Manuali e Tecnica

In questa sezione della biblioteca virtuale sono stati pubblicati dei testi riguardanti la manualistica per lo studio, l’esplorazione, il rilievo e la mappatura delle grotte oltre ad articoli tecnici sui materiali da progressione. Per visualizzare i testi contenuti sfoglia la pagina.

Valutazione delle grotte carsiche

Il libro in lingua tedesca affronta le problematiche connesse allo sfruttamento e studio delle grotte sia sotto gli aspetti ambientali che turistici ed economici. Analizza le ricadute ambientali sotto il profilo dell’inquinamento, alterazione della bio-fauna e più in generale una valutazione complessiva degli ambienti ipogei. Una pietra miliare su come affrontare correttamente lo studio delle grotte.

Anno 1917 del Dr. Rudolf Willner

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IL LIBRO SULLA SPELEOLOGIA

Una Pubblicazione dei manuali Hoepli dell’anno 1906 a cura di C.Caselli.

PREFAZIONE

Le cavità naturali in ogni tempo destarono la curiosità, dell’uomo: da esse s’alimentò fra supersti­zione nell’antichità e trasse argomento dì fantastiche leggende il Medioevo ed in esse scorse soggetto di studi, l’età moderna. Le caverne furono descritte nelle loro concrezioni stalatitiche, studiate nella loro formazione, nei corsi d’acqua che le bagnano, negli esseri viventi che le abitano e nei fossili che esse racchiudono. Sono mille pubblicazioni geologiche, idrologie che faunistiche, paleontologiche e paletnologiche sulle caverne, ma sono brani, preziosi brani sparsi d’un capitolo importante della storia della terra. Questo Manuale fu scritto allo scopo d’invogliare i giovani all’esplorazione delle caverne, dì cui tanto abbonda l’Italia, e di servir loro dì modesta guida, affinchè possano dare unità scientifica a tutte, le cognizioni, che dagli studi sotterranei apprende­ranno per preparare il materiale necessario alla conoscenza della vita sotterranea.

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MANUALE DI RILIEVO IPOGEO

L’ASSESSORE ALL’UFFICIO DI PIANO ED ALLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Fin dal 1966 la Regione Friuli venezia Giulia ha inteso provvedere al riconoscimento del valore documentale e scientifico del patrimonio speleologico istituendo con apposita legge regionale il Catasto delle grotte, nel quale confluiscono le informazioni raccolte nel corso di anni di esplorazioni e indagini condotte da gruppi speleologici e ordinate dalla Sezione di Trieste del C.A.I.
Oggi, a fronte di un affinamento della sensibilità nei confronti dell’ambiente, con questo volume dedicato ai metodi di rilevamento, posizionamento e restituzione su scheda dei dati relativi alle cavità esplorate, si è voluto contribuire al miglioramento della qualità del prodotto derivante dall’attività dei rilevatori, al fine di mettere a disposizione anche degli operatori pubblici e privati, uno strumento di conoscenza utile alla salvaguardia di quel tipo del territorio regionale interessato da aree carsiche, anche nei suoi ambienti oiu riposti quali quelli ipogei. L’impegno disinteressato profuso dagli estensori è andato oltre alle aspettative dell’incarico, affrontando argomenti specifici come cartografia, topografia, strumentazioni, nell’intento di suscitare sull’argomento un interesse diffuso all’interno e all’esterno degli addetti ai lavori. In tal senso si esprime riconoscimento agli autori e un ringraziamento a quanti hanno voluto, con suggerimenti e critiche, contribuire ad affinare questo strumento di lavoro.
                                                                                        dott Gianfranco Carbone

IL CURATORE DEL CATASTO REGIONALE DELLE GROTTE DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA

La ristampa del Manuale di rilievo ipogeo, resasi necessaria dato il favore con cui la prima edizione è stata accolta, ci rassicura sull’interesse dell’Amministrazione regionale alla conservazione ed al completamento di quel patrimonio comune che è il Catasto regionale delle grotte del Friuli-Venezia Giulia. Si è dato il via, con il supporto del Servizio della tutela del paesaggio e delle bellezze naturali della Direzione regionale della pianificazione territoriale, ad una ristampa, approfittando dell’occasione anche per rimediare agli inevitabili antichi errori di stampa e per aggiungere alcune tabelle e figure a corredo del testo per maggiore completezza d’informazione. Corre l’obbligo di ringraziare ancora una volta gli Autori e tuffi coloro che, in seguito alla prima edizione, hanno voluto aiutarli con costruttivi suggerimenti. Agli Amministratori regionali, per il loro sostegno alla Speleologia, un rinnovato plauso.
                                                                                                       Franco Cucchi

 IL PRESIDENTE DELLA SOCIETA’ ALPINA DELLE GIULIE Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano

Il Catasto delle Grotte è una delle realizzazioni per la conoscenza e la corretta gestione del territorio di cui la Regione Friuli-

