’accesso ai rami post sifone di Dobra Picka da poco esplorati da Mosetti e da Taucer del gruppo Progetto Grande Poiz. Come ci aspettavamo, qualcosa di interessante lo abbiamo trovato ma siccome il passaggio è molto stretto e richiederebbe un massiccio lavoro di disostruzione in roccia, non avendo la riprova della vicinanza dei rilievi, decidiamo di comune accordo di puntare allo scavo in galleria delle zecche. Il 15 agosto 2017 grazie alla collaborazione di Sebastiano Taucer, riusciamo ad effettuare una prova artva tra la parte terminale della galleria Sandrinelli e lo scavo iniziato in galleria delle Zecche. Mentre Gianni e Seba vanno in Clemente con l’artva in ricezione io e la Pacia ci posizioniamo in Zecche con l’artva in trasmissione. A fine giornata, quando all’esterno ci incontriamo, i ragazzi ci comunicano che l’artva ha segnato 35m. Un ottimo risultato che conferma la nostra convinzione e rafforza la voglia di proseguire lo scavo.
Arrivato il 2018, alterniamo uscite di scavo, sia da sole che con la compagnia di vari amici, ad uscite esplorative e di rilievo topografico sia in zona Casera Goriuda, in particolare in Bus d’Ajar, che in altre zone del Canin.
Il 30 agosto 2018, dopo 20m di cunicolo scavato nella ghiaia, finalmente raggiungiamo un varco che dà accesso ad una “stanza” dove possiamo alzarci in piedi! Si tratta di un ambiente impostato su di una frattura con direzione Nord\Sud che interseca la galleria principale. Entrati in questa stanza, ci guardiamo attorno e Gianni individua, tra la ghiaia e la roccia della parete opposta a dove siamo arrivati, un piccolo spazio dal quale esce un flusso d’aria deciso… ci toccherà scavare ancora… Tentiamo di organizzare in più occasioni con Sebastiano una nuova prova artva ma niente da fare.
Finalmente abbiamo attorno un bell’entusiasmo e grazie a Gianni, Tom, Spartaco, Cavia, Korajs e i ragazzi che hanno fatto il corso quest’anno, (Enea e Carlo), riusciamo a salire in casera ogni fine settimana ed alcune volte entriamo in grotta sia al sabato che alla domenica. A metà ottobre, durante un’uscita di scavo ci troviamo davanti ad un “problema”, il cunicolo non ha più un soffitto di roccia ma di ghiaia. Proviamo a scavare verso l’alto e liberiamo un passaggio alto circa due metri che continua a scaricare ghiaia e pietre di dimensioni non piccole con sopra una cupola che potrebbe essere un soffitto ma anche un insieme di grossi massi. Nonostante la notevole quantità d’aria che scendeva dal camino abbiamo valutato la situazione non sicura perché priva di una via di fuga e decidiamo di aggirare l’ostacolo iniziando a scavare verso destra.
Ritornati a casa, io, Gianni, la Pacia, Tom e Cavia siamo concordi nel contattare i responsabili del progetto Grande Poiz per raccontargli la situazione. Li sentiamo telefonicamente e gli proponiamo di incontrarci per verificare i rilievi e organizzare sia una prova artva che uno scavo su entrambi i fronti. Sarebbe l’occasione per un risultato congiunto tra i gruppi, la soluzione migliore dal momento che il complesso è il frutto delle esplorazioni di tanti speleo di gruppi e generazioni diverse che si sono susseguiti nel tempo. Nonostante la disponibilità ad una collaborazione, espressa in varie occasioni, non siamo mai riusciti ad organizzare un’uscita congiunta. Passano i mesi e ci troviamo a luglio 2019.
L’appuntamento per una prova artva doveva essere per il sabato….., Cavia e Taucer dovevano entrare in Clemente e raggiungere la Galleria Sandrinelli mentre io, la Pacia e Gianni saremmo scesi in Rotule spezzate sul fronte scavo. All’ultimo momento causa possibili temporali indicati dalle previsioni meteo Taucer e Cavia decidono di non venire mentre noi entriamo ugualmente in Rotule e proseguiamo lo scavo verso destra, da dove arriva comunque una corrente d’aria (anche se ha una portata inferiore rispetto a quella che scende dal camino), in attesa di una prova congiunta che confermi l’ipotesi che il collegamento si trova proprio in cima a quel camino ostruito dalla ghiaia. Sentiamo nuovamente e in più occasioni i Responsabili del progetto grande Poiz e rimandiamo la prova artva e lo scavo per la settimana di ferragosto. Dopo vari contatti sia telefonici che personali viene fissata la data di un ingresso in grotta congiunto per il giorno 15 agosto. Invece mercoledì 14 agosto mentre in macchina con Gianni sto salendo a Sella Nevea, arriva un messaggio di Cavia, che si trova in Papua che ci inoltra un messaggio ricevuto da Taucer che dice “Siamo usciti da Rotule… è tutta la notte che festeggio”.
Sul momento non abbiamo realizzato, chiamiamo Cavia che era convinto che ci trovassimo anche noi in grotta. Il collegamento è stato fatto da due squadre miste che hanno scavato sia dal Clemente che da Rotule, e si sono collegate proprio attraverso il camino che avevamo scavato. La galleria delle Zecche ha colpito ancora e mai nome fu più azzeccato per il ramo di una grotta. Ora il gioco delle esplorazioni si sposta verso altri fronti.
Grazie a tutti gli amici che hanno collaborato allo scavo:Patrizia Squassino, Gianni Cergol, Spartaco Savio, Marco Sticotti, Tom Kravanja, Adriano Balzarelli, Enzo Caruso, Domagoj Korajs, Carlo Milos, Enea Alic, Giulia Giberna, Oliviero, Gianmaria Valeri.
Cristina Michieli e Patrizia Squassino