Relazione medica – Tepuy 93

Relazione medica TEPUY 93

Analisi mediche al campo (foto T.Bernabei)

Pubblicato sul n. 30 di PROGRESSIONE – Anno 1993

La spedizione Tepuy 93 ha visto fra i sui partecipanti anche tre medici. ai quali spettava il compito di garantire l’assistenza sanitaria in caso di infortunio e di condurre alcune ricerche nell’ambito della fisiologia dello sport e dell’alimentazione.
Prima della partenza tutti i componenti della spedizione hanno compilato una scheda sanitaria riservata. allo scopo di delineare un quadro generale della situazione medica individuale. In tali schede sono stati raccolti alcuni dati anamnestici di interesse clinico, quali le malattie e gli interventi chirurgici pregressi, il gruppo sanguigno, le eventuali allergie a farmaci o ad altre sostanze, le vaccinazioni eseguite e le eventuali terapie in atto. Le vaccinazioni raccomandate sono I’antitetanica, I’antitifica, I’antifebbre gialla e I’antiepatite B, mentre non si e ritenuto necessaria la chemioprofilassi per la malaria, data la probabile scarsa incidenza di questa malattia alle quote in cui si doveva svolgere l’esplorazione.
La scelta dei medicinali e dello strumentario medico è stata effettuata sulla base delle preziose ricerche ed esperienze della commissione medica del soccorso speleologico del CNSAS, in cui operano anche i medici partecipanti a questa spedizione. Il materiale medico è stato inoltre adattato alle esigenze di un intervento sanitario in luoghi così remoti, come i tepuy. Qui infatti, un eventuale incidente avrebbe assunto una gravità e una difficoltà logistica di gran lunga maggiore rispetto alle grotte di casa nostra. Basti pensare che il rifornimento di farmaci, il ricovero dell’infortunato in un centro ospedaliero e non ultimo il trasporto di persone e materiali da una campo all’altro per formare una squadra di soccorso efficiente. era subordinato alla possibilità di stabilire un ipotetico, e poi mai realizzato. collegamento radio con il villaggio di Canaima ed alla costante presenza di un mezzo 1 aereo (elicottero e aereo), in realtà non sempre disponibile durante tutto il periodo della spedizione. Ognuno dei tre medici inoltre era distaccato in un campo diverso e isolato rispetto agli altri, eccetto che per il collegamento radio, dove erano presenti sette-nove persone per una ventina di giorni. Sulla base di queste considerazioni e avvantaggiati dal trasporto dei materiali tramite l’elicottero, abbiamo confezionato tre equivalenti trousses mediche del peso di circa 23 kg ciascuna. che ci rendevano in grado di fronteggiare gli incidenti più frequenti e in caso di necessità anche di istituire una terapia intensiva della durata di tre-quattro giorni. Si è dovuto d’altra parte tener conto dei limiti posti dai problemi logistici ed economici che avrebbero comportato un peso ed un volume eccessivi. L’attrezzatura sanitaria è stata inserita in contenitori cilindrici stagni di polietilene di di 70 centimetri di altezza per 20 centimetri di diametro trasportabili con i normali sacchi speleo o in bidoni stagni da spedizione da cui si poteva attingere alla “demand”. I farmaci d’uso corrente erano contenuti in bidoncini stagni o in più comode valigette di plastica simili ai contenitori dei trapani a batteria. Molto interessante è stato l’incontro con il medico venezuelano del pronto soccorso dell’ospedale di Ciudad Bolivar, la città capitale dello stato di Bolivar dove si trovano i tepuy, da cui abbiamo appreso le seguenti utili informazioni mediche.
La possibilità di contrarre la malaria è praticamente nulla sui tepuy dove, data la quota attorno ai 1.000 – 1.400 metri slm, la fresca temperatura serale non permette la vita delle anofele, le zanzare che fungono da vettore al plasmodium, il parassita responsabile della malattia. Un reale rischio malarico esiste invece nella foresta ai piedi dei tepuy. Qui è stata segnalata anche una forma di malaria da infezione mista, che si manifesta con una febbre anomala di tipo continuo preceduta da brivido. In questi casi l’assenza dei caratteristici accessi febbrili ricorrenti ha spesso come conseguenza il ritardo diagnostico. Inoltre ultimamente è stato riscontrato il ritorno di sensibilità alla terapia con clorochina.
Fra le piante pericolose per l’uomo ci è stato segnalato un arbusto spinoso denominato “guaritoto”, caratterizzato da una foglia verde chiaro, a cinque dita e munita di una peluria bianca alta circa un millimetro. Il suo contatto provoca una dolorosa reazione orticarioide locale, che tende alla risoluzione spontanea in circa un’ora. La terapia suggerita è l’applicazione topica di cortisonici e antiistaminici. Efficace ma poco gradevole è il rimedio indigeno, che consiste nel bagnare d’urina la parte colpita.
Gli animali a cui bisogna prestare particolare attenzione sono gli scorpioni e le rane velenose, dendrobatidi e fillobatidi, alcune delle quali riconoscibili per la presenza di chiazze di color giallo. Entrambi sono in grado di provocare reazioni per lo più locali contraddistinte da dolore, orticaria ed edema della parte colpita. Il trattamento consiste nella somministrazione di cortisonici e antiistaminici per via locale e/o sistemica a seconda della gravità del quadro clinico.
Un problema più serio è rappresentato dal morso di serpente. Il siero antiofidico polivalente ci è stato fornito dalla facoltà di Farmacia dell’università Centrale del Venezuela. La sua azione è efficace per neutralizzare il veleno dei “bothrops venezuelanos” del tipo “mapanares”, “tigra mariposa”, “macagua” e dei crotalidi come il “cascabel”. Abbiamo cercato di conservare il siero ad una temperatura inferiore agli 8″C, come da indicazione, trasportandolo in contenitori di polistirolo contenenti del ghiaccio e poi immergendolo in acqua corrente o custodendolo in luoghi freschi.
La posologia e la modalità d’impiego che ci è stata consigliata è la seguente:
– se il morso è avvenuto da più di un’ora: infusione per via e.v di 50 ml di siero (5 fiale) diluite in 500 cc di soluzione fisiologica
– se il morso è avvenuto da meno di un’ora: iniezione per via i.m. profonda di 25 ml di siero (2,5 fiale) attorno alla sede del morso
+ infusione per via e.v. di 25 ml di siero (2.5 fiale) diluite in 500 cc di soluzione fisiologica
+ iniezione per via e.v. di 500 mg di idrocortisone
+ idratazione abbondante (importante) tramite l’infusione di cristalloidi e glucosate.
I problemi medici che hanno richiesto un intervento terapeutico durante la spedizione sui Tepuy sono stati fortunatamente di lieve entità. Si sono presentati alla nostra osservazione alcuni casi di cefalea secondaria a colpo di calore, di lombalgie, artralgie e modeste contusioni, che sono stati trattati con semplici analgesici d’uso comune. Un caso di odontalgia ha richiesto l’impiego di antibiotici e una reazione allergica da puntura d’insetto la somministrazione di antiistaminici per os e cortisonici per via parenterale. Tre componenti della spedizione hanno contratto una parassitosi della pelle denominata miasi, che consiste nella deposizione di piccole uova e larve di mosca nella cute specie a livello di ferite preesistenti. Clinicamente si manifesta con la formazione di un ascesso di modeste dimensioni, il cui drenaggio rappresenta la semplice ed efficacie terapia. La classica diarrea del viaggiatore ha infastidito un paio di persone e solamente durante il viaggio d’avvicinamento.

