Ezio Nordio

 

Ezio NORDIO – Trieste 22.5.1911 – Chiari (BS) 13.3.1950

Era nato a Trieste il 22 maggio 1911. Compiute le scuole elementari nella sua città, segui i corsi ginnasiali a Udine ed il liceo classico a Trieste dove si licenziò a 18 anni. Iscrittosi alla facoltà di Medicina dell’Ateneo Bolognese ne frequentò per cinque anni i corsi per poi trasferirsi, dopo il servizio militare come ufficiale di complemento nell’Arma di Artiglieria, ala facoltà di scienze naturali dell’Università di Milano ed essere assunto come tecnico bibliotecario presso l’Istituto di Geologia.
Richiamato alle armi all’inizio della guerra mondiale venne assegnato dapprima alla sezione di Artiglieria Contraerea di Genova e quindi trasferito, come ufficiale topografo e cartografo, alla sede di Firenze dell’Istituto Geografico Militare.
L’occupazione slava di Trieste lo trova nella sua città dove, braccato per i noti sentimenti italiani, riuscì a stento a salvarsi.
Ritornato a Milano fu ancora tecnico all’Istituto di Geologia. Nella primavera del 1949 conseguì a pieni voti la laurea in scienze naturali, presentando uno studio geologico e idrologico del sottosuolo di Milano. Venne quindi assunto come cartografo presso il Touring Club Italiano e quindi come geologo presso la Soc. Montecatini. Triestino, Ezio Nordio aveva naturalmente due grandi passioni: la Patria e le Grotte.
Della propria cittadinanza triestina e della sua Italia era orgoglioso, parlare di Trieste ed evocarne il martirio era per lui una missione, allora si commuoveva e sapeva commuovere, nelle conversazioni tra amici come nelle conferenze speleologiche quando parlava del suo Carso.
Come già nel trentino Battisti, nel friulano De Gasperi, negli irredenti dell’Alpina delle Giulie, par quasi che in lui il culto del mondo sotterraneo avvinca ancor più fortemente l’uomo alla propria terra. Al mistero delle grotte si era iniziato giovane, nella grande palestra del Carso svolgendo con un gruppo di amici esplorazioni anche di notevole impegno. Amante anche della montagna secondo la tradizione geologica, a Milano fu nell’ultimo anteguerra segretario del Comitato Scientifico del C.A.I. e, dopo la guerra, fu chiamato perla sua provata esperienza, a dirigere durante il 1946 il Centro Speleologico Italiano di cui fu uno dei fondatori presso il T.C.I. ed il Gruppo Grotte Milano di cui fu sempre entusiasta animatore, anche quando negli anni successivi le attività professionali limitarono la sua attività speleologica.
Fu preciso e colto osservatore di fatti naturali, energico e metodico organizzatore e dirigente di escursioni. Possedeva soprattutto un raro ed innato “senso della grotta”, provava intensamente il fascino dell’abisso, dell’ignota avventura e l’ebbrezza alpinistica delle difficoltà a duro prezzo superate.
Fra le sue grotte: la Tana del Falco di cui invano cercava la prosecuzione, già sperimentalmente accertata e che oggi, resa quasi per intero umanamente accessibile, si rivela, con altre cavità note, parte di un notevole traforo carsico subverticale che a Lui si vuol dedicare. E poi il Pozzo del Vallone dove tenne scuola di discesa ai giovani allievi della Scuola di Speleologia del G.G.M. […] e la prima campagna speleologica del G.G.M. nelle viscere della Majella da lui diretta.
Generoso, dotato di un fisico di eccezione, fu in ogni impresa “l’uomo di punta”, colui cui spetta il privilegio di svelare l’eterno e di additare ai compagni una meta, ma che più di ogni altro si espone al pericolo ed alla fatica.
Pur praticando la speleologia prediletta sempre seguiva criteri eminentemente scientifici. Particolarmente lo interessavano problemi geoidrologici e speleografici verso i quali si sentiva maggiormente incline, sia per orientamento professionale che per i suoi trascorsi all’Istituto Geografico Militare. A lui si devono apprezzati suggerimenti tecnici per il rilevamento in caverne e la restituzione dei dati speleografici adottati dal G.G.M.
Moriva il 13 marzo 1950 all’ospedale di Chiari, a seguito di un tragico incidente stradale.
Tratto dal testo pubblicato su Rassegna Speleologica Italiana, 1950, pp 88-90

 Ulteriori notizie su Ezio Nordio si possono trovare in:

– -, 1950: Ricordo del Dr. Ezio Nordio, Rass. Spel. It., 2 (1-2): 88-90, Como giu. 1950
La Redazione, 1949: Annuncio della Morte del Dr. Ezio Nordio, Rass. Spel. It., 1 (2-3): 84, Como dic. 1949