FRANCO ANELLI – (LODI 18.10.1899 – CASTELLANA GROTTE 23.10.1977)
Testo pubblicato da Giuseppe Nangeroni sul Notiziario della SSI, a. VIII, s. II (5-6): 95, Napoli, set-.dic. 1977 e ripreso da Carlo Finocchiaro sul n. 17 di Atti e Memorie della CGEB, 1978
E così anche il caro Anelli, il carissimo Franco ci ha lasciati. Con la sua scomparsa la Speleologia Italiana perde un grande Maestro, un grande amico di tutti gli speleologi, un cuore generoso che amò la sua scienza e quanti godevano dei problemi che un’esplorazione in grotta fa sorgere. Non posso dimenticare i fruttuosi colloqui tenuti con Lui nel1954 quando si presentò alla Libera docenza in Speleologia; fu una nuova rivelazione delle sue capacità, delle sue esperienze, del suo amore per la scienza, dico una rivelazione ufficiale, perché già avevo avuto occasione di incontrarmi con Lui, sia prima della seconda guerra mondiale a Postumia, sia dopo, anche in occasione di congressi; e sempre mi ebbe a colpire la grande spiritualità del suo animo e della sua mente. “Ragazzo del ‘99” (era nato a Lodi il 18 ottobre 1899), ebbe come maestro a Bologna, un altro grande Maestro in Speleologia, oltre che in Geologia, Michele Gortani, col quale discutò nel ‘27 una tesi di geomineralogia. Dopo un breve preludio alle Cave del Predil, lo vediamo decisamente Speleologo a Postumia della cui Azienda nel ’41 diventa Direttore.
Dopo gli eventi bellici che lo obbligano ad abbandonare Postumia, e dopo un breve periodo friulano alla Soprintendenza ai monumenti e gallerie, nel ’49 è nominato Direttore delle Grotte di Castellana, la Lui scoperte e, in seguito da Lui grandemente valorizzate.
Troppo a lungo sarebbe elencare le sue attività come speleologo durante e dopo Postumia, attività documentate dalle quasi duecento pubblicazioni, unite ad una assidua propaganda culturale che Lo hanno collocato nel campo scientifico della Speleologia nazionale e internazionale come elemento di primissimo piano. Alla speleologia esplorativa, didattica e a di alta divulgazione, l’Anelli ha portato contributi notevolissimi, tra cui, oltre alla scoperta di Castellana, l’esplorazione completa della Grotta di Castelcivita (la maggiore, forse, dell’Italia peninsulare), lo studio della meteorologia ipogea e degli sfiatatoi delle Grotte di Castel Lueghi e i lavori compiuti in terra pugliese dei quali riuscì a darci notizie importantissime per quanto riguarda avanzi paleolitici, biologia attuale e idrologia sotterranea.
Cari amici speleologi, abbiamo davanti a noi un esempio da imitare; ricordiamoci del carso Franco e seguiamone gli alti esempi di onestà scientifica, di laboriosità e di grande umanità, che è fondamentale per vivere da Uomini.
Ritengo nostro dovere ricordare qui anche Franco Anelli, spentosi lo scorso ottobre a Castellana, che per tanti motivi è legato alle vicende della nostra Regione. Con Lui scompare l’ultimo dei grandi speleologi che, insieme al Boegan e al Gortani, diedero fama internazionale all’Istituto Italiano di Postumia. La Sua vasta opera nel campo della preistoria, della paleontologia, della biospeleologia, della morfologia carsica, della meteorologia ipogea, sono modelli di ricerca condotti con rigore scientifico e con onestà di studioso. Ma di Lui vorrei ricordare l’uomo semplice, cordiale, pronto a dare senza riserve il prezioso consiglio della Sua esperienza.
Ulteriori notizie su Franco Anelli si possono trovare in:
Cigna A. A., 1977: Franco Anelli 1899-1977, Notiziario della SSI, a. VIII, s. II (5-6): 1 e 4 (recte 93 e 96), Napoli, set-.dic. 1977
Forti P., 1988: Franco Anelli, Dizionario biografico degli Italiani, Treccani, Primo suppl., vol. XXXIV:120-122
Legnani F., 1978, Anelli paleontologo, Notiziario della SSI, a. IX, s. II (3): 58-59, Napoli, mag-.giu. 1978
Manghisi V., 1999: Centenario della nascita di Franco Anelli, Pugliagrotte, anno 1999: 112-113
Manghisi V., 2001: Franco Anelli 1899-1977. Un maestro di speleologia e di vita, Grotte e dintorni, 1 (2001): 5-80