Il complesso grotte di VOLPERA – Buso del freddo

 

IL COMPLESSO DI VOLPERA – BUSO DEL FREDDO

Davanti all’ingresso (foto Umberto Mikolic)
pubblicato su  ” PROGRESSIONE N 54 ” anno 2007

Da Cortina d’Ampezzo si prende la strada per il passo Falzarego e, superati alcuni tornanti, s’imbocca una stradina in discesa verso la frazione di Mortisa. Da qui inizia una carrareccia che porta verso il Rio Costeana. Dopo circa 500 metri sulla destra è segnato un sentiero che risale il bosco verso la strada per il Falzarego, giungendo su di essa in un piazzale sotto le pareti prima di Pocol. Dopo pochi metri vi è un bivio a sinistra che conduce alle Grotte di Volpera. Che cosa sono le Grotte di Volpera ? Innanzitutto sono dei roccioni sui quali i cortinesi si sono dilettati ad attrezzare percorsi da palestra, forniti di scalette e cavi metallici. Non mancano vie spittate anche di recente, nonché percorsi funamboleschi con tirolesi. Poi ci sono anche degli anfratti, che a prima vista sembrano semplicemente degli spazi tra massi di crollo, ma che in realtà sono delle vere e proprie grotte. I percorsi attrezzati si spingono anche in questi vani permettendo degli attraversamenti. Infine c’è una grotta catastata: il Buso del Freddo (V 6140), protetto da una sbarra, esplorato dal gruppo grotte di Vicenza nel 1997 e costituito da un unico pozzo dal quale spira una corrente d’aria gelida che si estende anche ad alcuni metri di distanza dall’ingresso.
Nell’autunno 2003 si è fatta una prima ricognizione iniziando a rilevare le cavità parzialmente attrezzate. Una di queste si è dimostrata subito alquanto complessa: oltre al percorso “turistico” che prevede l’attraversamento di una galleria con alcuni saliscendi (costituiti da saltini che si superano con scalette fisse in ferro) che trafora da nord a sud la parte superiore della collinetta soprastante il Buso del Freddo, la cavità presenta diversi rami laterali accessibili solo con il superamento di arrampicate o la discesa di pozzetti e che quindi necessitano di un’attrezzatura speleologica completa.
Nell’estate 2005 si è esplorato il pozzo centrale della galleria che porta ad una bella sala in discesa, dalla quale poi si dirama un’ulteriore saletta con un secondo pozzetto, ed inoltre, a lato dell’ingresso meridionale, scendendo alcuni saltini, si è giunti in un meandro che, con una strettoia soffiante in salita, immetteva in un pozzo, forse di una quindicina di metri.
In luglio 2007 si è tornati per la terza volta, e superata la strettoia in salita, si è scesi per un pozzo inclinato che porta direttamente dall’alto nel Buso del Freddo. Si è venuto così a costituire un interessante complesso dallo sviluppo planimetrico complessivo di 250 metri, dallo sviluppo spaziale di 300 e con un dislivello di m 42,4.
Umberto Mikolic

La strettoia (foto Umberto Mikolic)