Andrej Kranjc

ANDREJ KRANJC (1943 – 2023)

Tratto dalla rivista Cronache Ipogee n.10 anno 2023 pag. 56-57

Una grave perdita per la speleologia slovena

Purtroppo molto tardivamente ho appreso con sconforto la notizia della morte dello studioso e amico Andrej Kranjc. Era da tempo che non ricevevo più sue notizie e non ri-spondeva alle mie mail e solo ora ho appreso la triste notizia. Ci eravamo conosciuti e incontrati più volte nel corso dei vari simposi di ALCADI e a quelli dedicati ai fenomeni di pseudocarsismo ai quali lui era sempre presente. È con questa tristezza nell’animo che rendo omaggio alla straordinaria vita dell’accademico Andrej Kranjc, geografo visionario, carsologo, redattore di lunga data di Acta Carsologica, collega e amico. Il 7 gennaio 2023 Andrej ci ha lasciato all’età di ottant’anni, lasciando un segno indelebile nella sto-ria dello studio del carsismo della slovena. La passione di Andrej per la speleologia è nata in età giovanile, quando era ancora studente delle scuole superiori.  La sua avventura nelle grotte sul Carso iniziò nel 1965, come studente di geografia e archeologia, quando contribuì all’orga-nizzazione del Congresso Speleologico Internazionale. Questo lo ha portato in contatto con i ricercatori del Karst Research Institute di Postojna (Istituto di ricerca sul Carso di Postumia) e alla fine lo ha portato a diventare loro col-laboratore. Nel corso della sua carriera accademica, è stato guidato e ispirato dall’accademico Ivan Gams. La competenza di Andrej abbracciava l’intero campo dello studio del carsismo che comprendeva anche la speleologia, la geomorfologia, l’idrologia, la terminologia e la storia delle ricerche sul carso, di cui ha continuato ad occuparsi anche dopo il suo pensionamento. Nel 1977 ha conseguito la laurea magistrale con una tesi sull’area carsica della Dolenjska, dove ha determinato le fasi dello sviluppo carsico e delle grotte a seconda della direzione e del tipo di drenaggio dell’acqua. Nel 1987 ha conseguito il dottorato di ricerca con uno studio sul trasporto dei sedimenti allogenici nella falda acquifera del Carso e sulla determinazione dell’origine e del ruolo dei sedimenti fluviali nella speleogenesi. Studi simili erano già stati condotti all’estero, ma in Slovenia questo tipo di lavoro fu considerato innovativo e costituì la base per studi successivi sulla speleogenesi e sui sedimenti delle caverne. Andrej si occupò anche delle inondazioni nelle aree carsiche, soprattutto a Kočevje Polje, Cerknica Polje e lungo i fiumi Reka e Pivka. In questi studi egli aveva analizzato dettagliatamente il meccanismo delle inondazioni e delle caratteristiche idrologiche e pedologiche delle suddette aree. Il lavoro è stato utile per molte altre ricerche legate agli effetti delle alluvioni sulla vita e sulle attività della popolazione locale, alle misure di regolamentazione e miglioramento, e alla valutazione dei danni causati dalle alluvioni. Inoltre, Andrej ha pubblicato numerosi studi speleologici e sul fenomeno carsico locale e molti riguardanti località straniere. Inizialmente gli studi sulle singole grotte sono il risultato del suo lavoro sulla Carta speleologica di base della Slovenia. Successivamente prestò particolare attenzione alle questioni ecologiche, alla vulnerabilità e conservazione del Carso all’uso delle sue risorse. Nella sua carriera di studioso si è dedicato alla salvaguardia e protezione delle Grotte di S. Canziano (Škocjanske jame), allo studio storico della ricerca speleologica in Slovenia. In particolare studiò le opere di Valvasor, Hacquet, Martel e altri. Molto interessanti al proposito sono stati i suoi interventi nelle varie edizioni dei simposi di ALCADI. Andrej è rimasto ricercatore presso il Karst Research Institute ZRC SAZU (l’Istituto di Ricerca del Carso ZRC SAZU) fino al suo pensionamento nel 2010. Per otto anni, tra il 1988 e il 1995, è stato pure a capo di questo istituto.

