
Pubblicato su PROGRESSIONE 100 – Anno 1983
Scrivendo di Sciacca mi sono ricordato della Puglia dove, tanti anni fa, la Commissione ha operato. Nel dicembre 1956 infatti Medeot, Coloni, Vianello e Tommasini esplorarono alcune cavità sull’altopiano delle Murge e tra queste la «Grave di Faraualla» che con i suoi 256 m fu, a quel tempo, la più profonda grotta dell’Italia Meridionale. L’esplorazione che presentò parecchie difficoltà tecniche per carenza di materiali, fu seguita con grande entusiasmo da tutta la popolazione di Altamura, nella speranza si trattasse di un’altra Castellana, tanto che vi partecipò l’intera giunta comunale, sindaco in testa, alla manovra della corda di sicurezza mentre i consiglieri di opposizione si occupavano del recupero delle scale. Parte del gruppo stanco e lacero si trasferì poi a Sciacca.
Nel settembre del 1967 poi, invitati dal prof. Tiné, la Commissione effettuò la completa esplorazione e rilievo della grotta Scaloria nei pressi di Manfredonia. Questa notevole caverna conserva le testimonianze di antichi riti del primo neolitico (IV-V millennio) dove un culto dell’acqua o della pioggia, si esprimeva con la collocazione di grossi vasi, alle volte dipinti, sotto le stalattiti per raccogliere lo stillicidio. Abbiamo trovato tutto così come era stato sistemato a suo tempo, solo che dai vasi erano spuntate stalagmiti alte sino a 2 m. L’ambiente, ricco di bellissime concrezioni, finiva in alcuni laghetti ricoperti da veli di calcite mentre ovunque vi erano tracce delle visitazioni preistoriche come: vaschette scavate nel pavimento, tracce di fuochi e soprattutto uno scheletro con i femori spezzati, forse testimonianza di una tragedia speleologica di 6000 anni fa. Mentre Davanzo e Duda procedevano con il rilievo, decidemmo sul momento di fissare il ricordo di quello spettacolo suggestivo tentando, dopo aver impiantato sino al fondo della grotta una linea elettrica a 220V, di girare una documentazione cinematografica. Modestia a parte ne è uscito un filmetto che è tra i più belli mi sia capitato di vedere.
Purtroppo tutto il materiale archeologico è stato ormai asportato per cui questo unico, eccezionale, tempio preistorico non esiste più.
Giulio Perotti