Francesco Calligaris

FRANCESCO CALLIGARIS (190

6-2005)

 pubblicato su ” PROGRESSIONE N 52 ” anno 2005
Dopo Ermanno Ferletti un altro vecchio e affezionato socio ha lasciato la Commissione Grotte per intraprendere l’ultima, grande esplorazione. Il 7 maggio 2005 si è spento, alla veneranda età di 99 anni, Francesco Calligaris, detto Ceci (o Cece). Entrato a far parte del gruppo di soci dell’Alpina che conducevano attività prevalentemente nelle grotte – la Commissione Grotte guidata da Eugenio Boegan – nel 1928, vi rimase fedele sino alla morte. Un

a presenza nelle file della Commissione durata 77 anni, una delle più lunghe se non la più lunga in assoluto.  Della sua attività di esploratore, interrotta per un certo periodo nei primi anni ’30 (si era temporaneamente trasferito a Zara per ragioni di lavoro), rimangono una decina di rilievi di grotte dell’Istria e degli altipiani interni della Venezia Giulia di allora. Allorché gli impegni della vita e del lavoro – era nel frattempo  iventato dirigente bancario – gli impedirono di proseguire l’attività di campagna volle comunque rimanere vicino alla Società. Lo troviamo così, nel 1953, inserito nella “Commissione Finanziaria” creata con lo scopo di reperire fondi per l’attività dell’Alpina.
Spirito goliardico e giovanile, fin che la salute glielo permise partecipò alle cene sociali, alle fine delle quali si aggregava al gruppo di giovani che chiudevano la serata cantando: la sua possente voce non era seconda a nessuno.
Scese in grotta per l’ultima volta nel 1996, in occasione dell’inaugurazione, nella Grotta Gigante, del Sentiero Finocchiaro. Accompagnato da alcuni membri della Commissione Grotte (orami non più giovanissimi) volle ad ogni costo,  nonostante le notevoli difficoltà di deambulazione, entrare nella grotta dall’Ingresso Alto, per vedere almeno parte dei grossi lavori eseguiti e per risentire, per l’ultima volta, il profumo della grotta.
Alle esequie, a cui assieme ai famigliari e ad alcuni amici presenziava anche un gruppetto di grottisti, l’estremo saluto portogli da un sodale massone ci  informava che il nostro Cece è stato anche un esponente, e non di secondo piano, della massoneria triestina. Una sorpresa per tutti noi: non per il fatto che un socio dell’Alpina sia stato membro di quella confraternita, ma perché lo sia  stato lui, sempre così semplice, alla mano, disponibile.
Con lui la Commissione Grotte ha perso l’ultimo degli esponenti della  speleologia degli anni ’20 del secolo scorso; ora quel decennio è passato definitivamente dalla cronaca alla storia.
Pino Guidi