RELAZIONE FINALE DEL CORSO NAZIONALE -1000 + 8000
Pubblicato sul n. 48 di PROGRESSIONE – anno 2003
Il 24 e 25 maggio 2003 si è svolto a Trieste il Corso Nazionale di Specializzazione “Medicina in Ambiente Estremo: -1000 +8000”. Il Corso, organizzato dalla Scuola di Speleologia della Commissione Grotte “E. Boegan” della Società Alpina delle Giulie, Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, su incarico della Scuola Nazionale di Speleologia, è stato diretto dal Dott. Umberto Tognolli, Istruttore di Speleologia e componente della Commissione Medica Speleo del CNSAS e si è avvalso della fondamentale e insostituibile collaborazione della Commissione Medica Interregionale Veneto-Friulana-Giuliana del CAI. Nove gli allievi, due provenienti da Trieste e sette dal resto del Nord Italia. Le lezioni sono state tenute in maniera magistrale dai vari specialisti di tale Commissione Medica che sono riusciti a esporre in modo chiaro e comprensibile anche ai profani concetti di fisiologia e di medicina non proprio semplicissimi. Nella mattinata di sabato è stato affrontato l’argomento alimentazione. Dopo aver esposto le basi fisiologiche dell’alimentazione e del consumo energetico a riposo e sotto sforzo, sono stati forniti i criteri per una corretta alimentazione prima, durante e dopo l’esplorazione speleologica in profondità e la pratica alpinistica ad alta quota. Sono state inoltre presentati i primi risultati sullo studio delle alterazioni ematochimiche indotte dall’attività speleologica. Interessante anche il capitolo sugli integratori alimentari, sulle loro proprietà e caratteristiche e sul loro uso ed abuso. Nel pomeriggio le lezioni hanno riguardato vari argomenti: – la fisiopatologia dell’ipoossia e dell’acclimatazione all’alta quota e di conseguenza le modalità per evitare o ridurre il pericolo del male di montagna e il suo trattamento qualora esso insorga;l’ipotermia, pericolo costantemente in agguato soprattutto negli infortuni in grotta, conoscerla e cosa fare per rallentarne l’insorgenza; i congelamenti, dalla prevenzione alla stadiazione, all’evoluzione e al trattamento; i rischi, le conseguenze e le precauzioni da prendere nel caso di incontri con animali, funghi e microrganismi francamente o potenzialmente patogeni; le più recenti acquisizioni sulle indica zioni, sull’efficacia o sull’inutilità della speleoterapia;il CNSAS, la sua organizzazione, le problematiche, le difficoltà mediche e l’equipaggiamento.La domenica mattina è stata utilizzata per impartire nozioni base, sia teoriche che pratiche, di primo soccorso; gli allievi si sono cimentati nella realizzazione di fasciature e immobilizzazioni con mezzi di fortuna, nello spostamento di feriti con possibili lesioni vertebrali, nel controllo di fonti emorragiche. Sono state fornite indicazioni sulla composizione di trousses di primo soccorso ad uso speleo-alpinistico. Al termine, nella discussione dopo la tradizionale consegna degli attestati di partecipazione, gli allievi hanno espresso unanimemente il loro apprezzamento per il corso, sottolineando la grande importanza degli argomenti trattati, la competenza e la validità didattica degli insegnanti e, auspicando future repliche, hanno consigliato alcune modifiche solo nella sequenza delle lezioni per rendere meno pesante la giornata di sabato. Sperando in una maggiore rispondenza da parte della popolazione speleo-alpinistica del CAI, è possibile quindi che questo corso venga riproposto per il prossimo anno.
Umberto Tognolli