COMPOSIZIONE DELLA TROUSSE MEDICA

 FARMACI

Antibiotici: Cortisonici:
Zariviz 16 f Solu-medrol 2000 2 f
Rocefin 8 f Flebocortid 1000 3 f
Gentalyn 20 f Decadron 10 f
Dalacin-c 12 f Bentelan 1 ,5mg 6 f
Tien-am 12 f Bentelan 4 mg 6 f
Velamox 42 cp Bentelan cp 1 flac
Bactrim 40 cp Ecoval 70 1 pom
Noroxin 16 cp Oftalmici:
Humatin 32 cp Novesina col1 1 flac
Normix 16 cp Imidazyl coi1 1 flac
Flagyl 20 cp Colbiocln col1 1 flac
Aureomicina 1 pom Betabioptal 1 pom
Antimicotici:
Nizoral 20 cp Cardio-polmonari
Daktarin 1 pom Revivan 4 f
Adrenalina 5 f
Antimalarici: Effortll 3 f
Clorochina 20 cp Atropina 3 f
Metakelfin 20 cp Lidocaina 2% 10 ml 2 f
Autan 5 stick Lanoxin 2 f
Siero antiofidico 5 f Lasix 10 f
Catapresan 2 f
Antidiarroici: Nifedicor gocce 1 flac
Imodiurn 20 cp Aminomal 4 f
Enterogermina 15 f Ventolin spray 1 flac
Antivomito: Infusivi:
Plasil 10 f Mannitolo 18% 500 ml 1 flac
Rnotilium 5 f Fisiologica 100 ml 3 flac
Antiacidi: Fisiologica 500 ml