Venezia Giulia può andare orgogliosa e il suo costante aggiornamento è uno dei compiti societari della Società Alpina delle Giulie. E’essenziale infatti, per chi gestisce la cosa pubblica, avere catasti moderni ed aggiornati ed e importante per un catasto crescere e modernizzarsi ulteriormente. Per crescere, il Catasto delle Grotte, ha bisogno degli speleologi che, a loro volta poi, usufruiscono dei dati ivi raccolti per dare sfogo a quella che può essere definita la loro vocazione. E’ agli speleologi, quindi, ed in particolare a quelli fra loro che per primi hanno avuto la ventura e la fortuna di visitare una nuova grotta o nuovi rami di una graffa già nota, che questo volume è dedicato. Con un pensiero anche a quelli che più semplicemente consultano il Catasto per trarne conoscenza, affinchè il loro essere speleologi vada a vanto della categoria ed a vantaggio della comunità tutta.
Catastare, cioè misurare, analizzare, mappare, descrivere, riprodurre le caratteristiche spaziali e fisiche di una cavità, è compito apparentemente semplice: sono infatti necessarie alcune precise conoscenze tecniche che consentono di “schedare” la grotta in modo che essa sia successivamente “leqqibile” e correttamente interpretabile da tutti coloro che nel tempo potranno essere interessati tanto alla semplice visita esplorativa quanto allo studio scientifico della grotta stessa. Le problematiche della esatta localizzazione, della efficace rappresentazione e della corretta descrizione di ciò che è il vano ipogeo e di ciò che lo delimita, sono esaurientemente sviscerate in questo volume, per la redazione del quale quattro speleologi-esploratori hanno dato il meglio di sé stessi, affinchè tutti i loro colleghi possano utilmente collaborare alla gestione ed alla crescita del Catasto delle Grotte della nostra regione.
E quindi alla maturità della Speleologia più valida, quella intesa come attività sociale e culturale inserita nella realtà comune. Agli Autori ed alla lungimiranza della Regione Friuli-Venezia Giulia e dei suoi Amministratori il grazie da parte dei fruitori delle aree carsiche e delle meraviglie del mondo ipogeo.
                                                                                                          Fabio Forti 

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MANUALE STORICO DI RILIEVO IPOGEO

Una delle più grandi difficoltà che solitamente incontra lo speleologo all’atto della compilazione della scheda catastale di una nuova cavità  è data dalla determinazione della posizione della grotta stessa. Infatti, se la grotta rilevata non è ubicata (e di norma non lo è nei pressi di ponti, crocevia, campanili e simili, non è per niente facile stabilire dove segnare sulla tavoletta del I.G.M. il fatidico punto, in modo da poterne poi ricavare le coordinate (geografiche, polari, o U.T.M. che siano). Una comprova delle difficoltà che lo speleologo medio incontra in questo campo la ho avuta  (e come me la hanno avuta e credo l’abbiano tuttora tutti quelli che si occupano di Catasto Grotte) in quasi vent’anni di collaborazione e lavoro al Catasto Grotte del Friuli Venezia Giulia: dire che il 50% delle grotte messe a catasto In questi ultimi decenni dai vari gruppi speleologici abbiano una posizione errata – molto o poco che sia – a voler essere ottimisti. E’ quindi con grande piacere che saluto l’iniziativa dell’amico Agostino e del gruppo Grotte cui appartiene di dare alle stampe questo manualetto in cui il neofita (della speleologia, co me anche dell’escursionismo, alpinismo ecc: i concetti espressi e resi chiari in questa pagine potranno tornare utili a tutti coloro che i giorni liberi preferiscono passarli a contatto con la natura piuttosto che incollati davanti alla scatola magica dai semprevivi colori e dai 100 canali) potrà trovare sia piene spiegazioni sui mezzi e sistemi d’orientamento, sia chiare e semplici norme da seguire per fare il punto sulle carte topografiche ed anche le essenziali tecniche da usare per effettuare il rilievo di una grotta. In modo da non far ammattire chi un giorno abbia bisogno di trovare il punto e la grotta da lui segnata.
                                                                                                      PINO GIUDI

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Cartografia razionale origini ed evoluzione

 Per quanto anche in questa rivista sia stato altre volte ampiamente trattato il problema della cartografia nella sua genesi e nella sua evoluzione tecnico scientifica, tuttavia, data l’importanza sempre maggiore che hanno assumendo in tutti i paesi gli studi e le ricerche di carattere cartografico, sembra utile tornare sull’argomento, anche in considerazione del vasto contributo che le realizzazioni cartografiche oggi apportano in molti campi dell’attività sociale ed in particolare in quello militare. Il presente studio pertanto ha lo scopo di raccogliere e presentare in forma coordinata tutto ciò che più interessa, con riguardo alIa cartografia passata ed a quella contemporanea.

