Aggiornamento explo abisso in Canin, A13
A fine ottobre 2015 (il 24 e 25) sono riprese le indagini in profondità (ferme da inizio estate) in A13. La prima neve dell’anno, frammista ad alcuni tratti ghiacciati, ha reso la discesa dal bivacco DVP all’ingresso della cavità di non facile resa, soprattutto nei tratti più ripidi delle lastronate calcaree di quota 1800. Entrati e scesi subito a -300 (ove era sistemato il materiale per proseguire l’esplorazione), a causa del scioglimento della neve esterna, la cavità presentava una grossa attività idrica, che aumentava proporzionalmente alla profondità. La progressione, ferma in un mandrino, è proseguita attraverso un susseguirsi di pozzi e meandri (stretti ma non troppo) sino ad una grossa forra, molto attiva, scesa per il momento fino -400 causa fine materiali: la forra si approfondisce. Usciti alle 3 del mattino, sotto un bellissimo cielo stellato e con una temperatura mite, il giorno dopo siamo ridiscesi a valle sul sentiero che aggira a Ovest il monte “Bila Pec, ove a 10 minuti dalla macchina, sulle ultime infime paretine, una caduta di 5 metri ha in parte rovinato la gita allo scrivente, fortunatamente senza gravi conseguenze se non qualche giorno di riposo a casa.
Federico Deponte
Durante le azioni di ricerca esterne nella zona della Conca dei Camosci, atte a ricercare nuovi ingressi utili alla definizione del collegamento tra i sistemi del Foran del Muss e del Col delle Erbe, in zona scoscesa e di non facile accesso, è stato indivduato un ingresso soffiante a quota 1797 slm, marcato già “A13”. Si tratta di una cavità individuata da Bianchetti, Squassino e Lazzarini durante delle battute di zona svolte nella prima metà degli anni ’80, che chiudeva subito sul pozzo d’accesso dopo pochi metri a causa dell’esiguità delle dimensioni. L’estate 2014 ha portato ad un lavoro di scavo che in due uscite ha permesso di accedere al primo pozzo d’ingresso, che dopo 20 metri abbastanza scomodi, si allarga man mano durante la discese sino a divenire un grande ambiente di 10×5 profondo 138mt. L’ultima punta d’inizio luglio 2015 ha permesso di forzare un breve ma stretto meandro alla base del pozzo d’accesso, dopo il quale la cavità si concede con dei bei pozzi di 39 e 15 mt, che conducono ad un grande salto di 87mt: alla base, con forte attività idrica, un breve meandro porta ad un altro pozzo di 30mt ed al suo successivo meandro, percorso per 50mt e sfociante in un nuovo pozzo non disceso. Topografia sino a -290mt, explo ca. -340mt
Riccardo Corazzi