Glucosata 5% 500 ml

Emagel 500 ml

2 flac

2 flac

2 flac

Ranidil 20 f Bicarbonato 10meq 5 f
Maalox 20 cp Glucosio 33% 4 f
Antiistaminici: Potassio cloruro 15 meq calcio 4 f
Farganesse 7 f Gluconato 10 meq 4 f
Fargan 1 pom
Polaramin 21 cp Vitamine e integratori salini:
Ansiolitici e neurolettici: Vitamina c 20 cp
Benexol 30 cp
Becozym 30 cp
Valium gocce 1 flac

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Polase 30 buste
Valium 5 f Anestetici:
Talofen 5 f Carbocaina 2% 1 flac
Analgesici e antispastici: Disinfettanti:
Aspirina 24 cp Betadine 200rnl 2 flac
Toradol 10 cp Citrosil 200ml 1 flac
Novalgina gocce 1 flac
Lixidol 15 f Potabilizzanti:
Voltaren 10 f Steridrolo 70 cp
Nisidol 5 f Amuchina 1 flac
Talwin 5 f Micropur 30 cp
Buscopan 10 f
Muscoril 5 f

COMPOSIZIONE DELLA TROUSSE MEDICA

STRUMENTARIO MEDICO
1 asciugamano e sapone disinfettante liquido 2 raccordi di prolunga
8 guanti in lattice non sterili 1 sacca per infusione a pressione positiva
6 guanti in lattice sterili 1 laringoscopio
1 telo di plastica 1x1m 1 apribocca
1 telo termico pesante 1 ambu
3 rotoli cerotto da 5 cm 3 tubi orotracheali di varie misure
3 provette di plastica per campioni 2 cannule orofaringee
1 cartella per monitoraggio clinico 1 kit per tracheotomia di minima
1 sfigmomanometro aneroide 2 set di drenaggio toracico
1 fonendoscopio 1 set di toracentesi
1 termometro digitale a sonda 2 sondini nasogastrici
1 confezione di striscie reattive per glicemia e per urine 3

 

cateteri urinari tipo foley di varie misure

 

2 tubi di luan 4 sacche di raccolta
3 Abbassalingua 1 aspiratore manuale con 2 relativi sondini
1 Pila portatile 4 telini sterili adesivi (con buco e senza)
2 lacci emostatici 3 bisturi monouso
25 siringhe di varie misure (da lml a 20 ml) 2 forbici (retta e curva)
2 siringhe da 60 ml a cono centrale 2 pinze (anatomica e chirurgica)
5 aghi monouso 4 pean (retti e curvi)
5 aghi butterfly 2 kocher
10 agocannule di varie misure 1 portaaghii
2 cateteri per vena centrale 2 divaricatori piccoli
2 regolatori di flusso dial-flo 20 fili da sutura di varie misure (riassorbibili e non)
10 deflussori per flebo 2 iodoformiche (piccola e grande)
2 cateteri per vena centrale 2 drenaggi ondulati di para e spille da balia
2 regolatori di flusso dial-flo 30 garze sterili
10 deflussori per flebo 3 garze grasse
1 collare ortopedico 1 busta steristrip
4 rotoli di scotchcast 2 tamponi emostatici nasali
2 fascie elastiche 10 m x 5 cm 1 forbice bottonuta
2 fascie elastiche autoadesive 10 m x 5cm 5 bende orlate da 10 cm
Dott. Sandro Irsara  Dott. Ugo Vacca Dott. Valerio Tuveri

STUDI DI FISIOLOGIA MEDICA

Alla base del pozzo di 170 metri della Sima de Dios”(o Sima Auyantepuy Nomeste) (Foto A. De Vivo)

 Durante la spedizione geografico-speleologica Tepuy 93, si sono realizzati due studi di fisiologia dell’attività speleologica. Gli studi si inquadrano in un più vasto programma di ricerche che viene portato avanti da anni dalla Commissione Medica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