Insieme alla moglie Maja, che gestiva con instancabile dedizione la biblioteca, erano il cuore dell’istituto stesso. All’inizio della sua permanenza presso il Karst Research Institute, nel 1972, Andrej stabilì contatti con emi-nenti studiosi di carsismo francesi che lo introdussero a nuovi approcci di ricerca. Attraverso questi contatti si sono sviluppate amicizie e collaborazioni che sono poi proseguite per tutta la vita. La sfera d’influenza di Andrej si espanse in tutto il mondo poiché stabilì legami con i principali studiosi di carsismo di tutto il mondo.

Grazie a questi legami molti di loro visitarono Postumia e le sue grotte e divennero in seguito ambasciatori di spicco del Carso sloveno e dell’Istituto di Ricerca in tutto il mondo. Lo spirito avventuroso di Andrej è andato oltre i confini, esplorando paesaggi carsici in tutti i continenti abitati. Era consapevole che il Carso non può essere appreso solo dalla letteratura, ma deve essere visto e vissuto nella natura. I suoi viaggi erano più che semplici viaggi, erano incontri vivi con il mondo. L’inesauribile entusiasmo e l’e-nergia di Andrej durante questi viaggi sono stati fonte di ispirazione per tutti coloro che lo hanno accompagnato. Andrej è stato redattore capo di Acta Carsologica per diciassette anni (1993 – 2010), quando la prestigiosa rivista ha ottenuto il riconoscimento internazionale. È stato incluso in molti database internazionali, incluso SCI, ed è diventata la principale rivista di carsismo a livello mondiale, fornendo agli appassionati di questo settore una piattaforma internazionale per presentare i risultati della propria ricerca multidisc-plinare. Andrej è stato inoltre caporedattore (1991–1993) della rivista geografica slovena centrale Bollettino geografico (Geografski vestnik) e membro del comitato editoriale di numerose riviste nazionali ed estere. È stato anche coautore e curatore di numero-se altre monografie. Tra le eredità di Andrej figurano gli sforzi pionieristici per istituire un programma di dottorato in carsismo. Questa iniziativa, lanciata presso la Facoltà di Let-tere e Filosofia di Capodistria e successivamente presso l’Università di Nova Gorica, ha ottenuto il riconoscimento internazionale ed è diventata una cattedra educativa dell’UNESCO. Il programma ha già prodotto quasi trenta dottorandi provenienti da tutto il mondo. La leadership amministrativa e i contributi sostanziali di Andrej sono stati cruciali nel dare forma a questa iniziativa e gli sono valsi il titolo di Professore Emerito presso l’Università di Nova Gorica. Andrej è stato un mentore speciale sia per gli studenti che per i colleghi, fornendo loro un sostegno sincero e incrollabile nel loro percorso accademico.  Ha supervisionato numerose tesi e sei dissertazioni di dottorandi provenienti da tutto il mondo. Su iniziativa congiunta dell’Istituto di Ricerca del Carso, diretto da Andrej Kranjc, e della Commissione Nazionale Slovena per l’UNESCO, nel 1993 l’Istituto ha organizzato la prima edizione della International Karstological School. Da allora questo evento è diventato il più importante raduno internazionale annuale degli studiosi del Carso che quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario. Nel corso della sua illustre carriera, Andrej ha ricoperto numerosi ruoli in diversi consigli, gruppi di esperti, coordinamento di progetti, che hanno beneficiato della sua vasta esperienza, affidabilità e gentile stile di leadership. Andrej ha ricevuto numerosi premi per i suoi successi, tra cui il Prešeren Prize per gli studenti e la Golden Plaque, nonché l’Anton Melik Prize dell’Association of Slovenian Geographers, solo per citarne alcuni.

Diamo addio a un mentore, collega e amico di profonda saggezza e sconfinata intelligenza. Ha esemplificato una rara razza di persone che non solo hanno impartito conoscenza ma hanno anche acceso la passione per l’apprendimento delle scienze nelle generazioni più giovani. L’eredità di Andrej è intrecciata con quelle delle persone a lui più vicine: sua moglie Maja e suo figlio.

di Maurizio Tavagnutti