Pietro Nobile

 

PIETRO NOBILE – CAMPESTRO (TICINO) 10.10.1776 – VIENNA 7.11.1854

Pietro Nobile nasce a Campestro, nel Canton Ticino il 10 ottobre 1776 (alcune fonti lo fanno nascere l’undici ottobre di due anni prima) si trasferisce due anni dopo a Trieste al seguito del padre Stefano, costruttore edile. Assolti i primi studi presso la Scuola Nautica di Trieste nel 1897, grazie ad una sovvenzione, si sposta a Roma per studiare architettura. Quattro anni dopo si reca a Vienna per un periodo di tirocinio e specializzazione che completa la sua formazione di architetto. Rientrato a Trieste nel 1807 viene assunto come Ingegnere Aggiunto alla Direzione delle pubbliche Fabbriche di Trieste, Aquileia e Gorizia, diventando Ingegnere Capo nel 1817, ovvero Direttore della I. R. Suprema Direzione delle Fabbriche del Litorale. Nel 1818 passa a Vienna, ove diventa Consigliere Aulico, a dirigere la Sezione Architettura dell’Accademia delle Belle Arti.
Pietro Nobile, cavaliere di San Vladimiro nel 1835, e della Corona Ferrea nel 1845, è valente architetto – progetta palazzi, fari, chiese, cenotafi, strade nel Litorale, a Vienna e in altre città dell’Impero – ma anche archeologo: a Trieste scopre il Teatro Romano, inizia i restauri a quello di Pola, sovrintende a quelli di Aquileia, lasciando ovunque ampia traccia del suo operato. Muore a Vienna il 7 novembre 1854.
Il nome di Pietro Nobile è legato alla speleologia e all’idrologia carsica per due sue iniziative: una serie ricerche sull’acquedotto romano di Bagnoli e una marcatura del Recca-Timavo.
L’acquedotto romano di Bagnoli era una struttura che dalla sorgente carsica Clinciza (chiamata anche Fonte Oppia) portava l’acqua sino all’antica Tergeste. Nobile comincia ad interessarsi del problema nel 1815 allorché, pensando di poterla riutilizzare per la città di Trieste, ne esegue uno studio sistematico, corredato da una descrizione particolareggiata per un percorso di dieci miglia (dalla sorgente ad un tratto scoperto nella via dell’Istria, alla periferia della città); ancora nel 1828 perora la causa presso il Principe di Porcia, Governatore del territorio di Trieste, ma il progetto rimase inattuato.
Nel 1835 Pietro Nobile organizza una marcatura del Recca utilizzando paglia sminuzzata e galleggianti formati da “corpi di legno di diversa figura appositamente data”, mentre alle risorgive del Timavo presso Duino “per vari giorni furono tenute reti fittissime e gente di sorveglianza”. L’esperimento non ha successo, come non aveva avuto quello eseguito una decina d’anni prima (da di cui non hanno ulteriori notizie): ci vorranno quasi cent’anni e nuovi mezzi per ottenere risultati certi. (PG)

Scritti di interesse speleologico

1896 (con Nobile R.): Notizie archeologiche sull’antico acquedotto romano a Trieste, L’Indipendente, Trieste 1896 e Tip. Levi, Trieste 1896, pp. 16
Molto ampia è la bibliografia su Pietro Nobile (fondamentale negli ultimi decenni gli apporti di G. Pavan); qui viene presentata solo quella ritenuta essenziale:

  •  De Farolfi L., 1965: Gli acquedotti romani di Trieste con particolare riguardo all’acquedotto di Bagnoli, Atti e Mem. della Soc. Istriana di Archeologia e Storia Patria, vol.  LXV, XIII della nuova serie, pp. 5-80
  • Faraone E., 1991: Lo sviluppo della speleologia triestina secondo la stampa locale, Simp. Int. sulla Protostoria della Speleologia, Città di Castello, sett. 1991: 41-50
  • Galli M., 1999: Timavo. Esplorazioni e studi, Suppl. n. 23 di Atti e Memorie CGEB, Trieste 1999: 19
  • Galli M., 2000: La ricerca del Timavo sotterraneo, Museo Civico di St. Nat., Trieste 2000: 10-11
  • Guidi N., 1999: Pietro Nobile. Regesto degli atti presenti nell’Archivio Storico del Comune di Trieste, Atti e Mem. della Soc. Istriana di Archeologia e Storia Patria, XCIX della raccolta, XLVII della nuova serie, pp. 206-336
  • Guidi N., 2000: Pietro Nobile, ingegnere idraulico e marittimo, Hydrores, a. XVI, n. 17: 58-60, Trieste 2000
  • Guidi N., 2001: Pietro Nobile, l’uomo e il professionista, Atti e Mem. della Soc. Istriana di Archeologia e Storia Patria, CI della raccolta, XLIX della nuova serie, pp. 331-380
  • Generini E., 1884: Trieste antica e moderna, Tip. Editrice Mortera, Trieste 1884, pp. 520; ristampa anastatica, Libreria Int. Italo Svevo, Trieste 1968, pp. XIII, 571
  • Kandler P., Li aquedotti, in Storia Cronografica di Trieste …, Trieste stab. Tipogr.-Litogr. C. Coen, Ristampa Trieste 1968: 237-258
  • Marini D., 1981: Prima ricerca dell’acqua sotterranea del Carso, Alpi Giulie, 75: 60-66
  • Marini D. de Canedolo, 2010: Le grotte del Carso triestino dalla preistoria ai giorni nostri, vol. I, Duino Aurisina, 2010, pp. 168
  • Marini D. de Canedolo, 2011: Le grotte del Carso triestino dalla preistoria ai giorni nostri, vol.II, Duino Aurisina, 2011, pp. 182
  • Medeot L. S., 1966: Documenti inediti e biografie per una “Storia della speleologia” (Friuli Venezia Giulia), Mondo Sotterraneo, n. u. 1965: 81-93
  • Pavan G., 1998, Pietro Nobile architetto (1776-1854). studi e documenti, Ist. Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Trieste 1998: 1-445
  • Pavan G. (a cura di), 1999: L’architetto Pietro Nobile (1776-1854) e il suo tempo, Atti del Conv. Int. di Studio, Trieste7-8 maggio 1999, Tip. Moderna, pp. 511
  • Rutteri S., 1983: Trieste.  Storia ed arte tra vie e piazze. Da San Giusto ai borghi nuovi, ed. LINT, Trieste 1983, pp. 470