2015 – 15 anni di esplorazioni

 

QUINDICI ANNI DI ESPLORAZIONI NELLE GROTTE DI SALE CILENE

Deserto di Atacama. Llano della Paciencia: alla ricerca dell’ingresso della Cueva d’Aire.Qui la temperatura può raggiungere i 70°C.(foto A. Iemmolo)

Dal 2000 la Commissione Grotte “E. Boegan” Società Alpina delle Giulie di Trieste Sezione del CAI di Trieste effettua spedizio­ni speleologiche nella Cordillera de la Sal, catena montuosa nord occidentale del Salar di Atacama – distretto di Antofagasta – Cile.
Sono state individuate ed esplorate 40 nuove cavità: 5 sono le più profonde in assoluto nel sale ed altrettante superano il chilometro di lunghezza. Una di queste è la terza grotta nel sale più lunga del mondo.
Il deserto di Atacama è il più arido del pia­neta, soggetto a fortissime escursioni termiche al suolo, ad una quota di circa 2.300 metri e tutte le sue grotte si sviluppano nel sale.
L’esplorazione presenta problematiche inusuali: materiale d’armo ed attrezzatura personale, vestiario, logistica, idratazione ed alimentazione, climatologia, avvicinamenti, campi base, comunicazioni ed eventuali soccorsi. La cristallizazione del sale si ma­nifesta spesso con minuti cristalli taglienti che possono ferire le parti scoperte dello speleologo durante le esplorazioni.
L’ area è la Cordillera de la Sal con un’esten­sione di 70 per 7 Km nella parte nord del Salar di Atacama. La quota si mantiene tra 2300 e 2400 m in una formazione geologica sedimentata tra il Miocene e l’Oligocene e costituita da brecce, conglomerati, arenarie, marne e sale. La parte settentrionale è ricca di ignimbriti.
La tettonica è complessa in discon­tinuità si possono trovare olveri vulca-niche, sabbie e ghia­ie. Sono frequenti le dune e caratteristici i monoliti di gesso che emergono dal suolo salino, spesso allineati per diversi metri.
Le cavità esplorate hanno ingressi a più livelli e l’esplorazione spesso è in traversa­ta. Lo sviluppo è omogeneo intervallando pozzi a lunghi tratti di gallerie, sviluppate al di sopra degli attuali percorsi idricamente attivi, indice di un periodo speleogenetico precedente con maggiori afflussi d’acqua. La struttura salina si modifica facilmente in occasione delle precipitazioni con trasforma­zioni morfologiche importanti. Abbondanti gli speleotemi, soprattutto dopo le rare piogge con formazioni cristalline bianchissime.

ZONA DELLA VALLE DELLA LUNA

Gola Profonda: formazioni prodotte da evaporazione ed effetto aerosol. (foto A. Iemmolo)
Penitentes di sale sopra il “sistema Dario Cressi”. Da queste parti l’avvicinamento alle cavità può diventare un problema serio.(foto A. Iemmolo)

La logistica è semplice, richiede fuori strada e brevi percorsi con qualche arram­picata. Sono da evitare le ore calde. La temperatura delle cavità è dell’ordine di 15°C.
La discesa nei pozzi richiede l’utilizzo di corda per armi su pilastri o ponti naturali a causa della fragilità delle rocce in superficie. Spesso si è investiti da polvere di sale e ciò richiede l’uso di mascherine e occhiali protettivi. Nella Grotta del Meteorite la man­canza di ossigeno e la probabile presenza di qualche gas pesante condiziona gli esplora­tori. Utilizzate fin dall’antichità alcune grotte presentano grandi sorprese! Nella Grotta SP7 sono stati rinvenuti vasi inca ed acatemi di cui 3 perfettamente sigillati. E’ stata indi­viduata un’antica strada attribuibile agli Inca e alcune postazioni con resti di ceramica e cisterne in adobe (paglia e fango).

ZONA DE LLANO DE LA PACIENCIA

Ingressi alti Aire foto A. Iemmolo

Si percorrono 60 km di pista e fuoristrada raggiungendo le pendici della Cordillera. Qui il terreno è complesso e diversificato: una polvere chiara in cui si sprofonda an­che per 20 cm detta “i bianchi”; richiede attenzione perché può mascherare buche e pozzi sottostanti un terreno salino costituito da cristalli grigio-verdi a gradoni irregolari, con struttura simile a “penitentes”, facile a salire ed a camminare, detto “i verdi” un terreno di rocce rosse, impercorribi­le ed invalicabile, con strutture a cono chiamate “termitai”; qui la temperatura può raggiungere i 70 °C nelle ore più calde con il rischio di perdere la suola degli scarponi!

NOTE ESPLORATIVE

E’ fondamentale trovarsi all’ombra quan­do il sole è alto sfruttando anse, quebrade (canyon in spagnolo) e grotte. All’alba ed al tramonto l’aria è fresca. Durante le notti di luna piena la limpidezza dell’aria consente di leggere senza luce artificiale.