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Manuale di pronto soccorso (1969)

L’assistenza sanitaria ad un infortunato in grotta presuppone e comporta la soluzione di problemi strettamente determinati dalle caratteristiche dell’ambiente in cui quello si viene a trovare: umido, freddo, buio, in luoghi che per essere raggiunti richiedono normalmente tempo e capacità tecnico-speleologiche non indifferenti. Conscio di queste difficoltà, nella presente pubblicazione mi sono  proposto di affrontare praticamente i vari problemi ed ho fatto netta distinzione tra i provvedimenti da prendersi nelle prime 24-48 ore e quelli che dovranno essere presi dopo, partendo dal presupposto che nel primo periodo siano i compagni stessi dell’infortunato a dover provvedere alla sua assistenza, mentre in seguito tale compito debba essere assunto da una squadra del CSS, tra i componenti della quale vi dovrà essere di necessità o un medico o qualcuno con conoscenze mediche molto precise.

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Organizzazione di una gita speleologica

Per organizzare una uscita speleologica occorre innanzi tutto il maggior numero pos­sibile di notizie sulla grotta da visitare. Il ricercatore può attingere a varie fonti; si può operare per primo -una ricerca sulle carte geologiche al 100.000 edite dal Servizio Geo­logico d’Italia, e su carte geologiche di mag­gior scala desunte da studi particolari, scar­tando così a priori le zone in cui sia impos­sìbile trovare cavità naturali e dedicando la nostra attenzione a quelle che presentano affioramenti di rocce carsogene, cioè prin­cipalmente dì calcari. Altra utile ricerca può essere effettuata sulle carte topografiche al 25.000 dell’I.G.M., su cui sono facilmente reperibili segni di doline e di grotte.

Manuale a uso del corso di speleologia 1963

UN NUOVO METODO PER LA COSTRUZIONE DELLE SCALE

 La tecnica esplorativa, pur evolvendosi continuamente, è basata ancora sulle tradizionali attrezzature per la discesa, le quali, pur differendo ora molto nel volume e nel peso, ne mantengono tuttora l’aspetto. Basta mettere un rotolo di scala di corda dei tempi del Bertarelli a confronto con una delle odierne scalette per allibire, non già pensando alle mostruose dimensioni delle prime, ma alla robustezza ed alla tenacia di coloro che se ne servirono per gettare le basi di questa affascinante attività chiamata speleologia.  

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ICONOGRAFIA SPELEOLOGICA – SEGNI CONVENZIONALI

La Società Speleologica Italiana, ravvisata l’opportunità di giungere alla determinazione ed alla unificazione dei segni convenzionali relativi al­la morfologia e ad altri elementi da impiegare nei rilevamenti topografici delle cavità carsiche, mi affidò l’incarico di tenere una relazione sull’argomento in occasione del VII Congresso Nazionale di Speleologia [Sardegna -Ottobre 1955). Sebbene appassionato della tesi propostami e scortato di una certa esperienza nel campo dei rilevamenti topografici ipogei, mi trovai di fronte ad un compito non facile.

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RADIOTELEFONO SPERIMENTALE PER COMUNICAZIONI IN CAVITÀ

 Già nel 1951 presso la Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie si sono iniziate delle ricerche nel campo della propagazione delle onde radio in cavità. Tali ricerche mirano all’abolizione dei vecchi sistemi di collegamento usati finora durante le esplorazioni in cavità sotterranee, alla cui base sta il telefono che con i suoi fili di linea presenta un inciampo non indifferente lungo le scale e nelle gallerie strette e lunghe, dove la loro posa e ricupero rallentano le operazioni di esplorazione.  

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SAGGIO STORICO DI CARTOGRAFIA GIULIANA

Le regioni di confine hanno il privilegio, o la disgrazia, di passa­re periodicamente al centro del­l’attenzione generale quando, do­po grandi crisi militari e politiche, le questioni più appassionanti sul tracciamento delle nuove frontiere si accendono; il momento attuale è certamente uno di questi. Strumento principale delle di­scussioni è in queste occasioni la carta geografica, che acquista un quarta d’ora di massima popolari­tà; dal sacco di montagna dell’al­pinista e del turista, dei quali è inseparabile compagna, essa passa allora sul tavolo dei diplomatici a formare oggetto delle discussioni per la sistemazione del futuro. Ma, il futuro è figlio del passa­to, ed a quello non si può guarda­re se prima non si è largamente attinto a questo. Lo scopo della mostra dell’Alpina, alla quale so­no dedicate le presenti note, è pre­cisamente quello di aprire uno spi­raglio sul passato, servendosi del­lo stesso strumento sul quale si basa la sistemazione del futuro : la carta geografica. Nessuno me­glio di un alpinista conosce il va­lore di questo fedele compagno delle sue salite, e nessuno meglio di lui è capace di interpretarne ogni più piccolo segno, di ricavarne una visione sintetica dalla mol­teplicità delle cose rappresentate, di penetrare nello spirito di colui che l’ha tracciata; e, ne siamo convinti, nessuno meglio di lui la saprà adoperare in questa escur­sione nel passato che la nostra Alpina oggi gli offre.

Saggio storico di cartografia Giuliana dai primordi al secolo XVIII