Grotta di Banne VG 4515

RIAPERTA LA GROTTA PRESSO LA CONCA DI BANNE

Pubblicato sul n. 56 di PROGRESSIONE – Anno 2009

La VG 4515 è una grotta che mi aveva incuriosito fin da piccolo, ma alla quale non avevo mai potuto accedere: facile da trovare, a lato di una carrareccia e presso un traliccio ad alta tensione, ma difficile da poter visitare dato che l’ingresso, fin dagli anni 70’, era occluso da massi e immondizie.
Con le moderne tecniche di scavo attualmente a disposizione, proposi all’amico Franco Florit di fare un tentativo di disostruzione. Una prima uscita fu dedicata allo svuotamento della parte iniziale. La situazione si presentava peggio del previsto. Una gran quantità di terra riempiva la parte iniziale del pozzetto che fin poco tempo fa era accessibile, tanto da rendere dubbio il punto effettivo ove iniziare lo scavo. Dopo un’oretta di “palate semplici”, iniziamo ad usare i secchi per estrarre la terra. Alla fine della seconda ora appaiono le prime immondizie e poi alcune pietre, sempre più grosse. Al termine della giornata con soddisfazione riusciamo a far rotolare alcuni sassi nel pozzo d’accesso: resta però da rompere un grosso masso. Nella seconda uscita si risolve rapidamente questo problema, ma, come era descritto nella relazione di Jure, comunque il pozzo d’accesso era e resta stretto e quindi Franco rinuncia. Non mi resta che fare l’ennesima esplorazione in solitaria.
I primi 4 metri sotto il masso rotto, che era posto alla profondità di – 3, sono veramente strettini, ma poi il pozzo assume dimensioni normali e si sbocca dall’alto in una cavernetta. Si risalgono quindi dei blocchi di concrezione e una galleria in discesa porta al pozzetto interno, caratterizzato,   nella parte opposta a quella dalla quale si arriva, da una grande colonna di calcite bianca. Disceso il pozzo interno, visito con cura i quattro rametti finali citati nella relazione. Sono veramente graziosi dato che le concrezioni sono tutte intatte, ma non noto nessun punto che possa promettere ulteriori prosecuzioni. Risalendo il pozzo interno, con una serie di pendoli, riesco a raggiungere la colonna bianca, al di là della quale c’è un tratto di grotta inesplorato. Scavalcata la colonna si sviluppa un pozzo parallelo al primo e sulla destra un facile traverso porta ad una saletta riccamente concrezionata e ad un piccolo laghetto. Ma fuori è già sera e Franco aspetta pazientemente al freddo. Non mi resta che rilevare velocemente, rifare i pendoli in senso inverso e risalire il pozzo d’accesso con i 4 metri di tubo, per superare i quali posso già contare sull’aiuto dell’amico, ormai infreddolito.
Quale futuro avrà la VG 4515 ? Per il momento abbiamo provveduto a ricoprire l’ingresso di tronchi per evitare cadute accidentali, ma non so se ciò sarà sufficiente ad evitare il ripetersi di futuri riempimenti che vanificheranno il nostro lavoro.
Dati catastali: 1643/ VG 4515 CTR 1:5000 110101 – Villa Opicina 13°49’00”3 – 45°41’26”5, quota ingresso m 313, sviluppo m 80, profondità m 37, profondità pozzo accesso m 10,8, pozzi interni m 16,8/ 2,4/ 3,8/ 8,6/ 8/ 17, rilevatori: Giorgio Nicon 17-11-1968, Umberto Mikolic 31-01-2009.