Guido Toffolini

GUIDO TOFFOLINI – Trieste 23.12.1934 – 23.07.2018

Guido Toffolini entra nella Commissione Grotte “E. Boegan” nel 1957, assieme a Nevio Mauri (Nene) e a Bruno Candotti (Bruno Rosso), elementi su cui Luciano Saverio Medeot – appena rientrato dalle Americhe, contava molto. Guido non rimarrà nella Commissione per molto tempo, ma in quel triennio farà un’attività veramente notevole, considerati i tempi e i materiali allora in uso.

Nel febbraio 1957 lo troviamo all’abisso del Diavolo, 56 VG, il mese dopo alla Fovea Maledetta, 822 VG, all’Ab. dei Cristalli, 3960 VG, al P. I di Rupingrande, 2703 VGe al Muff, 131 VG; in aprile scende alla Plutone, 23 VG e in maggio alla Berlova, 823 VG. Poi segue la Commissione in Friuli, soprattutto sul Cansiglio. Il 1958 sarà per Guido un anno di fuoco: all’attività sul Carso e in Friuli (Polidori, 479 Fr) aggiunge la partecipazione alla prima spedizione alla Spluga della Preta in cui è coinvolta la Commissione (il cui Direttivo invia i migliori uomini del momento: Dario Marini, Marino Vianello e Guido Toffolini). Nello stesso anno partecipa alla spedizione alle Stufe di S. Calogero, a Sciacca.

L’ultimo anno di permanenza ufficiale nella Commissione, il 1959, prosegue nelle discese, fatte buona parte per allenamento (in vista delle esplorazioni sul Cansiglio) ma anche per controllare – ed eventualmente rettificare – i rilievi; così scende nell’Ab. di Gabrovizza, 73 VG, nuovamente nell’Ab. del Diavolo e in quello dei Cristalli, alla Gr. Noé, 90 VG, alla 1720 VG. Nel maggio collabora al rilevamento della Plutone, 23, della 81 VG; in giugno guiderà (capocamion) la seconda squadra impegnata nell’esplorazione dell’Ab. Polidori e nell’esplorazione della 185 VG – Ab. presso Opicina Campagna, 25 luglio, partecipa alla scoperta ed esplorazione di un ramo sfuggito ai primi rilevatori.

Alla fine dell’anno rassegna le dimissioni – forse si sentiva a disagio con i giovani rampanti entrati di recente nella Commissione – ma non si allontanerà dal Gruppo. Infatti oltre ad essere presente alle consuete cene sociali parteciperà al alcune uscite: nel luglio 1960 è all’Ab. sopra Chusa, 116 VG, l’anno seguente torna con Vianello 185 per il rilevamento del nuovo ramo ed infine nel 1962, 9 dicembre, collabora con Vianello nel rilevamento della Gr. presso Sagrado, 4112 VG. Anche se non sempre i rilevatori si ricordavano di mettere anche i nomi dei collaboratori traccia del suo apporto alle operazioni di rilievo si trovano nelle cartelle 66 e 413 Fr e 23, 81 e 4112 VG del Catasto Storico della Commissione Grotte.

Oltre a prender parte all’attività di campagna, ove si distingueva da tutti gli altri per la perizia con cui faceva ‘sicura’: con lui alla corda di sicurezza (con cui, allora, venivano accompagnati-aiutati nella discesa e nella risalita sulle scale) risalivi gradino per gradino, senza scossoni e senza strappi, Guido aveva dato il suo contributo anche alle altre iniziative. Era presente ai vari lavori nella Gr. Gigante e alle “Illuminazioni popolari” della stessa. Nel 1958 viene eletto nel Direttivo della Commissione, Direttivo che gli affiderà la circa di Economo. Nel febbraio 1958 partecipa agli esperimenti sui “colpi di calore” organizzati dai dottori F. Legnani, G. Modugno e A. Raimondi, presso il bagno a vapore di via Veronese, in previsione della spedizione alle Stufe di San Calogero di Sciacca. Per la sua prestazione riceverà un diploma di benemerenza  “per aver contribuito al progresso della scienza medica”.

CLASSE 1934, GROTTISTA DEGLI ANNI ’50

Foto scattata nel marzo del 1959 fuori dalla Grotta Noè. In basso a destra Guido Toffolini e fidanzata.

