Sul Canin
pubblicato su ” PROGRESSIONE N 51 ” anno 2004
Sul Canin, gli anni ’90 fino ai giorni nostri sono gli anni degli Ungheresi al Gortani.
Personalmente di loro conosco solo Adàm Zsolt, nostro socio e residente a Trieste,che ha dato questo fantastico impulso alle esplorazioni all’abisso Michele Gortani, Il meritevole lavoro, specialmente nella fase iniziale ha visto la partecipazione e la collaborazione del nostro gruppo. La mole del lavoro svolto è enorme, per chi conosce gli altipiani carsici alpini del Canin; leggendo il resoconto di un decennio di esplorazioni emerge l’impegno e l’energia impiegati per portare avanti un progetto di tali dimensioni. Progetto che conferma nella sua materializzazione il concetto che una grotta non termina mai. Sugli altipiani profumati che hanno ben fatto innamorare i nostri amici sembra che questo concetto sia di valore esponenziale. Non c’è dubbio sull’importanza di queste esplorazioni e per il nuovo contributo apportato, che al di là del ragguardevole risultato, denota una “maturità esplorativa” affine a molti fortissimi gruppi dell’est Europa. I quali, maggiormente motivati, riescono a dare il più grande contributo alla speleologia mondiale, ricordiamo l’explois degli ucraini in Arabika – Caucaso occidentale con il record mondiale di –2.080 m o degli sloveni al Ceki 2 – 1.500 m, queste esplorazioni confermano un grande interesse di questi gruppi in special modo per quella speleologia più impegnativa e con dei risvolti “estremi”, quella cioè svolta in alta quota.
Louis Torelli