ERMANNO FERLETTI speleologo degli anni ’30 ( Trieste 8.11.1911 – Trieste 2005)
pubblicato su ” PROGRESSIONE N 52 ” anno 2005
E’ stato socio della Commissione Grotte dal 1933 al 2005.
La Commissione Grotte ha perso nel 2005 un altro vecchio amico, Ermanno Ferletti, classe 1911, suo socio dal 1933 al 1941 e quindi poi dal 1972 alla sua morte.
Iniziò la sua attività giovanissimo, nel 1926, con il Gruppo Escursionisti Indipendente assieme a giovani che lasceranno traccia del loro passaggio nel mondo speleologico e alpinistico triestino: Mornig, Brena, i fratelli Pirnetti. Nel periodo 1929-1932 proseguì le sue esplorazioni con i Giovani fascisti del “Trevisan” e con i grottisti dell’Opera Nazionale Dopolavoro Portuale di Trieste. Con quest’ultimi nel 1931 prese parte alla prima riesplorazione completa dell’abisso Bertarelli a Raspo (Istria).
Passato quindi alla Commissione Grotte dell’Alpina condusse una notevole attività (una cinquantina di grotte rilevate) sino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Anche se dopo il conflitto non ebbe più occasione di partecipare alle esplorazioni della Commissione, mantenne sempre i contatti con la stessa, partecipando alle sue assemblee annuali.
Di robusta costituzione fisica, caratteristica comune a molti grottisti dell’epoca che dovevano operare con materiali pesantissimi, nel 1936 fu protagonista in Etiopia di un episodio che finì sulla copertina di un rotocalco. In forza alla Divisione “Gran Sasso”, 24.a Compagnia trasmissioni, catturò un coccodrillo pressoché a mani nude, trascinandolo poi a riva con un laccio costruito con la cinghia dei pantaloni, gli spallacci dello zaino e qualche liana.
Negli anni ’80 del secolo scorso Franco Gherbaz ed io andammo a trovarlo nella drogheria che, benché settantenne, continuava a gestire, per avere notizie di prima mano sulla speleologia degli anni fra le due guerre: ci accolse con grande cortesia e sincero piacere, mostrandoci un voluminoso album di fotografie – che teneva a portata di mano sotto il banco di vendita – in cui erano conservati pure gli articoli di giornale riportanti l’episodio del coccodrillo.
L’ultima sua uscita con la Commissione è del settembre 1949, in occasione della sistemazione per la riapertura al pubblico, dopo la stasi dovuta alla guerra e al difficile dopoguerra, della Grotta Gigante. Successivamente è stato presente alle cene sociali – a partire da quella del 1958 indetta per celebrare i 75 anni di attività della Commissione – che una volta all’anno riuniscono in qualche trattoria del Carso soci vecchi e giovani.
Pino Guidi
Nel corso della sua attività sul Carso ha rilevato molte cavità; nel Catasto storico della Commissione Grotte sono conservati i rilievi delle seguenti grotte della Venezia Giulia: 67, 510, 722, 1281, 1288, 2368, 2369, 2379, 2384, 2499, 2761, 3033, 3045, 3078, 3084, 3095, 3096, 3097, 3098, 3099, 3100, 3102, 3103, 3105, 3106, 3107, 3108, 3109, 3110, 3111, 3112, 3113, 3114, 3303, 3400, 3457, 3481, 3482, 3495, 3559, 3562, 3566, 3569, 3574
Ulteriori notizie su Ermanno Ferletti si possono trovare in:
P G (Guidi P.), 2005: Addio a due grottisti dell’anteguerra, La Gazzetta dello speleologo, n. 103, Trieste giu. 2005