  Definizioni degli studi

Il primo di questi studi ha come scopo il monitoraggio dello stato nutrizionale dei partecipanti ad una spedizione speleologica. Il secondo intende portare avanti una ricerca sulla fisiologia dello sforzo in speleologia.
1. analisi della composizione corporea di individui impegnati in attività speleologica
La valutazione nutrizionale è quel processo in cui vengono raccolti dati da diverse fonti per arrivare a stimare lo stato nutrizionale di un individuo. Tale valutazione viene utilizzata per stimare l’impatto sia del tipo di attività eseguita, che dell’alimentazione adottata, durante un periodo preso in esame.
Ciò permette di capire meglio la fisiologia dello sforzo in speleologia e di programmare un tipo di alimentazione idonea.
Il parametro che abbiamo deciso di valutare, per questo scopo è la composizione corporea e si è cercato, quindi. di conseguenza, un metodo di analisi della composizione corporea che potesse essere applicato in situazioni estreme ed in luoghi remoti.
L’occasione di una spedizione geografico- speleologica come la nostra ci ha dato la possibiltà di verificare alcuni di questi.

 Materiali e metodi

I parametri della composizione corporea che abbiamo preso in considerazione sono:

  • Acqua Corporea Totale;
  • Massa Magra;
  • Grasso Corporeo,

è infatti, documentata l’importanza fisiologica e medica di tali variabili. Esse possono influenzare la morbilità e la mortalità, possono alterare la efficacia di farmaci e di alcuni anestetici ed, infine, particolarità nel nostro caso specifico, possono ridurre la capacità dell’individuo a resistere all’esposizione al freddo ed al digiuno prolungato.
Le fonti che ci permettono di raccogliere tali variabili includono dati biochimici di laboratorio e risultati di test immunologici. Tuttavia, l’attuazione di tali rilievi risulta impossibile “sul campo” e, quindi, si è pensato di utilizzare sistemi non invasivi ma ugualmente attendibili nei risultati come le misurazioni antropometriche e di impedenza bioeletrica. Le misure antropometriche rilevate sui componenti della spedizione sono:

  1. età;
  2. altezza in centimetri;
  3. peso in chilogrammi;
  4. pliche cutaneo-adipose di 4 stazioni

a. plica bicipitale         b. plica tricipitale (pt)         c. plica sottoscapolare (pss)         d. plica sopra iliaca (psi).
Queste misure si possono realizzare utilizzando una fettuccia metrica, una bilancia ed uno strumento (adipometro) per la misura delle pliche cutaneo-adipose. Le rilevazioni sono state eseguite all’inizio della spedizione ed alla fine del periodo di attività sul tepuy.
Un altro sistema di rilevazione dati per lo studio della composizione corporea, altrettanto semplice e realizzabile in ogni condizione, è l’utilizzo di una apparecchiatura portatile quale il BIA 103, che misura  in modo non invasivo due parametri bioelettrici del corpo umano: la reattanza e la  resistenza. Da questi due parametri e con  un software dedicato si ottiene una analisi  completa della composizione corporea. La  semplicità di attuazione di tali misure ne  rende interessante la utilizzazione durante  una spedizione.
In pratica, il nostro obbiettivo è la rilevazione di parametri dai quali ricavare la composizione corporea dei partecipanti per evidenziare, infine, le modificazioni da essa subita dopo un periodo (30 giorni) impegnati in attività esplorativo-speleologica.
Abbiamo esaminato 13 volontari tra i partecipanti alla spedizione; 12 uomini ed 1  donna, tra i 30 ed i 46 anni di età (media  37,08).
Le rilevazioni antropometriche e le misurazioni  con il BIA 103 sono state effettuate all’inizio (17 febbraio 1993) ed alla  fine (16 marzo 1993) del periodo di permanenza sul tepuy.
Riportiamo di seguito i dati rilevati:

Con i dati relativi all’età, all’altezza e al peso prima e dopo la spedizione è stata ricavata la composizione corporea e, quindi, le variabili in esame, applicando le formule di Watson:
Acqua corporea totale TBW (total body water):
TBW (litri) = 2,447-0,09516 x E + 0,1074 x H + 0.3362 x P
per gli uomini e:
TBW (litri) = -2,097 + 0,1069 x H +0,2466 x P
per le donne.
dove E = età in anni, H = altezza in cm, P = peso in kg
dal valore ottenuto si calcola poi la:
Massa Magra
LBM (lean body mass)
LBM (kg) = TBW (kg)/ 0,73
e il grasso corporeo:
Grasso Corporeo (kg)
Grasso corporeo = Peso (kg) – LBM (kg)
 Nota: (tutti i risultati sono espressi in percentuale del peso corporeo).

