IL PUGNALE RINVENUTO NELLA GROTTA ANDREOLOTTI (6072 VG)

Pubblicato sul n. 39 di PROGRESSIONE – Anno 1998
Nel corso di uno dei consueti scavi sabatini, il gruppo di “vecchi”, sulla cui attività riferisce puntualmente Bosco Natale Bone, ha avuto modo di trovare una cavità che si discosta dal consueto interesse grottistico (bella, fonda, lunga ecc.) per assumerne invece uno molto più ampio.
Non lontano dalla Grotta della Ciotola, 4083 VG, cavità di interesse preistorico nota anche come grotta Benedetto Lonza, un grosso spietramento ha aperto all’indagine una grotticella sul cui fondo sono stati rinvenuti alcuni cocci di probabile età dei castellieri ed un coltellino di rame (consegnati alla locale Sovrintendenza) di cui l’amico Anton Veluscèk, archeologo sloveno, ha mandato la seguente nota descrittiva.
La grotta è già stata compiutamente descritta nel precedente numero di Progressione.
DESCRIZIONE
Pugnale a base triangolare a tre fori Lunghezza cm 8,4 Larghezza massima cm 3,1 Peso gr 14
L’immanicatura accentuata in forma triangolare presenta tre fori destinati al fissaggio. La lama triangolare è decorata da due leggere solcature rettilinee che, partendo al di sotto dei due fori laterali, continuano parallelamente ai tagli fino quasi alla punta. I tagli stessi risultano visibilmente incavati, come probabile conseguenza di continue riaffilature della lama. Punta e parte inferiore della lama risultano corrose. In base a confronti tipologici si presume trattarsi di bronzo, ma per una definizione esatta del tipo di metallo si rende necessaria una analisi dello stesso.
PRESUNTA COLLOCAZIONE CRONOLOGICA
Sulla base dei confronti esclusivamente tipologici con diversi esemplari provenienti dall’Europa Centrale, dall’Italia Settentrionale e dalla costa adriatica orientale, la datazione più probabile per il nostro pugnale sembra collocarsi tra il Bronzo Antico e il Bronzo Medio. Anche se mancano completamente dati stratigra-fici del contesto di ritrovamento, è possibile supporre una associazione del nostro pugnale con ceramica del tipo riferibile ai castellieri (Marzolini) e con una cuspide di freccia in selce. Complessivamente queste osservazioni sembrano poter confermare la datazione proposta. Relativamente alla strategia di frequentazione del sito di ritrovamento, all’attuale stato delle ricerche è possibile solamente escludere un uso abitativo della grotta in base alla sua strutturazione interna; altre interpretazioni (Luogo di culto? Luogo di sepoltura?) restano finora solamente ipotizzabili.
Dati catastali: Grotta Sergio Andreolotti – VG 60721 6072, CTR 1:5000 Monrupino 13°47’58″8 -45°42’34″2, IGM 1:25.000 Poggioreale del Carso 1″20’47″5 – 45°42’28″7
quota ingresso m 304, sviluppo m 17, profondità m 5,9, rilievo Roberto Prelli, Pino Guidi, Glauco Savi 14-12-1997.
Anton Veluscèk