Davorjevo Brezno 2024 – Conclusione delle indagini idrogeologiche

 

Davorjevo brezno: condizioni particolarmente ostiche in cui si è operato su sonde, campionamenti e misure in situ.

Il Davorjevo Brezno, posto all’estremità sud-orientale del Carso Classico, in Slovenia ha, attualmente, una profondità di oltre 300 metri e uno sviluppo planimetrico di oltre 6 chilometri (destinato ad aumentare). Conta al suo interno tre corsi d’acqua, presenta fenomeni idrogeologici di rilevante interesse nonché aspetti geomorfologici altrettanto interessanti. I cicli di ricerche della CGEB hanno affrontato, in particolare, i problemi dell’idrografia interna. Il Davorjevo brezno è un sistema di gallerie “basali” in cui scorrono corsi d’acqua ipogei che si raggiungono dalla superficie dopo una successione di pozzi. La grotta si sviluppa poco a sud delle Grotte di San Canziano/Škocjanske jame (dove si inabissa il Reka/Timavo).

La prima descrizione funzionale della grotta è stata presentata 13 anni fa, nel 2011, al 21° Congresso Nazionale di Speleologia, poi si sono susseguite una serie di ricerche. Nel 2015-2016 sono state studiate le caratteristiche isotopiche delle acque interne, nel 2018 e 2019 sono state eseguite misure fisico-chimiche in situ e analisi chimiche, ancora, nel 2018 è stato eseguito un tracer test coordinato dal Karst Research Institute ZRC-SAZU di Postojna (Slovenia), iniettando nel primo sifone, che ha accertato la continuità di queste acque con il Timavo ipogeo nell’Abisso di Trebiciano. Grazie a queste prime ricerche l’importanza del Davorjevo Brezno veniva sempre più in luce. Ciò ha indotto la CGEB a finanziare e concretizzare un progetto di studio maggiormente complesso, attraverso l’installazione di stramazzi per le misure delle portate e di sonde multiparametriche, realizzando una ricerca nel 2020-2022.

La campagna di studi idrogeologici, che si considerava conclusiva, iniziava nell’ottobre 2022 e terminava nel febbraio 2024. Essa era incentrata sulla ripetizione del monitoraggio in continuo dei tre corsi d’acqua ipogei: Meandro dei Carbonari, Meandro Veneziano e il collettore della “Via di Susy” nel frattempo scoperto. Inoltre, si procedeva a periodiche misure di portata mediante metodo ionico del collettore Susy poiché, date le sue dimensioni, era impossibile installare uno stramazzo. Contemporaneamente si eseguivano due cicli di analisi chimiche, con misure fisico-chimiche in situ a supporto dell’interpretazione idrogeologica, campionando non solo le acque sotterranee dei tre torrenti interni, pure quelle del Fiume Reka/Timavo.

Sabato 24 febbraio 2024 il ciclo d’indagini idrogeologiche, per la parte sul campo, si è concluso.

La squadra di speleo, operando in condizioni “particolarmente bagnate”, dato che il collettore Susy aveva una portata di ben 305 L/s, è riuscita comunque a disinstallare i 3 CTD-Diver, prelevare tutti i campioni d’acqua per le ultime analisi chimiche e batteriologiche, eseguire tutte le misure dei parametri fisico-chimici in situ.

Ora ci aspetta la fase di elaborazione ed interpretazione dati, che comporterà i tempi necessari.

Lo studio del Davorjevo brezno è stato possibile grazie ad un lavoro di pianificazione, all’allocazione di mezzi nonché risorse strumentali e finanziarie commisurate allo sforzo, e di un impegno continuo della CGEB. Il progetto è stato realizzato affrontando una speleologia intesa come stretta unione tra quella esplorativa e quella di ricerca.

La ricerca nel Davorjevo Brezno non sarebbe stata possibile se, oltre agli speleologi della CGEB, non vi avessero contribuito i team degli speleosub sloveni e, in particolare tanti amici che, disinteressatamente, hanno prestato la loro opera, e citiamo in particolare Erica Mesar (GSSG Trieste), Lorenzo Zucca (GSSG Trieste), Sebastiano Taucer (GSSG Trieste), Lena Penezic (Speleološka udruga “Estavela” Kastav, HR), Alessandro Allegrucci (Buio Verticale, CAI Gubbio), Francesco Calabrese (Gruppo Speleologico CAI Perugia). A loro, il nostro ringraziamento.

Rino Semeraro

Davorjevo brezno: campionamenti acque al collettore “La via di Susy”