Rupinpiccolo – Vetta grande

 

VALLE SOSPESA: TANTA ARIA E POCO ARROSTO…NUOVE CAVITÀ E PROSPETTIVE

Ingresso nuovo Pozzo-meandro trovato tranite videoispezione (Foto D.Molignoni)

Pubblicato sul n. 57 di PROGRESSIONE – Anno 2010
Siamo giunti al terzo anno di attività di ricerca e scavo nella zona compresa tra l’abitato di Rupinpiccolo e le pendici della Vetta grande lungo il solco vallivo denominato Valle Sospesa.
Le attività sono iniziate nella primavera del 2009 con la localizzazione di una bocca soffiante presso un piccola dolina sita ai margini della piana agricola di Rupinpiccolo in corrispondenza dell’arrivo di un solco torrentizio a quota 280mt s.l.m. Le attività hanno permesso di localizzare un prima fessura a circa 10mt dalla bocca principale che è stata liberata fino alla quota di -5mt, in seguito, a pochi metri di distanza veniva individuata, grazie al ricorso di mezzi di video-ispezione,  un piccolo pozzo-meandro, attualmente sgombrato dal materiale fino alla quota di -12mt (foto 3). Di questo gruppo di cavità l’aspetto più interessante emerge dai risultati ottenuti con il ventilatore che ha permesso non solo di confermare la comunicazione con la bocca principale, sita al centro della dolina su materiale di deposito, ma di ipotizzare l’esistenza, sia di una comunicazione esterna non evidenziata nella zona circostante, sia di grossi volumi in comunicazione con tali bocche. Infatti in una prova con fumogeni, il posizionamento dell’aspirazione sul pozzo laterale con depressione della bocca sita al centro dolina ha permesso di constatare la presenza di tracce fumogene dopo 25 minuti di aspirazione.
Attualmente i lavori sono sospesi in quanto la cavità pare continuare esclusivamente lungo un meandro non transitabile, rimane da effettuare lo svuotamento del materiale accumulato sul fondo per verificare l’eventuale prosecuzione. Risulta anche di difficile esecuzione lo scavo al centro dolina.
Sempre lungo il margine della piana sono state individuate altre 5 bocche soffianti che hanno portato al rinvenimento di 3 piccole cavità tutte in corso di valutazione. Risulta particolarmente interessante il pozzetto sito a circa 70mt E dalla dolina che abbiamo visto essere in comunicazione con la stessa dalle prove con il ventilatore, di questo è stato effettuato un breve scavo con valutazione video della prosecuzione che peraltro non risulta particolarmente agevole. Nel corso dei lavori in questa zona sono stati rinvenuti altri due piccoli pozzi in corso di rilievo.
L’attività di ricerca si è quindi spostata nella zona del solco vallivo della valle sospesa che nel corso del 2010 ha permesso di localizzare diverse possibili cavità ancora da valutare , e di esplorare dopo un breve lavoro di disostruzione, una cavità di discrete dimensione con sviluppo verticale di circa 55mt costituita da due pozzi  (P30 e P20) il cui rilievo è in fase di completamento (foto 10) ( nota: l’armo è stato asportato da ignoti).
In seguito veniva individuato  l’ingresso di una cavità presso il grande inghiottitoio presente a metà del pianoro della Valle sospesa al quale sono state dedicate alcune uscite di scavo, che però risulta alquanto complesso. I flussi aria presenti, anche in questo caso sono certamente interessanti e non è da escludere un ulteriore prosecuzione.
Nell’autunno 2010, è stato individuata una fessura molto promettente che ci ha visti impegnati per circa 15 uscite di scavo, con buoni volumi d’aria, ma che dopo un breve pozzo di 10mt chiude nella solita fessura impraticabile alla quota di -17mt. “Curioso” il fatto che a -7 mt, punto in cui inizia la parte naturale è stata intercettata una condotta comodamente transitabile che pare giungere fin quasi alla superficie a pochi metri dalla zona di scavo. La cavità, comunque, sembra essere in comunicazione con un inghiottitoio torrentizio sito a circa 30mt e che sarà prossimamente valutato.
Migliori novità sembrano però arrivare per il 2011 infatti, è in fase di completamento la disostruzione di un pozzo localizzato dall’instancabile Zanini a quota 375mt s.l.m., di circa 34mt, il quale dovrebbe essere disceso a breve che ci ha visto impegnati per 5 uscite, inoltre a breve distanza da questo si aprono altre 2 bocche soffianti molto promettenti.
Complessivamente, l’attività non ha portato, al momento, al rilievo di cavità significative (vedi abisso Kralj), ma certamente può essere spunto di alcune considerazioni.
La presenza di fenomeni carsici in dolomia, ritenuta para-carsificabile, sono certamente presenti, e dall’aspetto delle cavità prevalgono i fenomeni di erosione torrentizia piuttosto che quelli di dissoluzione. Quasi tutte presentano sviluppo meandriforme su linee di frattura ed in tutte sono evidenziabili grossi depositi di materiale di disfacimento che occlude eventuali prosecuzioni. Tali caratteristiche emergono anche da un’analisi dei rilievi delle cavità già rinvenute in questa zona.
Dai depositi presenti sembra che le stesse cavità siano state interessate da rapidi fenomeni di riempimento e svuotamento, in particolare tale fenomeno e ben evidente nella cavità più ampia esplorata dove un lato del pozzo è costituito da una bella parete riccamente concrezionata mentre l’altro risulta essere costituito da depositi fangosi di riempimento dall’aspetto alquanto instabile.
Ancora non è da escludere che molte delle numerose cavità siano state occultate dai contadini, vista la notevole presenza di manufatti che fanno pensare ad una intensa attività di sfruttamento agricolo e pastorizio nei tempi passati.
In conclusione sono circa una ventina le bocche soffianti individuate e tranne alcune eccezioni l’attività risulta essere sincrona dal fondovalle fino a quota 380mt. L’ipotesi di un unico sistema di collegamento in profondità è allettante ma estremamente improbabile ma vista la quantità dei siti individuati vale la pena fare un tentativo! Un ringraziamento a quanti hanno partecipato alle simpatiche merende.
                                                                                    Daniele Molignoni ( el dottor)

Armo in esplorazione del P30 (Foto D.Molignoni)
Nuovo pozzo doi c9rca 30m a quota 375 slm (Foto D.Molignoni)