Squilla il telefono: l’amico Pino mi comu­nica che qualche giorno fa Guido ci ha la­sciato, chiedendomi di scrivere due righe in suo ricordo, compito non facile, considerato che non l’ho rivisto da oltre mezzo secolo. Guido Toffolini era nato il 23 dicembre 1934, impiegato nella Fabbrica Macchine di Trieste, era entrato nella Commissione Grot­te nel 1957 assieme a Nevio Mauri (Nene) e a Bruno Candotti (Bruno Rosso). In virtù della sua robusta costituzione fi­sica veniva affettuosamente chiamato “Zio Lardo” dai suoi amici più intimi, ma non da me, ancora ragazzo, per rispetto alla sua età: era più “vecchio” del sottoscritto di ben cinque anni. In grotta Guido faceva coppia con Gior­gio Bortolin ed accompagnava spesso Marino Vianello nelle escursioni minori de­dicate a rilievi o ricerche varie. Sul Carso abbiamo visitato insieme parecchie grotte e abissi: l’abisso del Diavolo, la Fovea ma­ledetta, l’abisso dei Cristalli. la 1720 VG, l’abisso sopra Chiusa (il 9 e 10 luglio 1960: allora le esplorazioni di cavità complesse comportava, considerato l’uso di pesanti scale con cavo da sei e gradini in legno, anche due giorni di lavoro!), la grotta Plutone. In pratica, come in quegli anni facevano tutti i Gruppi, tutte le grotte più importanti allora conosciute. Se sul Carso buona parte dell’attività era la rivisita (a scopo di allenamento, aggiorna­mento rilievi, ricerca di eventuali prosecuzio­ni) di grotte già conosciute, nel vicino Friuli si andava solo in esplorazione. Pure Guido, al pari di me, era innamorato di Pradis, bellis­simo paesino nelle Prealpi Carniche, e delle sue grotte. Negli anni ’50 l’Alpina aveva in corso l’esplorazione della Grotta II di La Val e delle molte altre cavità che si aprono ne “l’ellissoide cretaceo”, come aveva definito la zona il nostro amato, allora presidente della C.G.E.B., Carlo Finocchiaro. Ma non solo Pradis, Guido è stato presente alle varie spedizioni sul Cansiglio, a quella dedicata al rilievo della Grotta di Viganti e a quelle – durissime – all’abisso Polidori sul Monte Caval­lo di Pontebba. Fuori dalla nostra regione Guido Toffolini nell’agosto 1958 ha partecipato, assieme a Dario Marini e a Marino Vianello, alla spedi­zione alla Spluga della Preta, dopo aver pre­so parte, nel marzo dello stesso anno, alla terza spedizione della Boegan alle Stufe di San Calogero in Sicilia. Nella foto allegata, scattata nel marzo 1959, è ripreso un nutrito gruppo di grottisti accovacciati presso l’imbocco della Grotta Noè, appena visitata. Si riconoscono in bas­so a destra Guido Toffolini e fidanzata, Gior­gio Bortolin e fidanzata, all’estrema sinistra Marino Vianello e fidanzata, il sottoscritto nella parte centrale con Giuditta, poi Elda Elzeri, Uccio Parisi, Mariella Zarli, Ugo Dolzani, M. Cruci, Sergio Battaglia. In alto a sinistra Franco Gherbaz e Livio Forti mentre l’ultimo in alto a destra è Luciano Filipas. Nonostante siano passati sessant’anni dai fatti narrati e dalla foto qui riprodotta, i ricordi di quei giorni, sicuramente più felici e spensierati di quelli d’oggi, continuano a rimanere impressi nella mia mente. Concludo mandando un metaforico salu­to a Guido, compagno di numerose discese in grotta nel pur breve lasso di tempo tra­scorso insieme.                                                                                     Bosco Natale Bone

(testo pubblicato su Cronache ipogee 8/2018)

Guido non è stato un gran rilevatore: nel Catasto portano la sua firma solo due cavi­tà, La Gr. di Viganti 66 Fr, al cui rilevamen­to ha partecipato nel 1959, e il Pozzo delle Nicchie, 413 Fr, grotta profonda 37 metri su 14 di sviluppo, rilevata sul Cansiglio assieme Bruno Candotti in una delle tante uscite che si facevano sul finire degli anni ’50, ma ha prestato la sua opera quale collaboratore a molti altri rilievi. Fra i tanti possiamo ricordare la Grotta Plutone, 23 VG (15 maggio 1959), il Pozzo presso Trebiciano, 81 VG (1959), l’Ab. presso Opicina Campagna, 185 VG (21 mag­gio 1961), la Gr. presso Sagrado, 4112VG (9 dicembre 1962).