Ultimo pozzo Aire (foto M. Sticotti)
2 soli (foto A. Iemmolo)

Il problema è la totale assenza di acqua: sono indispensabili almeno 5 litri giornalieri a persona. Per il trasporto di acqua, viveri, attrezzature tecniche e personali è richiesta una eccezionale forma mentis per gli stress psicofisici incontrati: disidratazione, epistas­si, colpi di calore con rischio apoplettico; per ultimo si ricorda il sale che non aiuta in caso di traumi anche piccoli e per le contusioni.
Nella zona Llano de la Paciencia sono stati ottenuti i migliori risultati speleologici.

  • la Cueva de l’Arco de la Paciencia con 168 m di profondità e 1934 di sviluppo
  • la Cueva dell’Aire con -140 m e 2400 m di sviluppo
  • la Cueva della Grande Quebrada con -193 m e 2041 m di sviluppo, attualmente la più profonda al mondo nel sale
  • il Sistema Dario Cressi con -142 m e 5361 m di sviluppo, terzo al mondo per estensione nel sale

Anche con la totale assenza di vita ve­getale la vita animale è ben rappresentata: sotto il sale si rinvengono resti mummificati di vigogna, lama, cane e condor. Agli ingressi delle grotte vivono topi, falene e farfalle.

I PARTECIPANTI ALLE SPEDIZIONI DAL 2000 AL 2014:

Alberto Lazzarini, Elio Padovan, Roberto  Ive, Adriana Gomez, Lorenzo Marini, Rossana, Daniela Parma, Roberta Iovele,  Walter Inglessi, Litteri, Federico Deponte, Angelo Iemmolo (Speleo Club Ibleo), Fabrizio Pascotto, Fabio Kovacih, Vincenzo Caschetto (Speleo Club Ibleo), Mitja Padovan,   William Starz,  Umberto Tognolli, Marco Sticotti, Galliano Bressan, Elena Sluga, Nico Zuffi, Massimo Baxa, Willy Bole, Carla Berardi.

ULTIME NOTIZIE DALLA CORDILLERA 2015

Siamo finalmente a S.Pedro dopo altre 5 notti trascorse nella Cordillera.
La sera del 28.11 un gruppo si e’ recato nuovamente al campo alto per concludere le esplorazioni iniziate la volta precedente. Nel frattempo la seconda squadra allestiva il campo base all’uscita della Cueva della Vecuna Seca nel Llano de la Paciencia.
Il 29.11 veniva raggiunto l’ingresso alto della Cueva della Grande Quebrada attraverso aerei ed articolati percorsi e rilevati 1700mt di grotta nuova fino alla giunzione sopra il p.40 sotto il quale ci eravamo fermati l’anno scorso. Questa giunzione ha aggiunto ulteriori 30m di profondità al precedente record detenuto dalla grotta stessa (-230m) .
Nel frattempo l’altra squadra entrava nella cueva della Vecuna Seca da un impervio ingresso alto per continuarne l’esplorazione interrotta 3 anni fa sotto una risalita.Dopo la prima (10m) ed una seconda arrampicata (12m) la squadra continuava l’esplorazione sino ad uscire in una grande forra a monte. Inoltre veniva individuata una seconda grotta chiamata la Cueva di Prospero in onore del padre di Francesca recentemente scomparso.
Il 30.11 si completava l’esplorazione ed il rilievo di Star Gate che dopo 1500m di sviluppo e 200m di dislivello si collegava al ramo sud est della Grande Quebrada. La squadra a valle terminava il rilievo della Vecuna Seca aggiungendo altri 1800m di sviluppo alla stessa.
Il 01.12 la squadra a monte abbandonava il campo alto e sulla via del ritorno esplo­rava la Cueva de la Foresta Bianca. Nella notte raggiungeva il resto della spedizione al campo base. L’altra squadra esplorava e rilevava la Prospero fino a congiungerla con la Vecuna Seca, aggiungendo al complesso altri 300m.
Il 02.12 ci si divideva in tre squadre.
La prima completava l’esplorazione e il rilievo della Foresta Bianca. Grotta degna di nota per le bellissime concrezioni saline. In uscita la squadra individuava una nuova cavita’ con prosecuzioni sia a monte che a valle. Una seconda costeggiava sistemati­camente i 5km tra la Foresta Bianca e il campo individuando tre quebrade di cui due si ingrottano e quindi degne di future esplorazioni. La terza esplorava e terminava il rilievo della Cueva de l’Aire aggiungendo quasi un km alla stessa e sbucando all’aperto dopo un paio di arrampicate. La sera il gruppo riunito, sodisfatto dei risultati ottenuti, festeggiava in ritardo il compleanno di Angelo con dell’ottimo vino locale tenuto in serbo per l’occasione.
                                                                         Da Marco Sticotti “Cavia”, Hola amigos!