Grossi lavori alla Lazzaro

 

GROSSI LAVORI ALLA LAZZARO

Pino Guidi “Grottenarbeiter”

Pubblicato sul N.37 di PROGRESSIONE – anno 1997

Come annunciato a pagina 72 del numero precedente di Progressione sono ripresi i lavori alla Lazzaro Jerko 4737 VG (e non 3724, come ivi erroneamente indi­cato), cavità costruita” dai grottisti della Commissione negli anni 60/70 (buona parte dei vani transitabili è stata ottenuta scavando) e modificata negli anni 80 (a -10 s’era trovata una via d’aria più pro­mettente). Grossi lavori, voluti e sorretti dall’entusiasmo di Capelli d’Argento (Luciano Filipas), che hanno suggerito la co­struzione di una baracca, donata da Giu­liano Zanini e successivamente distrutta da un incendio doloso (la stupidità umana non ha limiti), nonché la sistemazione di un articolato cantiere di lavoro. Nelle pause della ricerca è stata aper­ta nei pressi una nuova grotta, la Lazza­retto 6042 VG (che con la Lazzarino, at­tualmente in esplorazione, porta a tre le grotte presenti nella dolina), profonda una quarantina di metri ed equamente inte­ressata da grosse frane e da pareti ricca­mente concrezionate. Anche da questa esce una corrente d’aria, interessante anche se ridotta rispetto quella uscente dalla Lazzaro. I lavori nella Lazzaro Jerko sono pro­seguiti alacremente nell’estate e nell’au­tunno 1997, ancorché con risultati lenti a vedersi: essendo buona parte dello sca­vo effettuato in presenza di pareti frano­se, o comunque non troppo solide, l’avanzamento è condizionato dalla necessità di metterle in sicurezza ingabbiandole con reti e tubi Innocenti. Comunque a fine novembre 1997 gli uomini che vi lavorano (gruppi più consistenti il mercoledì, il sa­bato e la domenica, limitati a una o due persone gli altri giorni) hanno raggiunto e superato quota -30, oltrepassando le im­palcature di legno sistemate nel parallelo pozzo in cui sera lavorato negli anni ‘60, ogni tanto visibili attraverso marcescenti finestre che lo mettono in comunicazione con quello in cui s’opera ora.
Pino Guidi