I risultati di tale metodo vengono illustrati di seguito: Anche dalle misure delle pliche cutaneo-adipose si sono ricavati dati sulla densità corporea, sulle percentuali relative peso corporeo di massa magra e grasso, utilizzando le tabelle di Durnin e Womersley che hanno documentato la stretta correlazione tra i suddetti parametri:

Dalle misure di impedenza elettrica si sono ricavate le stesse variabili, anche se il software applicato dava una serie di altri parametri parimenti interessanti a partire dalle rilevazioni di resistenza corporea (R) e reattanza corporea (XC), e cioè:

I risultati dell’applicazione di tale metodo sono illustrati di seguito:

RISULTATI

Ingresso della Sima E 4 (Foto G. Badino)

I tre parametri principali, rilevati con i differenti metodi, all’inizio ed alla fine della spedizione, sono stati analizzati e confrontati tra loro per evidenziare la presenza di eventuali differenze sostanziali. Dai dati rilevati si è evidenziato un significativo calo di tutte le variabili esaminate alla fine del periodo di attività sul tepuy rispetto ai valori iniziali. Il calo documentato in percentuale del peso corporeo, rilevato con le varie metodiche utilizzate, è pressochè identico e questo indica la stretta correlazione tra le stesse. In particolare si è confermata la validità e I’affidabilità delle misurazioni eseguite con il BIA 103.
La semplicità di rilevazione e la possibilità di trasportare ovunque l’apparecchio BIA 103 ne rendono un metodo molto interessante di monitoraggio dello stato nutrizionale e della composizione corporea nelle situazioni più estreme.

 Conclusioni

 Lo studio realizzato durante la spedizione Tepuy 93 è uno dei primi applicato in speleologia ed i risultati, che sono peraltro in fase di analisi più approfondita. sono incoraggianti. Si possono, comunque, trarre alcune conclusioni:
1) sono state rilevate interessanti modificazioni nella composizione corporea dei partecipanti alla spedizione. In particolare, un calo del peso corporeo, un calo dell’acqua totale e della massa magra, ma, dato ancora più rilevante, del grasso corporeo;
2) il calo di tutte le variabili di composizione corporea studiate è, senz’altro, dovuto ad una carenza di alimentazione in rapporto al consumo energetico medio;
3) il differente calo in percentuale delle variabili esaminate è quasi sicuramente dovuto alla composizione delle diete. La necessità di utilizzare, in spedizioni di questo tipo, quasi esclusivamente cibi liofilizzati porta a squilibri nella composizione delle diete, che possono dare seri problemi nutrizionali in periodi più lunghi. Deve essere presa in seria considerazione la necessità di integrare le diete con alimenti freschi. in particolar modo durante spedizioni prolungate nel tempo.
Tutto questo ci indica che per il futuro un lavoro importante sarà studiare più precisamente il dispendio energetico di individui impegnati in una attività esplorativo-speleologica, attività tuttora poco indagata dal punto di vista fisiologico. Così come sarà importante completare una analisi quantitativa e qualitativa degli alimenti liofilizzati, che vengono utilizzati nelle spedizioni e programmare una integrazione con alimenti naturali o altri prodotti che ne compensino le carenze evidenziate.
Indipendentemente da questi primi risultati ottenuti è stato importante, dal nostro punto di vista, la verifica di un metodo di studio sicuramente affidabile ed adattabile alle nostre esigenze, che potrà dare risultati più interessanti se si potrà continuare su questa strada.
Desideriamo infine ringraziare la Dott.ssa Donatella Noventa del Servizio di Medicina dello Sport dell’ospedale di Noale (VE) per averci fornito l’apparecchio Bia 103.
Dott Ugo Vacca
                                                     Dott Valerio Tuveri
                                                     Dott Sandro Irsara
                   Commissione Medica del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleoiogjco.

  BIBLIOGRAFIA

DURNIN J. V. G. A , WOMERSLEY J., 1974 “Body fat assessed from total body density and its estimation from skinfold thickness: measursments on 481 men and women aged from 16 to 72 years” Br. J. Nutr 1974: 32.-77-91.
WATSON P. E. WATSON I.D. BATT R.D. 1980 – “Total body water volumes for adul females and femsies estimated from simple anthropometric measursment” The AmericaJournal of Nutrition 1980: 33: 27-39.
KUSHNER R. F.. SCHOELLER D. A,, 1986 ‘Estimation of total body water by bioelectricst impedance analysis”. The America” Journal of Nutrition 1986: 44: 417-424.
WOLF L. T. C., RINKE J., 1986 “Eiectrical impedance: a new technique to assess human body composition” Military medicine 1986: 151.6: 338-341.